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Il settore del lusso è pieno di sfaccettature e con molteplici fattori trainanti

Dallo stop della pandemia, in tutto il mondo si sta verificando una dinamica che potrebbe fare da traino al settore del lusso nel lungo periodo. Si tratta proprio delle milioni di persone che entrano continuamente a far parte della classe media su scala globale, soprattutto in Asia. Secondo le stime, entro la fine del decennio tre economie asiatiche da sole, ovvero Cina, India e Indonesia, rappresenteranno circa il 30% dei consumi globali del ceto medio.
L’ascesa dei consumatori del Sud-est asiatico è un ulteriore punto di forza per il settore del lusso: mercati come Indonesia, Vietnam, Tailandia e Singapore offrono nuove opportunità. Il Pil di questi Paesi è in aumento e il reddito del ceto medio è aumentato abbastanza da trasformare milioni di persone in benestanti che possono permettersi l’acquisto di beni e servizi di lusso. Il consumatore medio appartiene alla Generazione Z: in Cina, i consumatori nati dopo gli anni ’90 rappresentano già circa il 50% delle vendite del lusso.
Non c’è solo la Cina a guidare la crescita
Secondo le ultime rilevazioni, è tornato l’interesse per i beni di lusso anche nei mercati sviluppati, in particolare tra i consumatori a più alto reddito che tipicamente acquistano prodotti di lusso e che sono in grado di resistere alle pressioni inflazionistiche. Le aziende stanno registrando un rinnovato interesse da parte dei consumatori locali in Europa, mentre i consumatori americani hanno contribuito molto ai successi del settore dal 2021: cambiano i gusti con un ritrovato interesse per la moda e i gioielli rispetto alle generazioni più anziane che preferiscono invece spendere per la casa e l’automobile. Infatti, negli Stati Uniti, per l’intero 2021 e per buona parte del 2022, nella fase di recupero post-pandemia le aziende hanno continuato a registrare vendite migliori del previsto e utili in aumento.
Parlando di numeri, negli ultimi 25 anni il tasso di crescita composito annuo (CAGR) del settore è stato del 6% circa all’anno, dunque oltre il Pil dell’Eurozona e il Pil globale. Questo, secondo gli esperti, dipende principalmente dal fatto che il settore viene trainato dalla componente del Pil globale in più rapida crescita, ovvero i consumi del ceto medio. Infine, occorre sottolineare che il settore del lusso offre agli investitori un’esposizione alla crescita dei mercati emergenti, ma al costo del capitale e con la governance di un mercato sviluppato.
Low Barrier sul lusso con rendimento annuo del 9,6%
Per sfruttare le potenzialità del settore moda e lusso, all’interno della gamma di certificati di BNP Paribas troviamo il Low Barrier Cash Collect (ISIN NLBNPIT1NZ30) sul paniere formato da Capri Holdings, Burberry Group e Moncler. Il prodotto offre un premio mensile con effetto memoria di 0,80 euro (pari al 9,60% annuo). Per incassare la cedola è sufficiente che tutte le azioni del paniere siano pari o superiori al livello Barriera Premio. In particolare, questa tipologia di Certificate si caratterizza per la coincidenza tra il valore della Barriera Premio e il valore della Barriera a Scadenza, e il loro livello particolarmente profondo, fissato per entrambe fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti.
Inoltre, a partire dal prossimo mese, entra in gioco l’effetto memoria che permette all’investitore di ricevere, a una data di valutazione, un premio cumulativo comprendente tutte le cedole non pagate precedentemente, se a tale data di valutazione sono soddisfatte le condizioni per ricevere il premio. A partire da settembre 2023 poi, se alle date di valutazione mensili tutte le azioni del paniere quotano a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale, il Certificate scade anticipatamente. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile (0,80 euro) e il valore nominale (100 euro), anche gli eventuali premi non pagati precedentemente.
Se il Certificate non scade anticipatamente e arriva a scadenza (20 marzo 2026) si prospettano due possibili scenari. Nel primo caso, se la quotazione di tutte le azioni è pari o superiore al livello Barriera a Scadenza (40% del valore iniziale), il prodotto rimborsa il valore nominale più il premio con effetto memoria. Altrimenti, qualora la quotazione di almeno una dei sottostanti sia inferiore al 60% del valore iniziale, il Certificate paga un importo commisurato alla performance della peggiore azione del paniere (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).
Le valutazioni attuali rispecchiano la realtà?
Il consensus raccolto da Bloomberg, che riportiamo nella tabella qui sopra, è sostanzialmente positivo per i titoli Capri Holdings e Moncler. Su questi due titoli del paniere in esame, c’è una netta prevalenza di analisti che consigliano l’acquisto (buy) rispetto al mantenere la azioni in portafoglio (hold) e la quasi assenza di suggerimenti di vendita (sell). Solo per Burberry Group gli esperti che dicono hold superano di gran lunga i buy e sell.
Per quanto riguarda le valutazioni, gli utili di questo settore (rappresentati dai margini) sono in aumento e i fondamentali in miglioramento. Le azioni del lusso potrebbero quindi reagire positivamente alle previsioni di aumento degli utili tendendo conto del potenziale di recupero della Cina. Infine, lo stato patrimoniale del settore presenta una buona liquidità che lo protegge dagli effetti dei rialzi dei tassi di interesse, oltre alla possibilità di sfruttare il capitale in eccesso per operazioni di M&A, crescita organica o di restituirlo agli azionisti attraverso dividendi e riacquisti di azioni proprie.
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