Market timing:Petrolio si infiamma e torna vicino ai top post conflitto

13/06/2022 · Prodotto da Investire Certificati

Il petrolio è uno dei protagonisti di questo periodo storico, caratterizzato dalla guerra in Ucraina, dall’inflazione ai massimi storici e dai cambiamenti delle politiche monetarie sempre più aggressive da parte delle banche centrali sia in Usa che in Europa, una mossa che non si verificava da oltre un decennio. Il petrolio continua a mostrare una certa volatilità ed in particolare il Brent ha raggiunto nel corso dell’ultima settimana nuovamente il livello dei 123 dollari al barile, molto vicino ai massimi raggiunti ad inizio marzo dopo lo scoppio della guerra. Il rally dell’ultimo periodo del petrolio è guidato principalmente da due fattori: l’allentamento dei lockdown in Cina e l’accordo raggiunto tra i paesi UE sullo stop al petrolio russo. Il contesto infatti cambia molto velocemente e l’Europa dopo mesi di negoziati è riuscita a trovare un accordo sulle sanzioni al petrolio proveniente da Mosca. In tal senso l’obiettivo della commissione Europea è quello di mettere fine alle importazioni del 90% di greggio russo entro la fine di quest’anno, arrivando a vietare le importazioni di petrolio dalla Russia a partire da inizio 2023. Dato che la Russia fornisce una gran quantità di combustibili fossili, ora il mercato si aspetta che l’Europa aumenti la sua dipendenza dall’approvvigionamento energetico dagli Stati Uniti, con notevoli benefici per le big oil americane. Sulla base delle considerazioni espresse in precedenza, diversi analisti pensano che le aziende del settore petrolifero possano essere ancora attraenti per gli investitori. Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le sue previsioni sul prezzo del petrolio nel secondo semestre 2022. Secondo gli analisti della banca londinese il brent dovrebbe raggiungere una media di 135 dollari al barile, proseguendo così il trend rialzista almeno fino all’inizio del prossimo anno, cioè fino a quando le scorte non saranno nuovamente normalizzate. La settimana scorsa, dopo che i Paesi dell’Opec hanno annunciato un forte aumento della produzione per quest’anno di petrolio, anche il Ministro dell’energia degli Emirati arabi ha dichiarato che a suo avviso il prezzo del petrolio non avrebbe ancora raggiunto il massimo. C’è un altro aspetto da considerare, ovvero che nonostante l’Europa voglia accelerare sulle fonti rinnovabili per abbandonare i combustibili fossili, il petrolio rimane e rimarrà anche per i prossimi anni essenziale per la tenuta del nostro sistema economico.

 

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