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I principali indici azionari europei hanno registrato un rimbalzo, invertendo la serie di ribassi visti dalla scorsa settimana. Tra le ragioni del recupero ci sono stati i segnali lanciati dal vice governatore della BoJ, Shinichi Uchida, il quale ha inviato un forte segnale accomodante promettendo di astenersi dall’aumentare i tassi quando i mercati sono instabili, parole che hanno prontamente indebolito di quasi il 2% lo yen rispetto al dollaro USA. In America, dopo un primo rimbalzo, gli indici azionari hanno virato al ribasso mentre sono tornati i timori su una possibile recessione negli Stati Uniti. Gli operatori si domandano se il taglio dei tassi previsto per settembre non sia ormai tardivo e quindi non riesca a evitare la recessione. I rendimenti dei Treasury sono risaliti dopo aver toccato minimi da un anno (il rendimento del decennale si è riportato in area 3,96%), mentre il VIX è rimbalzato dopo aver toccato 22, tornando in area 28. Mentre si avvicina il Simposio di Jackson Hole, in agenda dal 22 al 24 agosto, il mercato scommette su una raffica di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nelle ultime tre riunioni dell’anno. Secondo il CME FedWatch Tool, la Fed potrebbe tagliare il costo del denaro di 50 punti base a settembre ed effettuare altre due riduzioni nei meeting di novembre e dicembre per un taglio complessivo di 100 punti base (a settembre è attesa una riduzione di 50 punti base). Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta alle nuove richieste di sussidi di disoccupazione degli Stati Uniti, attese a 240.000 unità rispetto alle 249.000 della settimana precedente.

Giornata scarna di dati macroeconomici di rilievo quella odierna. Gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati prevalentemente sugli Stati Uniti. Dal primo pomeriggio focus sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e sulle vendite del commercio all’ingrosso relative a giugno. In serata si terrà l’asta di Treasury a 30 anni. Fronte Banche centrali, in serata si attende il discorso del componente della Federal Reserve Tom Barkin (presidente della Fed di Richmond).

Le azioni Ferrari rimangono all’interno dell’ampia struttura laterale in atto da marzo scorso, che vede come supporto i 373 euro e come resistenza area 410-403 euro. Nel caso di ribassi, per i compratori sarà importante la difesa del supporto a 373 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 319,3600 euro e scadenza al 20/06/2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 18% con un livello Bonus a 118 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno ripreso forza e si sono riportate sopra al livello orizzontale a 74,60 dollari al barile. Nuovi segnali di forza su questo sostegno potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo area 78,80 dollari. Un target molto più ambizioso potrebbe essere posto in prossimità della resistenza statica a 83 dollari al barile. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 74,60 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso il primo target potrebbe essere a 71,70 dollari e un secondo obiettivo a 70,70 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD stazionano poco sotto alla resistenza orizzontale a 1,0970 dopo la correzione vista martedì e ieri. Nel caso di un proseguimento del ritracciamento, segnali di forza in area 1,0900 potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo area 1,0970, mentre un target più ambizioso potrebbe essere sul livello psicologico a 1,1000. Lato ribassista, nuovi segnali di inversione in area 1,0970 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo area 1,0900 e un secondo target a 1,0820.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno ripreso forza, riportandosi in area 31.830 punti. Segnali di forza in area 31.600 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo di profitto potrebbe essere posto sulla resistenza a 32.470 punti, mentre un target più ambizioso sul successivo livello orizzontale a 33.500 punti. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in zona 32.470 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con il trend di breve. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere a 31.600 punti e un secondo target a 30.860 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno effettuato un rimbalzo dopo la falsa rottura del supporto orizzontale a 17.350 punti. Nel caso di un proseguimento del recupero, la rottura della resistenza a 17.800 punti potrebbe essere sfruttata per dare il via a strategie long con l’obiettivo di sfruttare un eventuale riassorbimento del recente movimento ribassista. Il primo target potrebbe essere a 18.200 punti, mentre un secondo obiettivo a 18.600 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di segnali di inversione in area 17.800 punti. Il primo obiettivo potrebbe essere a 17.500 punti, mentre un secondo target a 17.350 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 continuano a evidenziare segnali di inversione dopo la falsa rottura della resistenza a 5.270 punti. Un ritorno sopra questo livello potrebbe permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza di più ampio respiro. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 5.430 punti, mentre un target più ambizioso in area 5.600 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 5.270 punti potrebbero dare il via a posizioni di stampo short in linea con il trend di breve. Il primo target in questo caso potrebbe essere posto a 5.180 punti, mentre un secondo obiettivo a 5.120 punti.