Banche da record in attesa dei conti. Come investirci per un 12% annuo

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25/04/2024 · Tema di Investimento a cura di: Websim - Intermonte

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Rimane favorevole lo scenario per le banche italiane, che in attesa dei conti del primo trimestre, in borsa continuano a mostrare i muscoli. Nella seduta di ieri, il Ftse Italia All Share Banks, l’indice che raggruppa l’andamento del comparto bancario italiano, ha messo a segno la sua miglior seduta dal settembre 2023, proiettandosi così sui livelli al top degli ultimi 9 anni (massimi dal 2015). Con un progresso da inizio anno vicino al +35%, l’indice delle banche italiane è riuscito a battere anche le banche europee che complessivamente mostrano un rialzo di circa il +22% Ytd, al top comunque degli ultimi 6 anni.

Queste performance sono ovviamente frutto dei rialzi dei tassi praticati a partire da luglio 2022 dalla Bce, con l’aumento del costo del denaro che ha dato un’importante spinta ai margini di interesse dell’intero comparto. Ma nonostante adesso siamo ormai prossimi alla fatidica data in cui verranno tagliati i tassi (a partire da giugno), le prospettive rimangono rosse per il settore del credito che conferma ancora una volta la sua centralità.

Ecco che per investire sui big del comparto bancario italiano, una valida alternativa di investimento ci è offerta dal nuovissimo Fast Cash Collect di BNP Paribas (ISIN NLBNPIT21ST1), che punta sul basket worst of costituito da Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM. Ma la forza di questo strumento non è soltanto la qualità dei sottostanti scelti, ma anche l’ottimo rapporto rischio/rendimento che riesce ad offrire: premi mensili con memoria dell’1% (12% annuo), a fronte di barriere profonde al 50% dei prezzi iniziali (strike).

Ma non solo, perché lo strumento che analizziamo oggi, essendo un “Fast certificate” si caratterizza per prevedere la possibilità di rimborso anticipato a partire da ottobre, con il trigger per l’autocall che è decrescente dell’1% mensile, partendo dal 95% fino ad arrivare al 66% (meccanismo di step down). Ciò permette di puntare ad ottenere il maggior rendimento possibile nel minor tempo possibile, uno strumento ideale quindi per chi desidera puntare sui colossi bancari italiani con un alto rendimento potenziale e un rischio contenuto dato che paga le cedole anche in casi di ribassi fino al 50% dei tre titoli sottostanti. Ricordiamo inoltre che questi strumenti sono anche efficienti sotto il profilo fiscale dato che le loro cedole sono considerate redditi diversi, permettendo così la compensazione delle minusvalenze in portafoglio. Per scoprire la nuova emissione di Fast Certificate di BNP Paribas, Clicca qui.

Focus sulla nuova gamma di Fast Certificate di BNP Paribas

Il prodotto che analizziamo oggi fa parte di una nuova e più ampia emissione di BNP Paribas su panieri di azioni italiane, ma anche europee e americane. La nuova gamma comprende 20 nuovi prodotti aventi sottostanti dai due ai quattro sottostanti, con barriere profonde tra il 30% e il 50% premi mensili con memoria che vanno dallo 0,7% all’1,45%. Tutti i nuovi certificates di questa emissione si caratterizzano per una durata limitata di tre anni (scadenza ad aprile 2027) e per prevedere la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente (autocall) a partire dal sesto mese di vita (ottobre 2024). Inoltre, per tutti i nuovi Fast Certificate di BNP Paribas, il livello step down per l’autocall decresce ogni mese dal 95% fino al 66% del valore iniziale dei titoli sottostanti, aumentando così le possibilità che i prodotti scadano anticipatamente.

Tra i nuovi Fast Cash Collect di BNP, oggi però ci concentriamo in particolare sullo strumento che punta sui tre giganti del credito italiano: Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM. Tre titoli che nonostante il rally dell’ultimo anno di negoziazione non perdono il loro slancio al rialzo, continuando così a sorprendere le attese di investitori e analisti. Lo strumento (ISIN NLBNPIT21ST1) vanta premi mensili dell’1%, per arrivare così ad offrire il 12% annuo, un ottimo rendimento potenziale se consideriamo il posizionamento delle barriere profonde al 50% degli strike (sia per i premi che a scadenza), su livelli che diciamo subito che considerando la qualità dei titoli sottostanti permette una certa tranquillità.

Ma i punti di forza non sono finiti qui, infatti, come tutti i nuovi Fast Cash Collect anche i premi del certificato con ISIN NLBNPIT21ST1 sono dotati dell’effetto memoria. Ciò significa che se in corrispondenza di una data non si sono verificate le condizioni per il pagamento (titoli sopra le barriere), il bonus non sarà cancellato, ma resterà nella memoria del certificate e sarà poi pagato alla prima scadenza successiva in cui nuovamente tutti e quattro i sottostanti quoteranno sopra la barriera (o allo stesso livello).

