Investire sull’Italia: alto rendimento e barriera profonda a scadenza

08/06/2023 · Tema di Investimento a cura di Websim - Intermonte

Buone notizie per il nostro Paese. L’Istat ha rivisto al rialzo la stima di crescita del Pil italiano per il 2023, sulla scia del buon andamento dell’economia nei primi tre mesi dell’anno. Secondo le prospettive dell’istituto di statistica, il pil in Italia dovrebbe crescere nel 2023 del +1,2%, dal precedente +0,4%, per poi rallentare nel 2024 con una crescita del +1,1%.

"Lo scenario previsivo si fonda su ipotesi favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla attuazione del piano di investimenti pubblici programmati nel biennio", commenta così l’istituto di statistica.

Tuttavia, sussistono alcuni fattori che potrebbero rallentare la crescita, tra cui la decelerazione degli scambi con l’estero, l’incertezza sulla guerra in Ucraina e le conseguenze economiche sul settore agricolo in seguito all’alluvione in Emilia-Romagna.

In tale contesto, per investire sul nostro Paese suggeriamo il nuovo certificato della tipologia Premi Fissi Cash Collect Callable di BNP Paribas ISIN NLBNPIT1Q6G7 sul basket composto dalle tre italiane: Enel, Eni e Intesa Sanpaolo. Il certificato fa parte dell’ultima emissione di BNP Paribas che trovate al seguente link.

La peculiarità del prodotto, oltre al pagamento di premi fissi che offrono un rendimento interessante, è la possibilità di richiamo anticipato su volontà dell’emittente. Infatti, dopo nove mesi di vita del prodotto, BNP Paribas avrà a disposizione una facoltà discrezionale di richiamo anticipato che potrà esercitare ogni mese in corrispondenza di una serie di date di osservazione prefissate e con un preavviso di almeno tre giorni lavorativi. In caso di richiamo anticipato i certificati saranno liquidati al loro valore nominale.

Prima di approfondire le caratteristiche di questo prodotto, come sempre vediamo di contestualizzarlo.

Investire sull’Italia

Il PIL italiano nei primi tre mesi dell’anno è cresciuto del +1,9% su base annua e dello +0,6% su base trimestrale: i consumi privati hanno contribuito per il +0,3%, mentre quelli pubblici e gli investimenti hanno dato entrambi un contributo del +0,2%. La crescita acquisita si è attestata quindi al +0,9%.

I numeri dell’Istat evidenziano tuttavia un rallentamento della manifattura, con il calo della domanda internazionale, così come una diminuzione dei volumi di consumo nel commercio al dettaglio (ma comunque in crescita a valore grazie all’effetto prezzi).

Sulla base di questi dati relativi al primo trimestre, l’Istat ha rivisto al rialzo le stime di crescita del pil italiano nel 2023.

Nel report “Prospettive per l’economia italiana nel biennio 2023-2024” si legge che il pil italiano dovrebbe aumentare del +1,2% nel 2023 per poi rallentare leggermente al +1,1% nel 2024. Stime in linea con quelle del Tesoro che per quest’anno prevede una crescita del +1%, sebbene il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti abbia parlato di un +1,2/1,4%. Mentre più ottimistica la crescita nel 2024 con una previsione del +1,5%.

Nel biennio 2023-2024 la crescita economica dovrebbe essere sostenuta principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte e da quello più contenuto della domanda estera netta.

In miglioramento e in crescita i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private, grazie all'ulteriore riduzione dell'inflazione, un graduale recupero delle retribuzioni e al miglioramento del mercato del lavoro. Gli investimenti manterranno ritmi di crescita elevati, con un aumento del 3,0% nel 2023 e del 2,0% nel 2024, ma in decelerazione rispetto al biennio precedente.

Quanto al tasso di disoccupazione, la stima viene tagliata al 7,9% quest'anno dal precedente +8,1% di dicembre e al 7,7% nel 2024.

Tuttavia, i venti contrari rimangono forti, in primis il persistere dell’inflazione con cui devono fare i conti i consumatori e le imprese.

A maggio 2023 l’inflazione italiana, secondo i dati provvisori dell’Istat, continua la sua fase di rientro che scende al +7,6% dal +8,2% di aprile. Rallentamento dovuto in prima battuta al calo su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,5%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (da +14,0% a +13,4%), degli altri beni (da +5,3% a +5,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,5%).

