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Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo dato vita ad una seduta complessivamente caratterizzata dalla debolezza. Nel Regno Unito, l’inflazione di maggio si è attestata all’8,7% sopra le attese degli analisti censiti da Bloomberg all’8,4%. Anche il dato core, ossia quello depurato dalle componenti più volatili, ha superato le aspettative al 6,8%, attestandosi al 6,1%. Secondo alcuni analisti, questa misurazione potrebbe spingere la Bank of England ad alzare i tassi in modo più deciso nella riunione di oggi. Al momento comunque, le probabilità pendono ancora leggermente in favore di un ritocco da 25 punti base, che porterebbe il costo del denaro al 4,75%. Intanto, il Presidente della Banca centrale della Slovacchia, Peter Kazimir, ha detto che la BCE potrebbe sospendere gli aumenti dei tassi nel meeting di settembre solo a condizione che l’inflazione core torni sotto controllo. Se ciò non avvenisse, gli aumenti dei tassi dovrebbero proseguire. In ogni caso, la decisione appare incerta. Le attenzioni sono state anche rivolte all’audizione del Presidente della Fed, Jerome Powell, alla Camera USA. Il Governatore della Federal Reserve ha ribadito il fatto che il percorso per riportare l’inflazione al 2% è ancora lungo, con i progressi fatti finora che sono stati lenti. Powell ha anche messo in luce il fatto che gli effetti dei precedenti rialzi non si sono ancora fatti sentire a pieno nell’economia. Inoltre, ha affermato che le tensioni sul comparto bancario stanno creando venti contrari a famiglie e imprese. Oggi è atteso un nuovo intervento del Governatore della Fed al Senato.

Oggi gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati sulla riunione di politica monetaria della BoE e su alcuni dati macroeconomici degni di nota per l’Eurozona e gli Stati Uniti. Per gli USA si attendono le misurazioni del Chicago Fed National Activity Index (maggio), nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, vendite di case esistenti (maggio), scorte e produzione di greggio e dell’indice manifatturiero della Fed di Kansas City (giugno). Per l’Eurozona si attende la fiducia dei consumatori (giugno). Focus inoltre sul discorso di Powell alla Commissione bancaria del Senato e dei membri della Fed Bowman, Waller, Mester e Barkin.

Non cambia la situazione grafica del future su EUR/USD rispetto a quanto evidenziato nella newsletter di ieri. Il quadro tecnico resta orientato al rialzo e per ribassi più decisi i venditori dovrebbero aspettare la flessione sotto la zona tra 1,09 e 1,08. Se ciò avvenisse, si potrebbe guardare al Dual Currency con Strike a 1,07 e scadenza al 21/07/2023. Il prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annualizzato del 43,30% con un livello premio a 102 euro.

Il supporto posto sulla soglia psicologica dei 70 dollari al barile è riuscito a contenere le vendite sul petrolio WTI. Se i corsi riuscissero ora a superare i 72,5 dollari, si potrebbe osservare un’accelerazione verso la zona compresa tra i 75 e i 76 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi dell’8 e 10 maggio 2023. Un obiettivo più ambizioso sarebbe poi identificabile sugli 80 dollari, dove transita la trendline che unisce i minimi del 9 dicembre 2022 e 22 febbraio 2023. Al contrario, la discesa sotto i 70 dollari aprirebbe scenari ribassisti verso i successivi sostegni i 68 dollari in primis, per poi passare ai 64 dollari al barile.

Le quotazioni di EUR/USD hanno recuperato terreno riportandosi velocemente al di sopra del livello tondo e psicologico a 1,1000. La struttura grafica rimane a favore dei compratori nel breve termine. Segnali di forza in zona 1,0950 potrebbero essere sfruttati per l’apertura di posizioni in acquisto in linea con il trend di breve termine. In questo caso, il target dei compratori potrebbe essere identificato in zona 1,1100. Al contrario, se dovesse riprendere la fase negativa vista da inizio maggio scorso, le quotazioni del cambio principale potrebbero testare i supporti a 1,0840 e 1,0700, minimi registrati a fine maggio scorso.

Le quotazioni del FTSE Mib continuano a mostrare segnali di debolezza dopo aver testato nelle precedenti sedute area 28.000 punti. Nonostante ciò, il quadro tecnico rimane a favore dei compratori nel breve termine, fino a che sarà difeso il livello di sostegno a 26.900 punti. Segnali di forza in area 27.500 punti potrebbero dare il via a strategie long con obiettivo di profitto localizzabile nei pressi del livello tondo e psicologico a 28.000 punti. Fronte ribassista si potrebbero valutare strategie short in caso di segnali di debolezza in zona 28.000 punti. In questo caso il primo obiettivo potrebbe essere localizzato a 27.500 punti mentre il successivo a 27.000 punti.

Nuova seduta all’insegna delle correzioni per il future sul DAX, che si è riportato presso l’area supportiva menzionata nelle precedenti newsletter tra 16.100 e i 16.000 punti. Nell’eventualità in cui questo intorno fosse violato, si potrebbe osservare un’ulteriore flessione verso i 15.800 punti, per poi passare al successivo supporto sui 15.600 punti. Dopo il forte rialzo degli ultimi mesi, l’attuale movimento correttivo appare fisiologico. Al contrario, verrebbe interpretato positivamente un rialzo sopra i 16.400 punti. Se ciò avvenisse, le quotazioni potrebbero dirigersi verso i successivi livelli psicologici a 16.500 e 16.600 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno proseguito al ribasso dopo il segnale di debolezza registrato venerdì in prossimità dei 4.500 punti. In questo contesto si potrebbero privilegiare strategie long da area 4.350 punti. Segnali di forza da questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di posizioni in acquisto, in linea con il trend sottostante. In questo caso, l’obiettivo di profitto potrebbe essere identificato in area 4.500 punti. Fronte ribassista vi è da monitorare l’eventuale violazione dei 4.260 punti, movimento che potrebbe trasportare le quotazioni al test della successiva area di concentrazione di domanda a 4.150 punti.

Tra le carte messe in campo da Riccardo Designori nella 23esima puntata del 2023 di “House of Trading – Le carte del mercato”, compare una rossa su ENI. La strategia del componente della squadra degli analisti ha come ingresso 12,925 euro, stop loss a 13,23 euro e obiettivo a 12,54 euro. Il Certificato scelto per questo tipo di operatività è stato il Turbo Unlimited Short di BNP Paribas con ISIN NLBNPIT1IZA1 e leva finanziaria fissata al momento della trasmissione pari a 3,57x. Basso il livello di convinzione per questa strategia, pari a due stelle su cinque. L’altra carta di Riccardo Designori è rossa, una strategia short su Finecobank, operazione che si aggiunge alle due carte di Jacopo Marini: due strategie short, sull’oro e S&P 500.