La view del trader: Nasdaq 100, le società hi-tech annunciano lo stop a nuove assunzioni. Costi in riduzione

A cura di Alessandro Aldrovandi

25/07/2022 · Prodotto da Investire Certificati

Alla fine anche Google ha gettato la spugna. Basta assunzioni, lavorare tutti di più. È in sintesi il messaggio che l’amministratore delegato del colosso americano, Sundar Pichai, ha indirizzato qualche giorno fa ai propri dipendenti. Alcuni analisti americani hanno intravisto nella mail del manager la filigrana di un possibile taglio del personale.

Ma un fatto è certo. Anche Mountain View deve fare i conti con un periodo difficile per le società tecnologiche. Dopo un decennio di crescita che sembrava inarrestabile, accelerata durante gli anni della pandemia, tutto il comparto oggi deve fare i conti con un quadro economico assai più incerto, dove inflazione e tensioni internazionali minano alle basi uno dei capisaldi su cui si fonda il valore di queste società: la fiducia nel futuro.

Un’istantanea per capire le difficoltà del 2022 la fornisce il Nasdaq 100, la sezione della Borsa di New York dove si concentrano i tecnologici. Da inizio anno a oggi ha perso il 27%. E l’effetto sulla vita delle imprese non si è fatto attendere. Imperativo ora è: ridurre i costi.

Google ha annunciato lo stop alle assunzioni. Amazon le ha ridotte. Facebook (con la holding Meta, che comprende anche Instagram e Whatsapp) ha fermato l’arrivo di nuovi ingegneri e profili tecnici. Apple non rafforzerà più gli staff dei Genius bar. Microsoft ha annunciato un taglio dell’1% della propria forza lavoro (181 mila dipendenti).

Ma sotto le cinque sorelle simbolo del boom della new economy c’è una pletora di altre aziende che hanno dovuto adottare misure molto più drastiche. I tagli al personale, infatti, li ha decisi anche il colosso Tesla, che lo scorso mese ha annunciato una riduzione del 10%. Non se la vede bene Netflix: cresce meno e perde abbonati (200 mila in meno) e ha disposto 150 licenziamenti. Infine, anche Coinbase licenzierà: 1.100 persone, il 20% del proprio personale.

La situazione, però, non deve essere considerata negativamente. Al contrario, è arrivato il momento per un sano aggiustamento del comparto, con l’abbattimento delle spese in eccesso, la miglior cura dei bilanci e ristrutturazioni aziendali.

Pertanto, per cogliere al meglio le future opportunità offerte dal settore hi-tech americano, segnaliamo il certificato Cash Collect (ISIN NLBNPIT18W08) avente come sottostante un basket di indici (Nasdaq 100 e S&P 500). Venerdì scorso ha chiuso in salita a 97,10. L’investimento fornisce un premo di 1,25 euro mentre l’indice Nasdaq 100 (worst of) si mantiene sopra la barriera di circa il 19%. Altrettanto interessante il certificato Cash Collect (ISIN NLBNPIT1CMY2) con sottostante i titoli Amazon, Apple, Meta e Tesla, premio 1,30 euro e chiusura settimanale a 101,30, con worst of di Meta oltre la barriera del 27,77%.

 

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