Questi effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,9%).

In rallentamento anche l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, che passa al +6,1% dal +6,2% precedente, così come quella al netto dei soli beni energetici, che è passata da +6,3% a +6,2%.

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,7% per la componente di fondo.

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Scegliere la migliore soluzione d’investimento in un contesto di elevata incertezza

Dato il contesto macroeconomico ancora incerto, il suggerimento è quello di muoversi con prudenza e scegliere le migliori soluzioni di investimento con interessanti rendimenti e soprattutto la protezione del capitale in caso di alta volatilità.

Uno strumento, che combina le esigenze di protezione e profitto, è il certificato d’investimento codice ISIN NLBNPIT1Q6G7 emesso da BNP Paribas che punta sulle tre eccellenze italiane: Eni, Enel e Intesa Sanpaolo.

Da inizio anno e performance dei titoli Enel ed Intesa Sanpaolo sono positive e sono cresciute rispettivamente del +18,87% e del +9%, negativa invece quella di Eni con un -3,19%.

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Il paniere composto dai tre titoli presenta una matrice di correlazione poco correlata, ciò significa che durante la vita del prodotto i tre titoli possono prendere strade differenti. Il titolo con la volatilità implicita a 3 mesi più alta è Intesa Sanpaolo.

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Al momento il consensus su Bloomberg sui titoli sottostanti, come riportato dalla tabella (aggiornata 7 giugno 2023), mostra come gli analisti sono sostanzialmente positivi su tutti e tre i titoli con interessanti percentuali di upside. 

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Dopo aver analizzato il paniere passiamo alle caratteristiche principali del prodotto.

Premi mensili incondizionati

Il prodotto prevede lo stacco di premi mensili incondizionati di importo pari a euro 0,80 (la prima data di pagamento è il 4 luglio 2023), offrendo all’investitore un rendimento potenziale medio annuo del 9,60%, al lordo delle imposte. I premi sono fissi quindi significa che vengono pagati indipendentemente dall’andamento dei tre sottostanti.

Richiamo anticipato dall’emittente (Callable)

Il certificate prevede la possibilità di rimborsa in anticipo. La callable sarà possibile a partire da marzo 2024 e a tutte le successive date di osservazione. Non sono fissate condizioni per il ritiro anticipato, ma è semplicemente a discrezione dell’emittente che può procedere all’autocall, ma non ha nessun obbligo (callable).

In caso di ritiro anticipato l’investitore riceverà un rimborso totale pari al 100% del valore nominale (100 euro) e l’ultimo premio. Da quel momento l’investimento si chiude e nessun premio sarà più pagato.

Rimborso a scadenza

Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scade alla data naturale fissata il 26 maggio 2026.

A scadenza possono verificarsi due scenari:

– se tutti e tre i sottostanti sono al di sopra del livello barriera fissato al 50% dello strike, l’investitore riceverà il valore nominale del certificato (100 eu) più il premio relativo al mese in corso;

– nel caso in cui uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore riceve l’ultimo premio mensile ma subisce una perdita sul capitale investito, che corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante. Se anche solo uno dei sottostanti dovesse andare a zero, il valore del certificate si azzererebbe.

AVVERTENZA

La presente pubblicazione è stata preparata da INTERMONTE SIM S.p.A (il Produttore), con sede legale in Via Galleria De Cristoforis 7/8 - CAP 20122 MILANO (MI), in completa autonomia e riflette esclusivamente le opinioni e le valutazioni del Produttore. Le informazioni e le opinioni contenute nella presente pubblicazione sono state ottenute o estrapolate da fonti ritenute affidabili dal Produttore; tuttavia, il Produttore non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia in merito alla loro accuratezza, adeguatezza o completezza. BNP Paribas e le società del gruppo BNP Paribas non si assumono alcuna responsabilità per il relativo contenuto. Gli scenari, le presunzioni di calcolo, i dati e le performance passate, i prezzi stimati, gli esempi dei potenziali ricavi o le valutazioni hanno valore meramente illustrativo/informativo, senza alcuna garanzia che tali scenari o ricavi potenziali possano verificarsi o essere conseguiti. In ogni caso, il Produttore non è responsabile per qualsiasi perdita o danno, diretto o indiretto, che possa derivare dall’utilizzo dei contenuti della presente pubblicazione.

 

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