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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Gli indici europei sono stati penalizzati dalle parole del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, tornato a minacciare dazi contro Cina, Canada e Messico a partire dal primo giorno di insediamento alla Casa Bianca. Intanto, dai verbali dell’ultima riunione della Fed è emerso che i funzionari hanno espresso fiducia nel fatto che l’inflazione si sta allentando, anche se al momento la maggior parte delle misure rimane sopra all’obiettivo del 2%, e che il mercato del lavoro è generalmente forte, consentendo ulteriori tagli dei tassi, anche se a un ritmo graduale. Il FOMC ha votato all’unanimità di ridurre i tassi di 25 punti base, portandoli al range 4,5%-4,75%. I mercati si aspettano che la Fed possa tagliare nuovamente a dicembre, anche se la convinzione è diminuita a causa dei timori che i piani del presidente eletto Donald Trump per i dazi possano far salire l’inflazione. La probabilità di un taglio dei tassi a dicembre è scesa al 60% secondo il CME FedWatch Tool, con un’aspettativa di riduzione di soli 75 punti base fino alla fine del 2025. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta a una carrellata di dati macro di rilievo riguardanti gli Stati Uniti, in particolare sull’inflazione misurata dal deflatore PCE, l’indicatore preferito dalla Federal Reserve. L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali è atteso in aumento dal 2,1% al 2,3% su base annua a ottobre, mentre il dato core dal 2,7% al 2,8% a/a. Su base mensile la crescita del PCE e del PCE core è attesa stabile rispetto a settembre, rispettivamente allo 0,2% e 0,3%.

Nella giornata odierna, gli operatori saranno concentrati su diversi dati macroeconomici di rilievo riguardanti la Germania e gli Stati Uniti. Per la Germania si attende il rapporto di Gfk sul clima dei consumatori (dicembre). Per gli USA focus sulla bilancia commerciale (ottobre), PIL del terzo trimestre, ordini di beni durevoli, nuove richieste di sussidi di disoccupazione, PMI di Chicago (novembre), deflatore PCE (ottobre), reddito e spesa personali (ottobre), vendite in corso di abitazioni (ottobre) e sui dati dell’EIA sulle scorte e la produzione di greggio. In serata si terrà l’asta di Treasury a 7 anni. Lato Banche centrali, segnaliamo infine l’intervento di Lane (BCE).

Le azioni STM rimangono all’interno del trend ribassista in atto da luglio 2023. Nelle ultime giornate i prezzi hanno recuperato terreno, portandosi nuovamente in area 24,40 euro. Nel caso di nuovi ribassi, sarà importante la difesa del supporto a 22,66 euro. Si potrebbe considerare il Bonus Cap con Barriera a 18,0215 euro e scadenza al 19/12/2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 18% con un livello Bonus a 122 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI si mantengono in area 68,80 dollari al barile dopo il ribasso visto lunedì. Nel caso di un proseguimento del movimento negativo, segnali di forza in area 66,60 dollari potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo area 71,50 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza orizzontale a 72,80 dollari al barile. Lato ribassista, segnali di inversione in area 70 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso il primo target potrebbe essere in area 68 dollari e il successivo sul supporto a 66,60 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD continuano a mantenersi sotto il livello orizzontale a 1,0508, mostrando debolezza. Un ritorno dei corsi sopra a questo livello potrebbe permettere l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0620. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza statica a 1,0785. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 1,0500 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short, in linea con la tendenza in atto da fine settembre. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0400 e un secondo target a 1,0340.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno ceduto terreno, effettuando un nuovo test del livello orizzontale a 33.124 punti. Segnali di forza su questo supporto potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto in area 33.600 punti, mentre un secondo target sulla resistenza orizzontale a 34.735 punti. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 33.600 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere sul sostegno a 33.124 punti e un secondo target in area 32.780 punti.

Le quotazioni del future sul DAX si mantengono in area 19.300 punti, all’interno della fase laterale-ribassista in atto da metà ottobre. Segnali di forza in area 19.200 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza rialzista in atto da agosto. Il primo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 19.670 punti, mentre un secondo obiettivo sul livello tondo a 20.000 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di segnali di debolezza in area 19.670 punti. In questo caso il primo obiettivo potrebbe essere a 19.300 punti e un secondo target sul supporto a 19.050 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno proseguito al rialzo, avvicinandosi alla resistenza orizzontale a 6.050 punti. Segnali di forza sul supporto a 5.925 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza di fondo. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto in area di massimi a 6.050 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 6.100 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 6.050 punti potrebbero dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere in area 5.925 punti e un secondo target in zona 5.850 punti.