Scarica la versione PDF di questo articolo

Vai all’archivio

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata dai rialzi. Il focus degli investitori è stato rivolto alla riunione della Federal Reserve. La Banca centrale statunitense ha lasciato i tassi invariati all’intervallo 5%-5,25%. Dall’aggiornamento del dot-plot, si evidenzia come gli esponenti del board si aspettino altri due rialzi del costo del denaro entro fine anno. Oltre a questo, la Federal Reserve ha aggiornato le proiezioni economiche: le attese sono per un Prodotto interno lordo dell’1% nel 2023, dell’1,1% nel 2024 e dell’1,8% nel 2025. Il PCE core è atteso al 3,9% nel 2023, al 2,6% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, mentre la disoccupazione è vista al 4,1% per quest’anno e al 4,5% per gli ultimi due anni dell’orizzonte di previsione. Nella consueta conferenza stampa, il Governatore Jerome Powell ha detto che la strada per riportare l’inflazione al target è ancora lunga e ha escluso tagli dei tassi per un paio di anni. Oggi i riflettori saranno rivolti al meeting della BCE. Gli analisti si aspettano che l’Eurotower alzi nuovamente il costo del denaro di 25 punti base. Inoltre, la Banca centrale europea è attesa mantenere un tono “da falco”, lasciando le porte aperte a nuovi incrementi dei tassi di interesse. Oltre a questo, anche per la BCE è atteso l’aggiornamento delle stime economiche. Sul fronte delle materie prime, l’International Energy Agency prevede che nel 2024 i consumi cresceranno alla metà del tasso registrato nei due anni precedenti. Inoltre, il picco della domanda dovrebbe essere raggiunto in questo decennio.

Oggi gli investitori saranno concentrati prevalentemente sulla riunione di politica monetaria della BCE e sulla conseguente conferenza stampa della presidente Christine Lagarde. Lato dati macro, per l’Eurozona si attende la misurazione della bilancia commerciale (aprile), mentre per gli Stati Uniti focus le vendite al dettaglio (maggio), nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, indice manifatturiero dello Stato di New York (giugno), indice manifatturiero della Fed di Philadelphia (giugno) e la produzione industriale (maggio). Segnaliamo inoltre il discorso di Villeroy (BCE).

Il future su EUR/USD continua a mantenersi sopra 1,0800 in scia al rimbalzo registrato a fine maggio da area 1,0700. Se i corsi scendessero sotto la zona compresa tra 1,0800 e 1,0750 tornerebbe la fase di debolezza e si potrebbe guardare al Certificato Dual Currency con Strike a 1,0700 e scadenza al 21 luglio 2023. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annualizzato del 24,85% con un livello premio a 102 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI proseguono al ribasso dopo il rimbalzo effettuato dal supporto in area 68 dollari al barile. Nel caso di un recupero dei 70 dollari, l’obiettivo dei compratori nel breve periodo potrebbe trovarsi nei pressi della zona compresa tra i 73 e i 75 dollari. Al contrario, la flessione delle quotazioni al di sotto del supporto statico a 68 dollari verrebbe letta negativamente, con i corsi che a quel punto potrebbero accelerare al ribasso fino a testare il successivo sostegno compreso tra i 63 e i 64 dollari, zona che comprende i minimi registrati il 4 maggio e il 20 marzo 2023. Da quest’area si potrebbe poi assistere ad un rimbalzo.

Le quotazioni del future EUR/USD proseguono il rimbalzo effettuato da area 1,0700, rimanendo all’interno della tendenza ribassista in atto da inizio maggio. La struttura grafica si rafforza a favore dei compratori con il recupero del livello tondo e psicologico di 1,0800. Segnali di forza potrebbero essere sfruttati per l’apertura di posizioni in acquisto. In questo caso, il target dei compratori potrebbe essere identificato in zona 1,0940. Al contrario, se dovesse riprendere la fase negativa, le quotazioni del cambio principale potrebbero testare il supporto a 1,0600, lasciato in eredità dai minimi registrati a gennaio e marzo 2023.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno proseguito al rialzo dopo la rottura della trendline che collega i massimi registrati ad aprile e maggio, arrivando a sfiorare l’area di resistenza a 28.000 punti. Il quadro tecnico si conferma a favore dei compratori, fino a che sarà difeso il sostegno a 26.900 punti. Segnali di forza dai 27.660 punti potrebbero dare il via a strategie long con obiettivo identificabile a 28.000 punti. Fronte ribassista si potrebbero valutare strategie short nel caso di segnali di debolezza in area 28.000 punti. In questo caso il target dei venditori potrebbe essere localizzato dapprima a 27.500 punti e successivamente a 27.000 punti.

Dopo aver oltrepassato la resistenza a 16.100 punti e quella a 16.250 punti, le quotazioni del DAX si sono avvicinate nuovamente ai massimi storici. Se questi fossero oltrepassati, il principale indice di Borsa tedesco avrebbe la possibilità di mettere nel mirino i 16.500 punti. La discesa sotto i 16.100 punti verrebbe invece interpretata negativamente, con primo obiettivo localizzabile sui 15.800 punti. Nell’eventualità in cui anche tale supporto fosse rotto al ribasso, il DAX potrebbe spingersi sui 15.600 punti per poi passare ai 15.330 punti, dove è presente anche il 23,6% del ritracciamento di Fibonacci disegnato sulla gamba di rialzo cominciata a ottobre 2022.

Le quotazioni dell’S&P 500 hanno evidenziato un segnale di incertezza dopo alcune sedute di contrattazioni al rialzo. In questo contesto si potrebbero quindi privilegiare strategie long in caso di ritracciamento. Segnali di forza in area 4.350 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di posizioni in acquisto. In questo caso, l’obiettivo di profitto potrebbe essere identificato in area 4.450 punti. Fronte ribassista vi è da monitorare l’eventuale violazione dei 4.260 punti, movimento che potrebbe trasportare i corsi del principale indice azionario USA al test della successiva area di concentrazione di domanda a 4.150 punti.

Tra le carte messe in campo da Riccardo Designori nella 22esima puntata del 2023 di “House of Trading – Le carte del mercato”, compare una rossa su Apple. La strategia del componente della squadra degli analisti ha come ingresso 183,90 dollari, stop loss a 187,30 dollari e obiettivo a 171,40 dollari. Il Certificato scelto per questo tipo di operatività è stato il Turbo Unlimited Short di BNP Paribas con ISIN NLBNPIT1QTG4 e leva finanziaria fissata al momento della trasmissione pari a 3,18x. Basso il livello di convinzione per questa strategia, pari a due stelle su cinque. L’altra carta di Designori è verde, una strategia long su Qualcomm, operazione che si aggiunge alle due carte di Enrico Lanati: short su S&P 500 e long su petrolio WTI.