La view del trader: Tesla, Elon Musk taglia l’organico del 10% per timore di una recessione

A cura di Alessandro Aldrovandi

13/06/2022 · Prodotto da Investire Certificati

Elon Musk vede una dura recessione alle porte e si prepara a ridurre del 10% il personale di Tesla. In una nota inviata ai manager della casa automobilistica, il fondatore ha confessato di avere «una sensazione super-negativa» riguardo all’attuale e futura situazione economica. Di conseguenza, Musk ha chiesto ai collaboratori di interrompere i piani di assunzione in tutto il mondo, annunciando tagli nell’organico del costruttore di auto.

Le critiche allo smart working. Tesla impiega oltre 100 mila persone nel mondo. A loro, di recente, Musk ha imposto di tornare in presenza al lavoro. «Ognuno a Tesla deve passare un minimo di 40 ore in ufficio a settimana. Inoltre, l’ufficio deve essere dove si trovano i vostri colleghi, non uno pseudo ufficio da remoto. Se non vi presenterete, daremo per scontato che vi siete licenziati», ha scritto nei giorni scorsi il vulcanico imprenditore ai dipendenti.

Le polemiche con il magnate australiano. Le scelte di Tesla sullo smart working hanno innescato una polemica su Twitter fra Musk e il magnate australiano Scott Farquhar, fondatore della software-house Atlassian. Secondo Farquhar, le direttive del costruttore al personale appartengono a un’altra epoca: «fanno molto 1950», ha scritto, offrendo a eventuali lavoratori scontenti di Tesla di passare ad Atlassian. Una provocazione che Musk non ha lasciato cadere. «I tweet precedenti (scritti da Farquhar) dimostrano perché le recessioni svolgono una funzione di pulizia economica vitale».

La quasi-bancarotta di Tesla. Non è la prima volta che Musk allude a questo concetto. Pochi giorni fa il numero uno di Tesla ha risposto così a un utente che su Twitter gli chiedeva se l’economia fosse prossima a una recessione. «Sì, ma è in realtà una buona notizia, è piovuto denaro sugli stolti troppo a lungo: c’è bisogno di un po’ di fallimenti». Non va peraltro dimenticato che, per ammissione di Musk, la stessa Tesla è stata sei-sette volte vicina alla bancarotta. Un fallimento evitato grazie all’aiuto di imprenditori amici e di cospicue sovvenzioni pubbliche nella sua fase di startup.

Per cogliere al meglio le opportunità offerte dal settore automobilistico, segnaliamo il certificato Memory Cash Collect (ISIN NLBNPIT18VM6) avente come sottostante un basket di azioni (Ferrari, Porsche e Tesla). Venerdì scorso ha chiuso in discesa a 92,40. L’investimento fornisce un premo di 1,70 euro e l’azione Tesla (worst of) si mantiene sopra la barriera di oltre il 27%. Altrettanto interessante il certificato Fast Coupon (ISIN NLBNPIT17XI2) con sottostante i titoli Bmw, Porsche e Tesla, premio 21 euro e chiusura settimanale a 87,15, con worst of di Tesla oltre la barriera del 20,96%.

 

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