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Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Oggi a catalizzare l’attenzione degli investitori saranno i dati dell’inflazione degli Stati Uniti, relativi a gennaio. Gli analisti si aspettano che l’indice dei prezzi al consumo evidenzi un rallentamento al 3% a/a dal 3,4% della precedente misurazione. Il dato core è atteso in calo dal 3,9% al 3,8% a/a. I dati saranno attentamente monitorati non solo dagli operatori, ma soprattutto dai funzionari della Federal Reserve. Se le letture dovessero confermare il raffreddamento dell’inflazione, considerando anche la revisione al ribasso dei dati di dicembre, la Fed potrebbe avere maggior margine di manovra per dare il via al taglio dei tassi. Intanto, nella sua indagine di gennaio sulle aspettative dei consumatori, la Fed di New York ha dichiarato che l’inflazione a 1 e 5 anni da oggi è rimasta invariata, rispettivamente al 3% e al 2,5%, mentre l’aumento previsto dell’inflazione a 3 anni da oggi è sceso al 2,4%, il valore più basso da marzo 2020, dal 2,6% di dicembre. Al momento, per quanto riguarda la riunione del FOMC di marzo, gli operatori si aspettano un nulla di fatto sul costo del denaro, che rimarrebbe quindi fermo al range 5,25-5,5%. Secondo il CME FedWatch Tool, il via al taglio dei tassi dovrebbe iniziare in occasione della riunione di maggio, a cui dovrebbero seguire altre tre o quattro riduzioni entro la fine del 2024. Per quanto riguarda il Vecchio Continente, oggi il focus sarà rivolto alla Germania: per l’economia del Paese si attendono gli indici ZEW, in un contesto che rimane ancora debole per l’ex locomotiva d’Europa.

Oggi gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati su alcuni dati macro di rilievo riguardanti la Germania, l’Eurozona e gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione dei trader e degli investitori saranno i dati dell’inflazione degli Stati Uniti di gennaio. In mattinata, per Germania ed Eurozona focus sugli indici ZEW (febbraio). Fronte USA si attende l’indice NFIB (ottimismo delle piccole imprese, gennaio). Lato Banche centrali segnaliamo il discorso della componente del Consiglio di vigilanza della BCE Anneli Tuominen. Infine, segnaliamo che l’OPEC pubblicherà il Monthly Oil Market Report.

Le quotazioni del future su EUR/USD stazionano in area 1,0780 dopo il rimbalzo effettuato in prossimità del livello statico a 1,0730. La tendenza al momento rimane impostata al ribasso dai massimi segnati a fine dicembre. In questo quadro si potrebbe guardare al Dual Currency con Strike a 1,0900 e scadenza al 15/03/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annualizzato di circa il 5% con un livello premio a 101,80 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI proseguono al rialzo in scia al recupero messo a segno dopo il test della linea di tendenza che conta i minimi del 13 dicembre e 3 gennaio, rimanendo sopra al livello statico a 76 dollari. Nuovi segnali di forza in questa zona potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come obiettivo area 79 dollari al barile. Lato ribassista, un ritorno sotto i 76 dollari potrebbe dare il via a strategie short. In questo caso, l’obiettivo potrebbe essere localizzato in prossimità del supporto dinamico transitante a 72,70 dollari, mentre un target più ambizioso a 70,50 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD stazionano in area 1,0780 dopo il rimbalzo effettuato in prossimità del livello orizzontale a 1,0730. Per quanto riguarda il fronte rialzista, segnali di forza in area 1,0750 potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long. In questo caso, l’obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 1,0840. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in zona 1,0840 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short in linea con la tendenza in atto da fine dicembre. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo area 1,0730 e secondo target a 1,0700.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno registrato un forte rialzo, che ha permesso la violazione della resistenza orizzontale a 31.220 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in prossimità del livello orizzontale a 31.220 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long in linea con il trend dominante. L’obiettivo dei compratori in questo caso potrebbe essere posto sulla resistenza a 31.500 punti. Lato ribassista, un ritorno delle quotazioni sotto il supporto a 30.860 punti potrebbe essere sfruttato per posizioni in vendita che avrebbero come primo obiettivo area 30.500 punti e secondo target a 30.250 punti.

Le quotazioni del future sul DAX rimangono all’interno della struttura laterale in atto da fine gennaio scorso. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 16.900 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 17.000 punti, mentre un target più ambizioso a 17.120 punti. Lato ribassista, un ritorno delle quotazioni sotto i 16.870 punti potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere localizzato a 16.730 punti e un secondo target in zona 16.600 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno evidenziato un segnale di indecisione, ma si mantengono ancora sopra alla barriera psicologica dei 5.000 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in prossimità della linea di tendenza che conta i minimi segnati il 27 ottobre e 17 gennaio, ora passante a 4.965 punti, potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 5.050 punti, mentre un target più ambizioso a 5.100 punti. Lato ribassista, la rottura dei 4.950 punti potrebbe consentire la valutazione di posizioni short con primo target a 4.840 punti e secondo obiettivo a 4.800 punti.