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La view del trader: Enel, per Goldman Sachs la razionalizzazione nei mercati emergenti porterà benefici
A cura di Alessandro Aldrovandi
Tutto pronto per il Capital Market Day di Enel, programmato per il prossimo 22 novembre. Goldman Sachs ha giocato d’anticipo e, pur tagliando il target price da 8,20 a 6,85 euro, ha confermato il rating buy sull’azione, ricordando che storicamente ha scambiato a circa 6 volte il multiplo prezzo/utile in due occasioni: durante la crisi finanziaria del 2008 e all’apice della crisi del debito sovrano. Entrambi i casi si sono rivelati punti di ingresso redditizi sul titolo.
Solo il recente rialzo dei tassi di interesse, le preoccupazioni sull’impatto dei prezzi dell’energia (crediti inesigibili) e le crescenti esigenze di liquidità rappresentano dei venti contrari per l’ampio capex di Enel, che si è impegnata in ingenti investimenti e dividendi (20 miliardi l’anno).
Per evitare di deragliare dal suo percorso di crescita, Goldman Sachs si aspetta un coraggioso cambiamento di strategia da parte di Enel, che potrebbe ridurre in modo rilevante il portafoglio dei mercati emergenti, sostenere i forti investimenti nell’elettrificazione, nonché modificare l’attuale politica dei dividendi. Già in precedenti occasioni il management ha parlato della possibilità di uscire da alcuni Paesi dell’America Latina. Inoltre, Enel ha recentemente annunciato la dismissione delle attività in Russia, ha venduto le reti elettriche in Cile e in Brasile e, qualche anno fa, aveva avviato un processo di dismissione degli asset in Romania, poi sospeso a causa delle condizioni di mercato sfavorevoli.
Attualmente le attività di Enel si estendono su un totale di trenta Paesi. In occasione dello scorso Capital Market Day 2021, Enel aveva dichiarato di voler concentrare i propri investimenti in quelli che considerava paesi Tier 1 (regioni core e scalabili): Italia, Spagna, Brasile, Stati Uniti e Cile, tra gli altri. «Le attività in questi Paesi rappresentino circa il 90% dell’ebitda del gruppo stimato per il 2023. Il restante 10% proviene dalle regioni più piccole”, ha concluso Goldman Sachs.
Per cogliere al meglio le opportunità offerte dal settore energia, segnaliamo il certificato Memory Cash Collect (ISIN NLBNPIT1AIZ1) avente come sottostante un basket di azioni (Enel, Eni e Tenaris). Venerdì scorso ha chiuso in discesa a 79,25. L’investimento fornisce un premo di 0,75 euro e l’azione Enel (worst of) si mantiene sopra la barriera di circa il 10%. Altrettanto interessante il certificato Memory Cash Collect (ISIN NLBNPIT1HL91) con sottostante i titoli A2A, Enel e Eni, premio potenziale di 38,50 euro e chiusura settimanale a 997,80, con worst of di Enel oltre la barriera del 37,95%.
I CERTIFICATI SOTTO LA LENTE
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