Gli scenari a scadenza:

Se lo strumento (ISIN NLBNPIT21ST1) non sarà rimborsato anticipatamente e dunque arriverà alla sua data di scadenza finale (08/04/2024), per l’investitore ci saranno due possibili scenari:

  • Nel primo scenario tutti i sottostanti si presentano con quotazioni non inferiori alla barriera e quindi nessuna delle quattro azioni è scesa più del 50% dal valore iniziale. In tal caso, l’investitore riceverà l’ultima cedola mensile e gli verranno pagate anche le cedole eventualmente trattenute nella memoria. Il certificate verrà quindi rimborsato al 100% del valore nominale (100 euro).
  • Al contrario, se anche solo uno dei tre titoli sottostanti arriva all’appuntamento finale con la quotazione al di sotto della barriera, allora non sarà pagata l’ultima cedola e nemmeno le cedole eventualmente ancora trattenute nella memoria dello strumento. Il certificate sarà così rimborsato proporzionalmente alla performance del peggiore dei sottostanti (worst of) e quindi ipotizzando per il peggior titolo un calo del 55% dallo strike, allora il rimborso sarà pari al 45% del valore nominale (45 euro). 
Autocall con step down mensile 

Tuttavia, come dicevamo è decisamente più probabile che lo strumento venga ritirato anticipatamente dato che si caratterizza per prevedere la possibilità di rimborso anticipato dopo pochi mesi (Autocall da ottobre con step down mensile dell’1%). La logica è dunque quella di offrire un rendimento molto elevato, anche solo per un periodo molto breve, dando il meglio di sé in uno scenario di moderato ribasso o lateralità dei titoli sottostanti per evitare il rimborso anticipato e beneficiando più a lungo del rendimento annuo del 12%.

Per quanto riguarda il meccanismo di funzionamento del rimborso anticipato, a partire dal prossimo 08 ottobre, il certificate potrà essere ritirato anticipatamente ogni mese se alle date di osservazione tutti e quattro i sottostanti avranno quotazioni pari o superiori al livello target. In tal senso, il livello target non è fisso ma è decrescente dell'1%. Al primo appuntamento, quello di ottobre, il target corrisponderà al 95% della valutazione iniziale (strike), dopodiché scenderà dell'1% a ognuna delle successive date di valutazione (meccanismo step down). Di conseguenza, a novembre 2024 il target sarà il 94% dello strike, a dicembre il 93%, e via via così diminuendo fino ad arrivare a marzo 2027 quando il target sarà al 66% dello strike.

Banche al test dei conti del primo trimestre 

Semplificando al massimo possiamo dire che i principali driver che potranno continuare a spingere al rialzo i titoli del comparto bancario sono: in primis la prospettiva di uno scenario di tassi più alti per un periodo di tempo più lungo rispetto le iniziali attese, ma anche la resilienza che sta mostrando l'economia italiana dinnanzi alle turbolenze economiche e geostrategiche. 

Ma non solo, ora gli analisti sono tutti in attesa dei conti del primo trimestre delle principali banche italiane, con le attese che mostrano un aumento della redditività. Il prossimo 3 maggio aprirà le danze Intesa Sanpaolo, seguita da UniCredit e Banco BPM che rilasceranno i propri conti il 7 maggio.

Come dicevamo, complessivamente gli analisti si attendono per queste banche margini di interesse solidi e un mantenimento o addirittura un miglioramento della guidance per quanto riguarda l'utile per azione (EPS) per l'intero 2024. Ma non solo, per le principali gruppi bancari italiani sarà importante monitorare, alla luce del recente fermento, anche eventuali indicazioni circa operazioni di M&A, ma anche la sensibilità del margine di interesse (Net Interest Income, NNI) all'andamento dei tassi.

Tornando ai titoli del paniere, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco BPM, su tutti e tre le attese del mercato per il primo trimestre del 2024 sono floride. In particolare, per Intesa Sanpaolo, il primo gruppo che entrerà nel radar degli investitori, le attese riportate da Bloomberg vedono ricavi in rialzo a 6,594 miliardi di euro, rispetto ai 6,373 miliardi del quarto trimestre del 2023, con l’utile netto atteso anch'esso in crescita a 2,166 miliardi, rispetto i 1,602 miliardi dell’ultimo trimestre del 2023.

Per UniCredit gli analisti stimano un utile netto di 2,113 miliardi nel primo trimestre del 2024, dopo un utile netto di €1,9 miliardi realizzato nel quarto trimestre del 2023, e anche per Banco BPM le attese vedono un ulteriore aumento rispetto al trimestre precedente. 

Nella tabella qui sotto possiamo vedere i livelli di riferimento del Fast Cash Collect di BNP Paribas (ISIN NLBNPIT21ST1); mentre nel grafico vediamo come i livelli barriera siano molti distanti dai livelli attuali e al di sotto di importanti aree supportive per tutti i tre titoli.

 

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