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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. NVIDIA ha comunicato i dati relativi al suo 2° trimestrale fiscale del 2025. Il fatturato ha battuto le attese, raggiungendo i 30,04 miliardi di dollari, rispetto ai 28,7 miliardi attesi. L’utile netto è stato di 16,6 miliardi, più che doppio rispetto ai 6,19 miliardi dello stesso trimestre del 2023. L’EPS è stato di 0,68 dollari su base adjusted, rispetto ai 0,64 dollari per azione attesi dagli analisti. Su base annua, sia l’utile netto che il fatturato sono più che raddoppiati, grazie al fatturato del segmento data center che è balzato di oltre il 150% a 26,3 miliardi. NVIDIA prevede per il trimestre attuale un giro di affari di circa 32,5 miliardi di dollari, migliore delle attese degli analisti, che si aspettavano un fatturato di 31,77 miliardi. Tuttavia, stavolta il mercato non ha brindato ai dati del colosso dei chip: il titolo ha ceduto oltre il 7% nella sessione after-hours di Wall Street. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta ai dati dell’inflazione della Germania, in attesa di quelli dell’Eurozona che verranno diffusi domani. Il CPI tedesco (armonizzato) è atteso in calo dal 2,6% al 2,3% a/a, sui minimi di marzo 2024. Su base mensile la lettura è attesa piatta contro la crescita dello 0,3% di luglio, si tratterebbe del valore più basso da dicembre 2023. Fronte USA, il mercato attende i dati del PIL del 2° trimestre, atteso in aumento del 2,8% rispetto all’1,4% dei primi tre mesi dell’anno. L’interesse degli investitori sarà inoltre rivolto al rilascio delle richieste di sussidi di disoccupazione, in vista del report sul mercato del lavoro in agenda venerdì 6 settembre.

Nella giornata odierna gli operatori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti la Germania, l’Eurozona e gli Stati Uniti. Per la Germania si attendono i dati dell’inflazione di agosto (preliminari), mentre per l’Eurozona alcuni indicatori di fiducia (aziende e consumatori, agosto). Per gli USA focus sulle letture delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, PIL del secondo trimestre, bilancia commerciale di beni (luglio) e sulle vendite pendenti di abitazioni (luglio). Fronte Banche centrali, segnaliamo gli interventi di Nagel, Lane (BCE) e Bostic (Federal Reserve).

Le azioni Stellantis si mantengono impostate al ribasso, in particolare dai massimi segnati a marzo in area 27 euro. Nel breve i prezzi hanno rimbalzato dopo il test del supporto a 14 euro. Per i compratori sarà importante la difesa dei 13 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 12,9892 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 44% con un livello Bonus a 118 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno proseguito al ribasso in scia alle vendite di martedì, tornando in area 74,80 dollari al barile. Segnali di forza in area 73,20 dollari potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto la resistenza a 77 dollari. Un target più ambizioso potrebbe essere posto in prossimità della resistenza a 79 dollari al barile. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 77 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 75 dollari e un secondo obiettivo a 73 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD si sono riportate a contatto con il livello orizzontale a 1,1130. Segnali di forza su questo supporto statico potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,1200, mentre un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 1,1260. Lato ribassista invece, un ritorno delle quotazioni stabilmente sotto il sostegno a 1,1130 potrebbe consentire l’implementazione di strategie di stampo short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo target area 1,1030 e un secondo obiettivo di profitto posto a 1,0970.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno proseguito al rialzo, in scia al deciso rimbalzo messo a segno dal 5 agosto scorso. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 33.500 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. Il primo obiettivo potrebbe essere a 34.300 punti, mentre un target più ambizioso in prossimità della resistenza a 34.860 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in zona 33.500 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con il trend in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere a 32.470 punti e un secondo target a 30.870 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno proseguito al rialzo, avvicinandosi alla resistenza orizzontale a 18.925 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza presso il supporto a 18.690 punti potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 18.925 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.200 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di segnali di inversione in area 18.925 punti. In questo secondo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere sul supporto statico a 18.690 punti, mentre un secondo target sul sostegno a 18.210 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno ceduto terreno, fino a effettuare la violazione del livello orizzontale a 5.600 punti. Il recupero di questo livello potrebbe permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza sottostante. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere in area di massimi a 5.720 punti, mentre un target più ambizioso a 5.800 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 5.600 punti potrebbero dare il via a posizioni di stampo short. In questo caso, il primo target dei venditori potrebbe essere posto sul supporto a 5.430 punti, mentre un secondo obiettivo a 5.270 punti.