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Stare al passo della transizione energetica con la maggior utility italiana

I risultati trimestrali di Enel confermano ulteriormente la solidità del modello di business integrato. Il gruppo ha realizzato significativi progressi nell’esecuzione del piano di riposizionamento e nelle dismissioni di attività non core, superando metà del target di 21 miliardi previsto dal Piano Strategico 2023-2025. L’ampia visibilità sul prosieguo dell’anno ha consentito di confermare le guidance 2023 su Ebitda, utile netto e indebitamento.
Nel primo trimestre +1,9% di utili, guidance 2023 confermata
Nel primo trimestre dell’anno Enel registra la crescita dell’Ebitda ordinario a 5,5 miliardi di euro (+21,8%) e dell’utile netto ordinario a 1,5 miliardi di euro (+1,9%). I ricavi si attestano a 26,41 miliardi di euro (34,13 miliardi nel primo trimestre 2022, -22,6%), con un ribasso rispetto all’anno scorso “principalmente riconducibile a una progressiva discesa dei prezzi dell’energia a seguito della normalizzazione del contesto energetico”. Lo rende noto il gruppo energetico indicando che l’indebitamento netto scende a 58,9 miliardi di euro (-1,9%).
“Gli eccellenti risultati raggiunti da Enel nel primo trimestre 2023 confermano ulteriormente la solidità del nostro modello di business integrato che ha permesso al Gruppo di affrontare con successo un inizio di decennio altamente sfidante” ha affermato l’ad di Enel, Francesco Starace, precisando che è stata “superata già la metà del target di 21 miliardi di euro di dismissioni annunciato” nella presentazione del Piano Strategico 2023-2025. Sulla base delle “ottime performance operative e finanziarie nel trimestre” Starace ha confermato “le guidance per il 2023 su Ebitda ordinario (20,4-21 mld), utile netto ordinario (6,1-6,3 mld) e indebitamento netto”.
I target di Piano al 2025, dividendo sale a 0,43 euro
In base a quanto riportato nel Piano Strategico 2023-2025, Enel prevede che l’Ebitda ordinario di gruppo cresca sino ad un valore compreso tra 22,2 miliardi di euro e 22,8 miliardi di euro nel 2025, con un CAGR del 4-6%. Enel prevede che l’Utile netto ordinario di Gruppo aumenti a 7-7,2 miliardi di euro nel 2025, con un CAGR del 10-13%. Il Gruppo conferma una politica dei dividendi semplice e prevedibile, con un DPS pari a 0,43 euro nel periodo 2023-2025, in aumento rispetto a 0,40 euro nel 2022; il DPS nel 2024 e 2025 è da considerarsi come un minimo sostenibile.
Enel prevede che le azioni delineate dal Piano Strategico abbiano un impatto positivo immediatamente visibile sull’indebitamento netto di gruppo, di cui è attesa una significativa riduzione in un range di 51-52 miliardi di euro entro la fine del 2023. Di conseguenza, Enel prevede che il rapporto indebitamento netto/Ebitda diminuisca dal valore di 3-3,3 volte stimato nel 2022 a 2,4-2,5 volte nel 2023, per poi rimanere stabile nel restante periodo di Piano.
Cash Collect con rendimenti interessanti a breve termine
Un modo alternativo di investire sul titolo citato è quello di utilizzare i certificati d’investimento, come i Memory Cash Collect no Autocall emessi di recente da BNP Paribas sul SeDeX di Borsa Italiana. Questa gamma completa l’offerta di Cash Collect dell’emittente francese, fino ad oggi più concentrata su panieri di azioni anziché su unico sottostante che può essere un titolo europeo o americano.
I nuovi Certificante consentono di prendere esposizione su singole società e di godere della possibilità di ricevere premi con una frequenza mensile, grazie al fatto che non è prevista la possibilità di richiamo anticipato del certificato nelle date di valutazione intermedie. Tale aspetto, unito all’orizzonte temporale di 12 mesi, rende questi prodotti particolarmente adatti per gli investitori in cerca di rendimenti potenziali interessanti a breve termine.
Rendimento annuo del 6,72% per il Certificate su Enel
All’interno della nuova gamma di Memory Cash Collect no Autocall troviamo il Certificate (ISIN NLBNPIT1PKH3) sul titolo Enel. Il prodotto offre un premio mensile con effetto memoria di 0,56 euro (pari al 6,72% annuo). Per incassare la cedola è sufficiente che Enel sia pari o superiore alla barriera premio, posta al 70% del valore iniziale del sottostante.
In particolare, a partire dal mese di luglio, entra in gioco l’effetto memoria che ad ogni data di valutazione mensile consente all’investitore di ricevere i premi eventualmente non incassati nelle date precedenti. Durante le varie date di rilevazione, infatti, i premi sono corrisposti qualora il sottostante sia al di sopra del livello Barriera. In caso contrario verrà messo “in memoria”. Successivamente nel caso in cui il sottostante dovesse risalire alle successive date di rilevazione, l’investitore riceverà il premio comprensivo di tutti i premi in memoria non pagati precedentemente.
Il Certificate si distingue per essere un prodotto no Autocall: questo vuol dire che alle date di osservazione intermedie, il certificato non scade, indipendentemente da quale sia l’andamento del sottostante. Inoltre, questi Certificate si caratterizzano per una scadenza più breve (un anno) rispetto alla media dei Cash Collect (dai due ai tre anni).
A scadenza (15 maggio 2024), si prospettano due possibili scenari: qualora il titolo Enel quoti a un livello superiore o uguale alla barriera a scadenza (70% del valore iniziale), il Certificate paga l’importo nozionale (100 euro) sommato al premio più le eventuali cedole non pagate precedentemente. Altrimenti, il prodotto paga un importo commisurato alla performance del titolo (inferiore alla barriera a scadenza), con conseguente perdita sul capitale investito.
Quasi il 90% degli analisti consiglia l’acqusito
A Piazza Affari il titolo Enel ha performato molto bene in questa prima parte del 2022, toccando il 28 aprile un nuovo massimo relativo a 6,257 euro. Il saldo da inizio anno rimane decisamente negativo con oltre +18% rispetto al +12% circa del Ftse Mib (dati al 1° giugno 2023).
Più in generale, è dal minimo del 13 ottobre scorso a 3,956 euro che è partito il corposo recupero dettato dal sentiment positivo dei mercati in generale e dal dietrofront dei rendimenti rispetto ai picchi annui. Il rimbalzo ha fatto guadagnare al titolo quasi il 50% ad oggi.
Tra gli analisti c’è una netta prevalenza dei giudizi positivi sul titolo Enel, con l’88,9% di quelli monitorati da Bloomberg che hanno raccomandazione d’acquisto (buy), il 7,4% dice hold (mantenere le azioni in portafoglio) e solo il 3,7% consiglia di vendere (sell). Il prezzo obiettivo medio indicato è di 7,24 euro, circa il 22% sopra i livelli a cui staziona Enel a Piazza Affari.
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