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Nonostante Wall Street continui a macinare record spinta dai dati macro e dai numeri trimestrali, ieri la seduta dei listini europei si è chiusa con il segno meno. Sotto i riflettori c’è sempre il settore del lusso: dopo le indicazioni deludenti arrivate in avvio di settimana dai numeri di Burberry e Swatch, ieri è stata la volta di Richemont, che ha fatto sapere di aver registrato una frenata in Asia, e della tedesca Hugo Boss, che ha nuovamente rivisto al ribasso le stime 2024. Debolezza anche per l’automotive e per i titoli legati alle risorse di base. Tra le commodity segnaliamo il nuovo massimo storico registrato dall’oro in scia dell’attesa di politiche monetarie più accomodanti. Secondo i dati contenuti nell’aggiornamento di luglio del World Economic Outlook (WEO) del Fondo Monetario Internazionale, l’economia italiana nel 2024 segnerà un rialzo dello 0,7%. Se la stima sull’anno corrente è in linea con il dato di aprile, il pronostico sul 2025 è stato rivisto al rialzo dello 0,2% allo 0,9%. Per quanto riguarda l’intera Eurolandia, il Pil nei due anni di riferimento è atteso in aumento dello 0,9 e dell’1,5%. Nella giornata di oggi c’è grande attesa per i numeri sui prezzi al consumo di Gran Bretagna e Zona Euro, i due dati sono rispettivamente visti all’1,9 e al 2,9 per cento, mentre per quanto riguarda la prima economia mondiale sono in calendario gli aggiornamenti sull’andamento del settore edile e di quello industriale. In serata riflettori puntati su Washington in occasione della diffusione del Beige Book della Federal Reserve, il report con la copertina avana sullo stato di salute dell’economia USA.

Giornata all’insegna dei prezzi in Gran Bretagna e Zona Euro. Alle 8 l’Office for National Statistics diffonderà l’aggiornamento sull’inflazione nel mese di giugno, stimata in riduzione dal 2 all’1,9 per cento. Nel caso di Eurolandia, focus sul CPI in versione finale, per il quale è attesa la conferma del +1,9% del dato flash. Dopo il giro di boa attenzione all’accoppiata statunitense permessi di costruzione-avvio di nuovi cantieri mentre alle 15:15 riflettori puntati sull’andamento della produzione industriale. In serata l’appuntamento è con il Beige Book, il report della Fed sullo stato di salute della prima economia.

Le azioni Leonardo scambiano in un trading range compreso tra i supporti di area 21 euro e le resistenze statiche di area 24. La mancanza di direzionalità, così come la recente violazione della trendline ottenuta con i low del 25 aprile e 7 maggio permette di guardare con favore il Bonus Cap con Barriera a 15,5540 euro e scadenza al 20/06/2025. Il prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale di circa il 7,2% con un livello Bonus a 117 euro.

Brutta seduta per il WTI, con le quotazioni del Crude Oil che hanno violato al ribasso la soglia psicologica degli 80 dollari al barile. Il movimento è stato accompagnato dalla violazione del minimo del 10 di luglio scorso e dalla rottura al ribasso dei supporti dinamici espressi dalla trendline di breve tracciata con i low del 20 giugno e 10 luglio. Al momento le resistenze dinamiche di medio/lungo periodo, quelle fornite sul daily chart dalla linea di tendenza ribassista tracciata con i massimi del 28 settembre 2023 e del 5 aprile 2024, sembrano dunque aver avuto la meglio. Le quotazioni ora potrebbero indirizzarsi verso area 77,40- 77,80 dollari.

Giornata volatile che per il momento conferma il periodo di forza dell’euro contro il dollaro. Le quotazioni hanno infatti portato a termine il pullback della trendline ribassista disegnata con i massimi decrescenti dell’8 marzo e del 7 giugno che è stata violata al rialzo venerdì 12 luglio. Recuperata la soglia di 1,09, a questo punto EURUSD sembra pronto a sferrare l’attacco decisivo alle resistenze statiche di area 1,0925. La vittoria di tale livello aprirebbe la strada a ulteriori allunghi, con il primo obiettivo grafico individuabile in area 1,0990 e successivamente a 1,1120. Segnali di debolezza emergerebbero con ritorni sotto 1,0838.

Seduta al rialzo ieri per il FTSE Mib, con l’indice di riferimento di Piazza Affari che pur recuperando la soglia dei 34.600 non ha modificato il quadro tecnico generale. Il rimbalzo intrapreso dai minimi dello scorso 14 giugno ha infatti riportato i corsi in prossimità di un’ampia area resistenziale compresa tra i 34.500 e i 35.250 punti che da aprile in avanti ha sempre bloccato le velleità rialziste dell’indice. Se dunque nel breve va monitorata la reazione dai supporti statici di area 34.490 punti, nel medio termine eventuali ritorni in area 34.640-34.650 punti possono essere considerati per l’apertura di strategie ribassiste o di copertura.

I ribassi che ieri hanno caratterizzato la seduta del DAX hanno riportato le quotazioni dell’indice tedesco sotto importanti supporti dinamici di breve quali quelli espressi della linea di tendenza ottenuta con i top del 16 e 28 maggio. La trendline era stata violata al rialzo venerdì scorso e il ritorno sotto tale soglia indebolisce il quadro tecnico e conferma l’importanza resistenziale dell’intervallo tra i 18.800 e i 19mila punti. Prese di beneficio potrebbero spingere velocemente l’indice verso i 18.225-18.250 punti, area ove transita la trendline rialzista disegnata con i minimi crescenti del 19 aprile e del 14 giugno.

Ieri le quotazioni del future dell’S&P 500 hanno chiuso le contrattazioni in prossimità dei massimi storici. Il trend rialzista rimane forte, sostenuto dai supporti dinamici espressi dalla trendline rialzista tracciata con i minimi del 31 maggio e 2 luglio. La linea di tendenza è stata testata con i minimi del 12 luglio. Il cedimento di questo low a 5.621,25 punti rappresenterebbe un primo primo segnale di deterioramento dell’attuale quadro grafico. La chiusura sopra i 5.690 punti e oltre la soglia psicologica dei 5.700 punti apre tuttavia a nuovi impulsi rialzisti che si tradurrebbero in nuovi massimi storici dopo quelli registrati lunedì.

Nel corso della puntata di “House of Trading – Le carte del mercato” di ieri Jacopo Marini ha proposto una strategia rialzista condizionata sul petrolio WTI. Il rappresentante della squadra degli analisti ha messo in campo una carta verde che si attiverebbe qualora le quotazioni del greggio ritornassero a 83,75 dollari. Vista la debolezza degli ultimi giorni, per Marini una ripresa delle quotazioni capace di spingere il petrolio a questo prezzo aprirebbe la strada a ulteriori allunghi. Il WTI romperebbe infatti al rialzo le resistenze dinamiche espresse sul daily chart dalla trendline ribassista ottenuta con i top del 28 settembre 2023 e del 5 aprile 2024. I massimi di luglio hanno toccato proprio l’area di transito della linea di tendenza.