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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. Nonostante la settimana “breve”, per via della festività del Giorno del Ringraziamento in USA, le prospettive dei tassi di interesse sono tornate al centro dell’attenzione degli operatori, in vista dei dati sull’inflazione, misurata dal deflatore PCE, in agenda domani. L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali è la misura di inflazione preferita dalla Fed. Anche i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria in uscita questa sera verranno attentamente monitorati alla ricerca di indizi sulle prossime mosse della Banca centrale. Secondo il CME FedWatch Tool, i mercati si aspettano un taglio dei tassi di 25 pb a dicembre, con una probabilità del 56%, in netto calo rispetto al 74% di un mese fa. Fronte BCE, Joachim Nagel ha affermato che i dati inaspettatamente deboli sull’economia tedesca non fanno altro che confermare la situazione del Paese e che bisogna attendere le prossime proiezioni economiche prima di discutere sull’entità del prossimo taglio dei tassi. Nagel ha aggiunto che le nuove previsioni economiche della BCE, previste prima della riunione di dicembre, saranno cruciali per decidere le prossime mosse e pertanto la discussione sull’entità della riduzione dei tassi dovrebbe aspettare. Secondo il capo economista della BCE, Philip Lane, l’istituto dovrebbe essere in grado di ridurre gradualmente i tassi a un livello che non limiti più l’economia nel 2025. Il membro dell’Eurotower ha evidenziato inoltre che gran parte del tratto finale per riportare l’inflazione in modo sostenibile al target del 2% sarà raggiunta l’anno prossimo.

Nella giornata odierna, gli operatori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti gli Stati Uniti. Per gli USA gli investitori monitoreranno i dati dei permessi di costruzione (ottobre), indice dei prezzi delle abitazioni (settembre), fiducia dei consumatori elaborata dal Conference Board (novembre), vendite di case nuove (ottobre) e l’indice manifatturiero della Fed di Richmond (novembre). In serata si terrà l’asta di Treasury a 5 anni, inoltre, la Federal Reserve pubblicherà i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria. Fronte Banche centrali, si attendono gli interventi di Villeroy, Centeno, Rehn e McCaul (BCE).

Le azioni UniCredit rimangono all’interno del trend ribassista di breve periodo in atto dal 6 novembre. I prezzi al momento si trovano in prossimità del supporto a 35,57 euro. Nel caso di nuovi ribassi, sarà importante la difesa del sostegno a 32,20 euro. Si potrebbe considerare il Bonus Cap con Barriera a 27,5625 euro e scadenza al 19/12/2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 21% con un livello Bonus a 123 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno virato al ribasso dopo il test di area 71,50 dollari al barile. Nel caso di un proseguimento del movimento negativo, segnali di forza in area 66,60 dollari potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo area 71,50 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza orizzontale a 72,80 dollari al barile. Lato ribassista, segnali di inversione in area 70 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso il primo target potrebbe essere in area 68 dollari e il successivo sul supporto a 66,60 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono sotto il livello orizzontale a 1,0508, mostrando debolezza. Un ritorno dei corsi sopra a questo livello potrebbe permettere l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0620. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza statica a 1,0785. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 1,0500 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short, in linea con la tendenza in atto da fine settembre. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0400 e un secondo target a 1,0340.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno mostrato un nuovo segnale di debolezza dopo il test del livello orizzontale a 33.600 punti. Il superamento di questo livello potrebbe consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto in area 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza orizzontale a 34.735 punti. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 33.600 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere sul sostegno a 33.124 punti e un secondo target in area 32.780 punti.

Le quotazioni del future sul DAX si mantengono in prossimità dei 19.400 punti, all’interno della fase laterale-ribassista in atto da metà ottobre. Segnali di forza in area 19.200 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza rialzista in atto da agosto. Il primo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 19.670 punti, mentre un secondo obiettivo sul livello tondo a 20.000 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di segnali di debolezza in area 19.670 punti. In questo caso il primo obiettivo potrebbe essere a 19.300 punti e un secondo target sul supporto a 19.050 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno mostrato un segnale di incertezza in prossimità della resistenza orizzontale a 6.050 punti. Segnali di forza sul supporto a 5.925 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza di fondo. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto in area di massimi a 6.050 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 6.100 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 6.050 punti potrebbero dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere in area 5.925 punti e un secondo target in zona 5.850 punti.