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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti ieri. Oggi l’attenzione dei trader sarà rivolta alla riunione di politica monetaria della Federal Reserve e sulla consueta conferenza stampa del governatore Jerome Powell. Secondo il mercato, la Banca centrale manterrà i tassi di interesse stabili al range attuale (5,25%-5,5%), ma potrà affermare che sta considerando un taglio del costo del denaro in occasione del meeting di settembre. Secondo il CME FedWatch Tool, le probabilità di una riduzione dei tassi a settembre è pari a circa l’87%. Ad oggi, il mercato si aspetta complessivamente tre tagli di 25 pb entro la fine dell’anno. Gli ultimi dati macro avvalorano infatti questa ipotesi: l’inflazione sta rallentando, il tasso di disoccupazione è in aumento e ci sono prove evidenti che la spesa dei consumatori si sta raffreddando. Oggi un importante indizio sul mercato del lavoro statunitense arriverà dal report sull’occupazione di ADP, in attesa dei dati del Bureau of Labor Statistics che verranno pubblicati venerdì. Le buste paga del settore privato sono attese in aumento di 150mila unità a luglio, in linea con il dato precedente. Fronte Eurozona, gli operatori monitoreranno i dati dell’inflazione relativi a luglio (preliminari). Il CPI è atteso in calo al 2,4% a/a rispetto al 2,5% precedente, mentre il dato core è visto passare dal 2,9% a/a al 2,8%. Il dato verrà osservato con attenzione dalla BCE, alla ricerca di segnali di raffreddamento dei prezzi, per procedere a settembre con un secondo taglio dei tassi, dopo quello effettuato a giugno.

Nella giornata odierna gli operatori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici riguardanti l’Eurozona e gli Stati Uniti. Per l’area euro si attendono i dati dell’inflazione (luglio, preliminari), mentre per gli USA gli investitori monitoreranno il report di ADP sull’occupazione (luglio), il PMI di Chicago (luglio) e i dati dell’EIA sulle scorte e la produzione di greggio. In serata gli operatori attenderanno la decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve e la successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Fronte trimestrali, oggi sarà il turno di Boeing, Mastercard e Meta Platforms. In Italia di Mediobanca, Snam, Telecom Italia e Tenaris.

Le azioni ENI rimangono all’interno di una tendenza rialzista nel brevissimo termine, in particolare dai minimi registrati il 25 luglio in area 13,80 euro. Nel caso di ribassi, per i compratori sarà importante la difesa del supporto a 13,50 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 12,1200 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa l’11% con un livello Bonus a 122 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno recuperato forza tornando in prossimità del livello orizzontale a 76 dollari al barile. Segnali di forza al di sopra di questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come obiettivo area 78,80 dollari al barile. Un target molto più ambizioso potrebbe essere posto in prossimità della resistenza statica in area 83 dollari al barile. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 76 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso il primo target potrebbe essere a 73,60 dollari e un secondo obiettivo a 71 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD rimangono impostate al ribasso nel breve termine, ancora al di sotto del livello orizzontale a 1,0850. Un eventuale recupero di questo livello potrebbe determinare una falsa rottura. In questo caso, strategie long avrebbero come primo obiettivo il livello psicologico a 1,0900, mentre un target più ambizioso potrebbe essere in area 1,0970. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in prossimità del supporto violato potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0800 e un secondo target posto a 1,0715.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno ripreso forza ed effettuato un ulteriore test della resistenza orizzontale a 34.040 punti. Nel caso di ribassi, segnali di forza in area 33.300 punti potrebbero dare il via a strategie long. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto sulla resistenza a 34.040 punti, mentre un secondo target sui massimi segnati il 23 luglio in area 34.860 punti. Lato ribassista, nuovi segnali di inversione in zona 34.040 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere a 33.300 punti e un secondo target a 33.000 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno recuperato terreno, avvicinandosi nuovamente alla resistenza statica a 18.620 punti. Nel caso di nuovi ribassi, segnali di forza in area 18.330 punti potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 18.620 punti, mentre un secondo target sui massimi di metà luglio a 18.930 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di segnali di debolezza in area 18.620 punti. Il primo obiettivo potrebbe essere a 18.330 punti, mentre un secondo target sul supporto orizzontale a 18.210 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno evidenziato un segnale di forza in prossimità della linea di tendenza che collega i minimi registrati il 31 maggio e il 25 luglio. Segnali di forza sul livello orizzontale a 5.500 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza dominante. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere a 5.590 punti, mentre un target più ambizioso in area 5.720 punti. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 5.590 punti potrebbero dare il via a posizioni short. Il primo target potrebbe essere posto a 5.500 punti, mentre un secondo obiettivo sul sostegno a 5.430 punti.