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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. Oggi si apre una settimana ricca di dati macro ed eventi importanti. Domani si terranno le tanto attese elezioni presidenziali negli Stati Uniti. La sfida è tra la candidata democratica Kamala Harris, attuale vicepresidente, e il repubblicano Donald Trump, ex presidente in cerca di un secondo mandato. L’ottava appena iniziata sarà anche caratterizzata dagli appuntamenti con le Banche centrali, in particolare con la Bank of England e la Federal Reserve. La BoE è attesa tagliare i tassi di 25 punti base, portando il costo del denaro al 4,75%. Per quanto riguarda la Fed, i mercati si aspettano con certezza assoluta un taglio dei tassi di 25 punti base questa settimana, mossa che sarà seguita da un ulteriore riduzione della stessa entità a dicembre. A fine anno il costo del denaro in USA dovrebbe raggiungere il range 4,25%- 4,5%. Venerdì l’attenzione degli operatori è stata rivolta ai dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti relativi a ottobre. Le buste paga del settore non agricolo sono crollate a 12mila unità rispetto alle 115mila unità attese (dato precedente rivisto da 254mila a 223mila). Il rapporto è stato influenzato dagli uragani e dagli scioperi alla Boeing. Il tasso di disoccupazione e i salari orari medi sono risultati in linea con le attese, al 4,1% e 4%. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta agli indici PMI manifatturiero delle principali economie dell’area euro. Per quanto riguarda l’Eurozona, il PMI è visto in aumento a 45,9 punti a ottobre, dai 45 di settembre, ma ancora sotto la soglia di 50, livello che delimita l’espansione dalla contrazione.

In questa prima seduta di contrattazioni della settimana, gli operatori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti le principali economie dell’area euro e gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli investitori saranno gli indici PMI manifatturiero di Italia, Spagna, Francia, Germania ed Eurozona (ottobre, finali). Per l’Eurozona verrà diffusa anche la fiducia degli investitori Sentix (novembre). Per gli USA focus sugli ordinativi alle fabbriche (settembre). In serata si terrà l’asta di Treasury a 3 anni.

Le azioni Telecom Italia rimangono all’interno della struttura laterale in atto da marzo. Nelle ultime sedute i prezzi hanno virato al ribasso, tornando sotto il livello statico a 0,2396 euro. Nel caso di ulteriori ribassi, sarà importante la difesa dei 0,2240 euro. Si potrebbe considerare il Bonus Cap con Barriera a 0,1810 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 32% con un livello Bonus a 114 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno evidenziato un segnale ribassista dopo il test di area 71,50 dollari al barile. Segnali di forza sul supporto a 69,60 dollari potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con il trend in atto dal 10 settembre. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo di profitto area 74 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 77,20 dollari al barile. Lato ribassista, un ritorno delle quotazioni sotto i 69 dollari potrebbe consentire l’implementazione di strategie short. Il primo target potrebbe essere posto in area 65,80 dollari e il successivo a 63,50 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono sopra al livello orizzontale a 1,0840 in scia al rimbalzo registrato il 29 ottobre. Segnali di forza in area 1,0860 potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0945. Un secondo target potrebbe essere localizzato sulla resistenza statica a 1,1045. Lato ribassista invece, un ritorno delle quotazioni sotto 1,0840 potrebbe consentire l’implementazione di strategie short, in linea con la tendenza di breve termine. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0800 e un secondo target a 1,0760.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno ripreso forza dopo il test della trendline che conta i minimi del 5 agosto e il 3 ottobre, tornando in prossimità dei 34.735 punti. Un ritorno sopra a quest’ultimo livello potrebbe consentire l’implementazione di strategie long in linea con il trend rialzista in atto da ottobre. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere a 35.480 punti, mentre un secondo target a 36.000 punti. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 34.735 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere in area 34.000 punti e un secondo target a 33.125 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno ripreso forza dopo aver sfiorato il supporto statico a 19.050 punti, tornando oltre area 19.300 punti. Segnali di forza in questa zona potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza rialzista in atto da inizio agosto scorso. Il primo target dei compratori potrebbe essere posto in area 19.670 punti, mentre un secondo obiettivo a 20.000 punti. Lato ribassista invece, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di segnali di debolezza in area 19.400 punti. In questo caso il primo obiettivo potrebbe essere a 19.000 punti e un secondo target a 18.860 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno tentato un rimbalzo dall’area di supporto compresa tra i 5.780 e i 5.730 punti. Segnali di forza in questa zona di sostegno potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza rialzista dominante. Il primo obiettivo di profitto dei compratori potrebbe essere posto in area 5.900 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 6.000 punti. Lato ribassista invece, un ritorno delle quotazioni sotto i 5.700 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere in area 5.560 punti e un secondo target a 5.455 punti.