Banche Centrali senza sorprese

21/03/2022 · Prodotto da Investire Certificati

Quella appena trascorsa è stata una settimana di rimbalzi per le principali borse internazionali sulla speranza che la guerra in Ucraina possa instradarsi verso una soluzione negoziata. Sui mercati prevale comunque una certa volatilità, ma l’attenzione degli operatori la scorsa settimana è tornata sulle nuove mosse delle banche centrali. Come ci si aspettava la Federal Reserve (Fed), per cercare di domare l’inflazione Usa al 7,9%, ha aumentato dopo oltre tre anni i tassi di 25 punti base, a cui dovrebbero seguire altri sei rialzi entro fine anno. La banca centrale americana ha inoltre rivisto al ribasso dell’1,2% la stima di crescita economica per il 2022, mentre ha aumentato le proiezioni sull’inflazione. Anche la Bank of England (BoE) ha aumentato per la terza volta consecutiva i tassi di altri 25 punti base, arrivando così allo 0,75%. La BoE, come altre banche centrali, teme che l’inflazione si acuisca a causa della guerra e, secondo gli analisti, continuerà ad aumentare i tassi nel corso del 2022 portandoli al 2%. Sul fronte materie prime, l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha affermato che i mercati potrebbero perdere tre milioni di barili al giorno di greggio russo e prodotti raffinati da aprile. Una perdita di fornitura ben superiore del calo previsto di un milione di barili al giorno dovuto all’aumento dei prezzi del carburante. Per tutta questa settimana l’attenzione sarà rivolta agli sviluppi geopolitici in Ucraina. Tra gli appuntamenti, sono previsti numerosi discorsi di diversi banchieri centrali, sia Fed che Bce. In programma anche due giorni di meeting straordinari della Nato a Bruxelles (giovedì e venerdì) per discutere della Russia. Sul fronte macro, il focus sarà sugli indici PMI preliminari di marzo (giovedì) che potrebbero mostrare un rallentamento in Eurozona e negli USA per il settore manifatturiero e servizi. In Germania, occhi puntati anche sulla fiducia degli imprenditori tedeschi di marzo (indice IFO), attesa anch’essa in rallentamento.

 

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