Scarica la versione PDF di questo articolo

Vai all’archivio

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Sul mercato valutario lo yen ha toccato un minimo da 34 anni, a 151,97 contro il dollaro USA. La debolezza dello yen ha indicato a molti investitori che i politici giapponesi potrebbero intervenire per rafforzare la valuta. Funzionari della BoJ hanno affermato che, se gli sviluppi del mercato dei cambi dovessero influenzare l’economia giapponese, la Banca centrale risponderebbe attraverso misure di politica monetaria. Oggi gli operatori monitoreranno il PIL e le richieste di sussidi di disoccupazione USA, anche se le misurazioni più attese saranno quelle di domani sul deflatore PCE, quando le Borse europee e USA rimarranno chiuse per festività. Domani è anche atteso un discorso di Powell. Il PIL USA, relativo al 4° trimestre 2023, è atteso al 3,2% in linea con la precedente lettura, mentre le nuove richieste di sussidi sono viste in aumento a 215mila. Fronte dati macro dell’Eurozona, l’inflazione in Spagna ha mostrato un aumento dello 0,8% m/m a marzo, superiore al +0,6% previsto e al +0,4% di febbraio. Su base annua, il CPI è passato dal 2,8% al 3,2% (3,1% atteso). Il dato core è passato dal 3,5% al 3,3% (attese al 3,4%). Il mercato ora aspetta i dati sull’inflazione dell’Eurozona che verranno rilasciati la prossima settimana. Intanto, il membro del Comitato esecutivo della BCE Piero Cipollone ha affermato che l’istituto è sempre più fiducioso che l’inflazione tornerà all’obiettivo del 2% entro la metà del 2025, grazie alla moderazione della crescita dei salari.

Oggi gli operatori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti la Germania, l’Italia e gli Stati Uniti. Per l’economia tedesca si attende il dato sul tasso di disoccupazione (marzo), mentre per l’Italia alcuni indicatori di fiducia (aziende e consumatori, marzo) e i prezzi alla produzione (febbraio). Per gli USA focus sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, PIL del 4° trimestre 2023, PMI di Chicago (marzo), fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan (marzo), vendite di abitazioni in corso (febbraio) e gli indici manifatturiero e composito della Fed di Kansas City (marzo). Segnaliamo i discorsi di Villeroy e Knot (BCE).

I prezzi del titolo ENI rimangono all’interno di una struttura laterale- ribassista da ottobre 2023, che vede come base l’area di supporto a 14,20 euro. Il quadro grafico rimarrà costruttivo nel breve termine fino a quando sarà difeso questo sostegno. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 12,1200 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 13% con un livello Bonus a 122 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno effettuato un rimbalzo dopo l’ennesimo test del supporto a 80,35 dollari al barile. Nuovi segnali di forza su questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto area 83,20 dollari e secondo target a 84 dollari. Lato ribassista invece, un ritorno delle quotazioni sotto alla trendline che collega i minimi registrati il 5 febbraio e l’11 marzo, ora transitante a 79 dollari, potrebbe dare il via a strategie short. Il primo target potrebbe essere a 76,30 dollari, mentre un secondo obiettivo potrebbe essere posto a 75,40 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD rimangono impostate al ribasso nel breve termine, ma si mantengono ancora sopra al supporto statico a 1,0845. Segnali di forza su questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long. In questo caso, l’obiettivo dei compratori potrebbe essere posto sulla resistenza a 1,0940. Lato ribassista, un ritorno delle quotazioni sotto il supporto evidenziato precedentemente potrebbe consentire l’implementazione di strategie short in linea con la tendenza di breve termine. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo area 1,0800 e secondo target a 1,0780.

Le quotazioni del FTSE Mib si mantengono in area 34.760 punti, all’interno della tendenza rialzista in atto da fine gennaio. In caso di ritracciamento, segnali di forza sul supporto a 33.860 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di posizioni long in linea con l’andamento sottostante. Il primo obiettivo potrebbe essere localizzato a 34.600 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 35.000 punti. Lato ribassista, la rottura del supporto orizzontale a 33.860 punti potrebbe consentire l’implementazione di posizioni short che avrebbero come primo obiettivo di profitto area 33.500 punti e secondo target a 33.100 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno proseguito al rialzo, fino a raggiungere area 18.800 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in zona 18.325 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza rialzista. Il primo obiettivo di profitto dei compratori potrebbe essere localizzato a 18.600 punti, mentre un target più ambizioso a 18.800 punti. Lato ribassista invece, un ritorno delle quotazioni sotto i 18.300 punti potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere a 18.000 punti, mentre un secondo target a 17.900 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno ripreso forza dopo aver sfiorato il supporto statico a 5.250 punti. In caso di ritracciamento, nuovi segnali di inversione su questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long. Il primo obiettivo potrebbe essere posto a 5.320 punti, mentre un target più ambizioso in area 5.400 punti. Lato ribassista invece, la violazione del sostegno a 5.250 punti potrebbe consentire l’implementazione di posizioni di stampo short. In questo caso il primo target dei venditori potrebbe essere localizzato a 5.180 punti e un secondo obiettivo sul supporto orizzontale a 5.125 punti.