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Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi, le attenzioni degli investitori saranno rivolte principalmente ai dati macroeconomici, in particolar modo all’inflazione tedesca di marzo (preliminare) e alla terza lettura del PIL statunitense del 4° trimestre 2022. Stando al consensus di Bloomberg, le attese sul primo dato sono per una flessione al 7,3% dal precedente 8,7%. Il Prodotto Interno Lordo dovrebbe invece risultare stabile al 2,7% su base annuale. Un’altra misurazione da monitorare sarà quella relativa alle richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana, attese a 195mila unità rispetto alle 191mila della scorsa settimana. Intanto, Peter Kazimir, Presidente della Banca centrale slovacca, ha detto che sta vedendo una diminuzione nell’appetito del mercato nel fornire capitale alle banche dopo le turbolenze del settore. L’esponente della BCE ha anche detto che saranno necessari ulteriori rialzi dei tassi nel caso in cui l’economia e l’inflazione non si discostassero in modo significativo dallo scenario di base. Il Capoeconomista dell’Eurotower, Philip Lane, ha affermato che le turbolenze sul comparto bancario tenderanno a dissolversi e la Banca Centrale Europea dovrà continuare ad incrementare il costo del denaro al fine di contrastare la crescita dell’indice dei prezzi al consumo. Per Lane inoltre, anche se l’inflazione è elevata vi sono alcuni indizi in merito ad una sua moderazione.

Nella giornata odierna gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti l’Italia, Germania, Eurozona e gli Stati Uniti. Per il Belpaese si attendono i prezzi alla produzione (febbraio), per la Germania i dati dell’inflazione (marzo), mentre per l’Eurozona alcuni indicatori di fiducia (imprese e consumatori, marzo) e il bollettino economico della BCE. Per gli USA focus sul PIL del quarto trimestre 2022 e sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Lato Banche centrali, segnaliamo i discorsi dei componenti della Federal Reserve Barkin e Collins.

Le quotazioni dell’EURUSD sono tornate a veleggiare nei pressi della zona resistenziale tra 1,0930 e 1,1000, che già a metà mese ha respinto i tentativi di allungo dei compratori. Se si verificasse una flessione al di sotto di 1,0800, si potrebbe guardare al Certificato Dual Currency con Strike a 1,1000 e scadenza al 16 giugno 2023. Il prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annualizzato dell’11,78% con un livello premio a 102 euro.

Continua il rialzo del petrolio WTI, con le quotazioni che si avvicinano sempre più alla resistenza identificabile nei pressi dei 76 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 9 dicembre 2022 e 3 febbraio 2023. Se i compratori continuassero l’attuale movimento, si potrebbe osservare un approdo sulla soglia psicologica degli 80 dollari. Al contrario, un primo segnale di negatività si avrebbe con una discesa delle quotazioni sotto i 72 dollari. In tal caso, i venditori potrebbero tornare a mettere nel mirino la zona compresa tra 70 e 68 dollari. Ulteriori contrazioni avrebbero come target i 65 dollari al barile.

Le quotazioni del cambio EUR/USD continuano a mantenersi al di sopra di area 1,0800. Come evidenziato nelle precedenti analisi, il quadro tecnico di breve periodo rimane ancora a favore dei compratori, in linea con il trend ascendente di medio periodo in atto da fine settembre 2022. Se le quotazioni riuscissero a oltrepassare il livello psicologico a 1,1000, i compratori potrebbero mirare alla successiva resistenza a 1,1450, massimi di marzo 2022. Se al contrario dovessero tornare le vendite, i corsi del cambio principale potrebbero testare nuovamente dapprima area 1,0600 e successivamente il supporto a 1,0400, massimi segnati a settembre 2022.

Le quotazioni del FTSE Mib recuperano terreno, mantenendosi in area 26.700 punti. Il quadro tecnico del principale indice azionario italiano rimane a favore delle forze rialziste, finchè sarà difeso il supporto orizzontale a 26.100 punti. Segnali di forza in area 26.400 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista con primo target in area 26.900 punti, prossima resistenza statica. Strategie short invece potrebbero essere valutate da area 26.900 punti nel caso di segnali di debolezza, con primo obiettivo di profitto dapprima sui 26.000 punti e successivamente in area 25.600 punti.

Le quotazioni del DAX sono riuscite a fornire un’indicazione positiva tornando al di sopra della resistenza a 15.300 punti, lasciata in eredità dai massimi del 18 gennaio 2023. Nel breve periodo, gli acquirenti potrebbero essere diretti verso la prima importante resistenza a 15.600 punti. Se anche tale intorno fosse oltrepassato, il principale indice di Borsa tedesco avrebbe la possibilità di riportarsi sui 15.730 punti. Al contrario, una flessione sotto il sostegno a 15.300 punti incrementerebbe le probabilità di vedere il listino teutonico tornare nei pressi della soglia psicologica dei 15.000 punti, per poi passare al successivo supporto a 14.800 punti.

Le quotazioni dell’S&P 500 si mantengono al di sopra dei 4.000 punti, rimanendo tuttavia all’interno del trend ribassista di breve periodo in atto da inizio febbraio. Segnali di forza in area 4.000 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long con primo obiettivo di profitto localizzabile sui 4.100 punti e target più ambizioso in area 4.200 punti, zona di massimi registrati a febbraio. La violazione del supporto a 3.840 punti potrebbe invece trasportare le quotazioni del principale indice azionario USA al test della successiva area di concentrazione di domanda compresa tra i 3.650 e i 3.570 punti, zona di minimi registrati a metà ottobre 2022.

Tra le carte messe in campo da Giancarlo Prisco nella dodicesima puntata del 2023 di “House of Trading – Le carte del mercato”, compare una verde su S&P 500. La strategia del componente della squadra dei trader ha come ingresso 4.050 punti, livello di stop loss a 3.990 punti e obiettivo di profitto a 4.144 punti. Il Certificato scelto per questo tipo di operatività è stato il Turbo Long di BNP Paribas con ISIN NLBNPIT1HKC1 e leva finanziaria fissata al momento della trasmissione pari a 4,02x. Alto il livello di convinzione, pari a quattro stelle su cinque. L’altra carta di Giancarlo Prisco è rossa, una strategia short sul petrolio WTI, operazione che si aggiunge alle due carte di Nicola Duranti: due strategie short, sul DAX e Tesla.