Nuove incertezze dopo il job report Usa

10/10/2022 · Prodotto da Investire Certificati

Il quarto trimestre del 2022 è partito all’insegna dei forti acquisti sui principali indici di Borsa a livello globale. Le speranze degli investitori sono relative al fatto che le banche centrali rallentino la loro stretta monetaria anche se dopo gli ultimi dati sul mercato del lavoro americano di venerdì sono emerse nuove incertezze. Il job report di settembre ha evidenziato la creazione di 263.000 impieghi a settembre, a fronte di 255 mila attesi e dei 315 mila di agosto, con un tasso di disoccupazione in calo dal 3,7% al 3,5%, sui minimi da 50 anni. Dati che dipingono un quadro solido, allontanando le ipotesi di una Fed più morbida nella sua strategia di rialzi dei tassi per contrastare l’inflazione. Anche gli ultimi commenti dei funzionari dell’istituto avevano confermato la volontà di alzare ancora in maniera decisa il costo del denaro e mantenerlo su livelli restrittivi per tutto il 2023. Nel frattempo, la Commissione Europea continua a monitorare le possibili soluzioni per fronteggiare l’attuale crisi energetica. Tra le varie proposte l’emissione di debito comune a livello Ue per aiutare i Paesi, ma Germania e Olanda non sono d’accordo. Questa settimana l’attenzione sarà focalizzata sull’inflazione statunitense (giovedì) attesa, dal consenso degli economisti, ancora in rallentamento (8,1% da 8,3%). Gli occhi, in particolare, saranno puntati sul dato core dei prezzi al consumo Usa atteso invece accelerare (6,5% da 6,3%). Se così fosse, darebbe maggiore forza alla Fed per un ulteriore rialzo da 75 punti base nella prossima riunione di inizio novembre. In settimana sarà anche importante seguire la riunione dei ministri dell’energia UE (martedì e mercoledì) per i possibili sviluppi sul fronte energetico. Martedì sarà poi interessante vedere come il FMI vede il rischio recessione nel suo Outlook annuale. Infine, questa settimana prenderà il via la stagione delle trimestrali che venerdì vedrà pubblicare i risultati i colossi bancari JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup.

 

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