Scarica la versione PDF di questo articolo

Vai all’archivio

Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Come da attese, la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il costo del denaro al range 4,5%-4,75%. La mossa della Fed sui tassi è stata dettata dai recenti segnali di debolezza del mercato del lavoro, anche se l’espansione rimane più solida di quanto immaginato, e dal rientro dell’inflazione verso il target del 2%. “Siamo impegnati a sostenere la forza dell’economia, ricalibrando la politica monetaria verso una posizione che non sia più restrittiva”, ha detto Powell. “La Fed deciderà di riunione in riunione”, ha ribadito il numero uno della Banca centrale durante la conferenza stampa. Powell ha spiegato che i modelli della Fed terranno conto dell’impatto delle politiche messe in campo dalla nuova amministrazione. Anche la Bank of England ha tagliato i tassi come da attese. La BoE ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base al 4,75%. Il Comitato di politica monetaria ha preso la decisione con una maggioranza di 8-1. Secondo la BoE “si sono registrati continui progressi nella disinflazione, in particolare grazie all’attenuarsi dei precedenti shock esterni, anche se le rimanenti pressioni inflazionistiche interne si stanno risolvendo più lentamente”. La BoE prevede che l’inflazione aumenterà leggermente nel 2025, a circa il 2,75%, prima di tornare al 2%. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta al dato della fiducia dei consumatori USA dell’Università del Michigan. L’indice è atteso in aumento a novembre a 71 punti dai 70,5 di ottobre, che segnerebbe il quarto aumento consecutivo da luglio e il valore più alto da maggio.

Quest’ultima seduta di contrattazioni della settimana risulta scarna per quanto riguarda la diffusione di dati macroeconomici di rilievo. Gli operatori monitoreranno le letture della produzione industriale e delle vendite al dettaglio relative a settembre dell’Italia. Per gli Stati Uniti gli investitori monitoreranno il dato della fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan relativo a novembre. Fronte Banche centrali, segnaliamo gli interventi di McCaul (BCE) e Bowman (Federal Reserve). Lato trimestrali, al test dei conti segnaliamo Banca MPS e Recordati.

Le azioni Telecom Italia rimangono all’interno della struttura laterale in atto da marzo. Nel breve termine i prezzi proseguono al ribasso in scia al trend ribassista in atto da ottobre. Per i compratori sarà importante la difesa del supporto a 0,2240 euro. Si potrebbe considerare il Bonus Cap con Barriera a 0,2041 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 35% con un livello Bonus a 127 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI si mantengono in area 72 dollari al barile dopo il rimbalzo registrato dal supporto a 69,60 dollari. Segnali di forza in area 71 dollari potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con la tendenza in atto dal 10 settembre. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo di profitto area 74 dollari. Un secondo target potrebbe essere sulla resistenza statica a 77,20 dollari al barile. Lato ribassista, un ritorno delle quotazioni sotto i 69,60 dollari potrebbe consentire l’implementazione di strategie short. Il primo target potrebbe essere in area 65,80 dollari e il successivo a 63,50 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD hanno rimbalzato dal supporto a 1,0760, effettuando un nuovo test di area 1,0840. Nuovi segnali di forza in zona 1,0760 potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0840. Un secondo target potrebbe essere localizzato sulla successiva resistenza a 1,0960. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 1,0840 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short, in linea con la tendenza di breve termine. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo di profitto area 1,0760 e un secondo target a 1,0700.

Le quotazioni del FTSE Mib continuano a evidenziare segnali di debolezza in area 34.000 punti. Nel caso di un proseguimento del movimento negativo, segnali di forza in area 33.400-33.125 punti potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo di profitto potrebbe essere a 34.000 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.735 punti. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 34.000 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere in area 33.400 punti e un secondo target sul supporto a 33.125 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno ripreso forza dopo aver sfiorato il supporto a 19.050 punti. Segnali di forza in area 19.380 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza rialzista in atto da inizio agosto. Il primo target dei compratori potrebbe essere posto sulla resistenza in area 19.670 punti, mentre un secondo obiettivo sul livello tondo a 20.000 punti. Lato ribassista invece, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di segnali di debolezza in area 19.400 punti. In questo caso il primo obiettivo potrebbe essere sul livello tondo a 19.000 punti e un secondo target a 18.860 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno proseguito al rialzo dopo aver effettuato la violazione della resistenza statica a 5.925 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 5.900 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza rialzista di fondo. Il primo obiettivo di profitto dei compratori potrebbe essere posto in area 6.000 punti, mentre un target più ambizioso a 6.100 punti. Lato ribassista, un ritorno delle quotazioni sotto i 5.900 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere in area 5.800 punti e un secondo target a 5.730 punti.