La view del trader: Stellantis investe 200 milioni per ridurre lo stabilimento di Sochaux. Stesso destino per le fabbriche italiane?

A cura di Alessandro Aldrovandi

26/09/2022 · Prodotto da Investire Certificati

Ventiquattro milioni di vetture in 110 anni di storia. Sfornate con il celebre marchio Peugeot. Ora lo stabilimento di Sochaux ne produrrà 400 mila. Ma sotto l’insegna Stellantis. La holding olandese ha infatti annunciato un investimento di 200 milioni per rilanciare la fabbrica nell’Est della Francia. Sarà questo il nuovo modello globale per gli stabilimenti del gruppo. E che riguarderà, probabilmente, anche gli impianti italiani di Melfi, Cassino e Pomigliano d’Arco.

Fabbriche più piccole per ridurre i costi. La svolta nella produzione consiste nell’abbandonare il modello di grande fabbrica. Il gruppo ha fatto sapere che d’ora in poi riadatterà le dimensioni dei suoi impianti. Obiettivo? Ridurre i costi di gestione e adeguarli ai costi di mercato. Questo non vuol dire “chiudere le nostre fabbriche – ha spiegato il responsabile mondiale della Manifattura, Arnaud Deboeuf, – cerchiamo solo di adattarle alle nuove sfide del mercato”. “Sono serviti cinque anni di duro lavoro – ha specificato il manager - per creare, progettare e implementare la nuova organizzazione del flusso di lavoro alla base della più importante trasformazione dal 1930 a oggi”. Il processo di produzione, in effetti, è stato “completamente ridisegnato”. E la superficie della fabbrica è stata dimezzata rispetto ai 260 ettari precedenti, con una superficie coperta scesa da 725mila a 260mila metri quadri, riducendo da 24 a 6 Km la lunghezza dei nastri convogliatori. Un intervento “necessario per il raggiungimento degli obiettivi del ‘Dare Forward 2030’ e per contribuire alla riduzione delle emissioni di Co2”.

La nuova linea produttiva di Stellantis. Oggi lo stabilimento è in grado di produrre 1.000 vetture al giorno, per salire a pieno regime a quota 1.200. Presto verranno assemblati anche i modelli elettrici. Grazie alla flessibilità dell’unica linea produttiva, si potrà allora calibrare la produzione in base alle richieste del mercato, procedendo contemporaneamente con le diverse motorizzazioni endotermiche, ibride ed elettriche.

Per cogliere al meglio le opportunità offerte dal settore automobilistico, segnaliamo il certificato Memory Cash Collect (ISIN NLBNPIT1D9S1) avente come sottostante proprio il titolo Stellantis. Venerdì scorso ha chiuso in discesa a 100,80. L’investimento fornisce un premo di 2,40 euro e si mantiene sopra la barriera di circa il 40%. Altrettanto interessante il certificato Premi Fissi Cash Collect (ISIN NLBNPIT1CN11) con sottostante i titoli Ford, Stellantis e Tesla, premio 1,25 euro e chiusura settimanale a 98,50, con worst of di Ford oltre la barriera del 36,95%.

 

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