Scarica la versione PDF di questo articolo

Vai all’archivio

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata dai rialzi. Dopo lo scampato pericolo di un default degli Stati Uniti con l’approvazione anche da parte del Senato dell’accordo sul tetto al debito, il focus è tornato sui dati macroeconomici. A maggio, i Non-Farm Payrolls si sono attestati a 339mila unità, sopra le stime degli analisti censiti da Bloomberg a 195mila unità e rispetto le 294mila unità di aprile (rivisto da 253mila). Il tasso di disoccupazione è stato pari al 3,7%, peggio del 3,5% atteso, mentre il salario orario medio è cresciuto del 4,3% su base annuale. Stando al mercato, queste rilevazioni rafforzano l’ipotesi di una pausa nel percorso di rialzo dei tassi da parte della Federal Rserve a giugno. Secondo il CME FedWatch Tool poco dopo la pubblicazione di queste rilevazioni, vi era il 65,6% di probabilità di assistere a tassi fermi al 5%-5,25% nel prossimo meeting. Per quanto riguarda la BCE, sono da citare le parole di Fabio Panetta, esponente del board dell’Eurotower, il quale ha detto che l’istituto centrale è vicino alla conclusione del rialzo dei tassi e non ritiene opportuno “andare troppo veloce”. Panetta ha evidenziato come la stretta monetaria si farà sentire nei prossimi mesi e non ha escluso una debolezza della domanda interna o una recessione tecnica dell’Eurozona. Bostjan Vasle, Governatore della Banca centrale slovena, ha ribadito la necessità di continuare ad alzare i tassi per riportare l’inflazione verso il target, con il dato core che resta “elevato e persistente” anche se la crescita dei prezzi nominali dell’Eurozona è diminuita significativamente.

Oggi gli investitori saranno concentrati sugli indici PMI (servizi e composito, maggio) per Italia, Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna e USA. Per l’Eurozona si attendono anche i prezzi alla produzione (aprile) e la fiducia degli investitori Sentix (giugno). Per gli USA focus inoltre sugli ordini di fabbrica e l’ISM dei servizi.

Dopo il recupero della soglia psicologica di 1,0700 le quotazioni del future su EUR/USD sono riuscite a ritestare l’ostacolo a 1,0800 che, se oltrepassato, potrebbe riportare i corsi verso la zona di 1,0875. In questo quadro, si potrebbe guardare al Certificato Dual Currency con Strike a 1,0900 e scadenza al 16 giugno 2023. Il prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annualizzato del 12,99% con un livello premio a 103 euro.

L’area dei 67 dollari è riuscita a frenare la contrazione del petrolio WTI, che sembra ora mirare alla zona resistenziale compresa tra i 73 e i 74 dollari. Come è stato evidenziato nelle precedenti newsletter, l’accelerazione delle quotazioni oltre questo ostacolo permetterebbe ai compratori di guardare ai 79 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 9 dicembre 2022 a quelli del 22 febbraio 2023. Se invece si verificasse una nuova fase discendente che provocasse la rottura del sostegno a 67 dollari al barile, i corsi avrebbero la possibilità di portarsi nei pressi dei minimi annuali in zona 64 dollari.

Le quotazioni del cambio EUR/USD proseguono all’interno del trend ribassista in atto da inizio maggio. Al momento, la struttura grafica della coppia valutaria tornerebbe a favore delle forze rialziste con un recupero stabile di area 1,0800. Tale movimento potrebbe essere sfruttato per l’apertura di posizioni long. In questo caso, l’obiettivo di profitto dei compratori potrebbe essere identificato in zona 1,0930. Al contrario, se dovesse proseguire la fase negativa in essere, le quotazioni del cambio principale potrebbero testare l’importante area di supporto a 1,0600, lasciata in eredità dai minimi registrati a gennaio e marzo 2023.

La scorsa settimana le quotazioni del FTSE Mib hanno dapprima virato al ribasso fino a testare area a 26.000 punti per poi tornare al di sopra dei 26.900 punti. Il quadro tecnico ritorna a favore dei compratori nel breve, fino a che sarà difeso il livello violato al rialzo. Segnali di forza in zona 27.000 punti potrebbero dare il via a strategie long con obiettivo in prossimità della linea di tendenza discendente che collega i massimi registrati ad aprile e maggio, ora a 27.500 punti. Fronte ribassista si potrebbero valutare strategie short in caso di un ritorno al di sotto dei 26.600 punti. In questo caso l’obiettivo di profitto potrebbe essere a 26.000-25.900 punti.

Le quotazioni del DAX sono riuscite a riprendere forza dopo il test dei a 15.800 punti. Se i corsi riuscissero a riportarsi oltre i 16.100 punti, si potrebbe verificare un’accelerazione verso i 16.200 punti, per poi passare ai 16.400 punti. Nell’eventualità in cui i massimi storici fossero oltrepassati, il successivo target si troverebbe sui 15.500 punti. Per i venditori invece, verrebbe interpretata positivamente la flessione sotto i 15.600 punti. Se ciò avvenisse, il successivo sostegno si troverebbe nei pressi dei 15.330 punti dove passa anche il 23,6% del ritracciamento di Fibonacci disegnato su tutta la gamba di rialzo cominciata a ottobre 2022.

Le quotazioni dell’S&P 500 hanno proseguito positivamente venerdì, superando con forza la resistenza a 4.200 punti. Nel breve termine il trend è mutato al rialzo. In questo contesto si potrebbero privilegiare strategie long. Segnali di forza in zona 4.200 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di posizioni in acquisto. In questo caso, il target potrebbe essere identificato in area 4.400 punti. Fronte ribassista vi è da monitorare l’eventuale violazione dei 4.100 punti, movimento che potrebbe trasportare le quotazioni del principale indice azionario USA al test della successiva area di concentrazione di domanda a 4.000 punti.

Tra le carte messe in campo da Enrico Lanati nella 20esima puntata del 2023 di “House of Trading – Le carte del mercato”, compare una rossa su Netflix. La strategia del componente della squadra degli analisti ha come ingresso 395 dollari, livello di stop loss a 420 dollari e target a 370 dollari. Il Certificato scelto per questo tipo di operatività è stato il Turbo Unlimited Short di BNP Paribas con ISIN NLBNPIT1M4Q5 e leva finanziaria fissata al momento della trasmissione pari a 4x. Medio il livello di convinzione, pari a tre stelle su cinque. L’altra carta di Lanati è verde, una strategia long su Meta Platforms, operazione che si aggiunge alle due carte di Riccardo Designori: una strategia long su Intesa Sanpaolo e una short su UniCredit.