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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi ieri. Come da attese, la Federal Reserve ha lasciato i tassi di interesse invariati al range 5,25%-5,5%. La decisione è stata presa all’unanimità. Durante la conferenza stampa, il governatore Jerome Powell ha affermato che un taglio a settembre è però possibile se l’economia si manterrà sulla traiettoria percorsa nelle ultime settimane. Powell ha spiegato che i dati del 2° trimestre hanno aumentato la loro fiducia che l’inflazione possa muoversi in modo sostenuto verso l’obiettivo, che è una condizione necessaria per iniziare a tagliare il costo del denaro. Nessuna decisione è stata presa per settembre, ma Powell ha affermato che un taglio potrebbe essere possibile. Intanto, in attesa dei dati sul mercato del lavoro USA che verranno rilasciati domani, dal report di ADP sull’occupazione è emerso che le buste paga sono aumentate di sole 122.000 unità rispetto alle 150.000 previste e al dato precedente rivisto al rialzo a 155mila unità. Fronte Banche centrali, oggi sarà il turno della Bank of England. Nonostante due mesi di inflazione stabile al target del 2%, un’inflazione dei servizi più vivace delle attese ha lasciato i membri del MPC divisi sull’opportunità che la BoE proceda a un taglio dei tassi. Nella riunione di giugno il voto si era diviso in 7-2 a favore del mantenimento dei tassi e molti analisti non si aspettano cambiamenti significativi. Fronte Eurozona, l’inflazione ha leggermente accelerato al 2,6% a/a a luglio, contro alle attese al 2,5%. Il dato core è rimasto al 2,9% a/a, mentre le stime erano per un calo al 2,8% a/a.

Oggi gli operatori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti le principali economie dell’area euro e gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli investitori saranno gli indici PMI e l’ISM manifatturiero (luglio), la riunione di politica monetaria della Bank of England e la successiva conferenza stampa del governatore Andrew Bailey. Per l’Eurozona si attende anche il tasso di disoccupazione (giugno). La BCE pubblicherà il bollettino economico. Fronte USA verrà diffuso anche il dato delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Lato trimestrali, focus sui conti di Amazon, Apple e Intel.

Le azioni Stellantis rimangono all’interno di una tendenza ribassista nel breve termine, in particolare dai massimi registrati a fine marzo in area 27,35 euro. Nel caso di ulteriori ribassi, per i compratori sarà importante la difesa del supporto a 14,15 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 12,9892 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 34% con un livello Bonus a 118 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI si mantengono in prossimità della resistenza a 78,80 dollari al barile grazie al forte recupero registrato ieri. La violazione di questa resistenza potrebbe essere sfruttata per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come obiettivo area 82 dollari al barile. Un target molto più ambizioso potrebbe essere posto in prossimità della resistenza statica a 83 dollari al barile. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 78,80 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso il primo target potrebbe essere a 76 dollari e un secondo obiettivo a 74,60 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD stazionano in prossimità del livello orizzontale a 1,0851, evidenziando incertezza. Segnali di forza su questa zona potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo il livello psicologico a 1,0900, mentre un target più ambizioso potrebbe essere posto sui massimi in area 1,0970. Lato ribassista, segnali di debolezza in prossimità del supporto menzionato prima potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0800 e un secondo target posto a 1,0715.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno effettuato l’ennesimo test della resistenza a 34.040 punti, mostrando debolezza. Nel caso di ulteriori ribassi, segnali di forza in area 33.500 punti potrebbero dare il via a strategie long. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto sulla resistenza a 34.040 punti, mentre un secondo target sui massimi segnati il 23 luglio in area 34.860 punti. Lato ribassista, nuovi segnali di inversione in zona 34.040 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere a 33.500 punti e un secondo target a 33.000 punti.

Le quotazioni del future sul DAX rimangono all’interno dell’ampia struttura laterale che vede come supporto area 18.200 punti e come resistenza area 18.770 punti. Nel caso di ribassi, segnali di forza in area 18.375 punti potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 18.770 punti, mentre un secondo target sui massimi di metà luglio a 18.930 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di segnali di inversione in area 18.770 punti. Il primo obiettivo potrebbe essere a 18.400 punti, mentre un secondo target sul supporto a 18.200 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno virato al rialzo portandosi nuovamente al di sopra del livello orizzontale a 5.587 punti. Segnali di forza in questa zona potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza di più ampio respiro. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 5.660 punti, mentre un target più ambizioso in area 5.720 punti. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 5.590 punti potrebbero dare il via a posizioni short. Il primo target in questo caso potrebbe essere posto a 5.500 punti, mentre un secondo obiettivo sul supporto orizzontale a 5.430 punti.