Banche Centrali contro l'inflazione

24/01/2022 · Prodotto da Investire Certificati

Sui principali mercati azionari pesano i timori per l’aumento dell’inflazione e per la riduzione del bilancio da parte della Federal Reserve (Fed). Ora le Banche Centrali di Usa, Europa e Cina si trovano a dover modulare in modo differente le scelte di politica monetaria. Sui sentori di un prossimo aumento dei tassi di 50 punti base (e non di 25) da parte della Fed, il bond decennale americano continua il suo rally a 1,79%, raggiungendo così i livelli pre- andemici. Al contrario, l’indice tecnologico Nasdaq, che ha maggiormente beneficiato di tassi bassi, ha perso dai massimi di fine 2021 più del 10%. Se la Fed si mostra di settimana in settimana sempre più impaziente nel voler accelerare con l’aumento dei tassi, in Eurozona, al contrario, la Bce continua a mantenere una politica accomodante. La presidente Christine Lagarde prevede un ritorno dell’inflazione al 3,2% entro fine anno, anche se gli ultimi dati al 5% stanno spingendo i rendimenti delle obbligazioni europee sempre più su. Sulla scia europea anche la Cina taglierà i tassi di riferimento per i prestiti personali e sui mutui. Questa settimana sarà importante sotto tutti i punti di vista, da quello macro e monetario, agli appuntamenti politici particolarmente impegnativi. Il focus sarà orientato in primis alla riunione Fed (mercoledì) e, soprattutto alla conferenza stampa del presidente Jerome Powell, da cui potrebbero giungere spunti interessanti sull’evoluzione dei rialzi dei tassi nel 2022 e sulla riduzione del bilancio. Dal punto di vista politico, oggi inizia la votazione per il nuovo Presidente della Repubblica in Italia ed è in programma un incontro bilaterale tra il Vice-Presidente della Commissione Europea ed il Ministro degli Esteri britannico per quanto riguarda la Brexit. Il tutto mentre proseguono le tensioni tra Usa e Russia per quanto riguarda l’Ucraina. Sul fronte societario, negli Usa continuerà la pubblicazione delle trimestrali che vedrà ancora tra i protagonisti alcune società tech (tra cui Apple) e farmaceutiche.

 

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