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Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dalle vendite. Come da attese, la BCE ha mantenuto i tassi di interesse fermi all’attuale range (tasso sui depositi al 4%, sulle operazioni di rifinanziamento principale al 4,5% e sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%). Il Consiglio direttivo dell’istituto ha ritenuto che i tassi attuali, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. È la prima pausa dopo 10 aumenti consecutivi. Tuttavia, la BCE prevede che l’inflazione rimarrà ancora troppo elevata per troppo tempo. Lagarde ha affermato che “una discussione sui tagli al costo del denaro sarebbe totalmente prematura” e le prossime mosse dipenderanno dai dati in arrivo. La numero uno della BCE ha inoltre sottolineato che “siamo in pausa, ma questo non significa che non alzeremo più i tassi”. Lato dati macro, il PIL degli Stati Uniti del terzo trimestre 2023 ha superato le attese, attestandosi al 4,9% a/a rispetto alle stime al 4,3% (precedente al 2,1%). Oggi l’attenzione degli investitori sarà rivolta al deflatore PCE core USA, la misura preferita dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione, che il mercato si aspetta in calo dal 3,9% al 3,7% a settembre. Segnaliamo infine che DBRS comunicherà il suo giudizio sul rating dell’Italia, che a fine aprile ha confermato a “BBB High” con outlook stabile.

Oggi gli operatori monitoreranno diversi dati macroeconomici importanti per l’Italia e gli Stati Uniti. Per il Belpaese si attendono alcuni indicatori di fiducia (imprese e consumatori, ottobre) e le vendite industriali (agosto). Per gli USA focus sui dati del reddito e della spesa personale (settembre), deflatore PCE core (settembre) e la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan (ottobre). Lato Banche centrali segnaliamo il discorso di Barr (Federal Reserve). Infine, in serata si attenderà la decisione sul rating dell’Italia da parte di DBRS.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono in area 1,06 dopo aver effettuato la falsa rottura del livello statico a 1,07. La tendenza rimane a favore dei venditori da luglio scorso. In questo contesto, si potrebbe guardare al Certificato Dual Currency con Strike a 1,0600 e scadenza al 17 novembre 2023. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annualizzato del 14,14% con un livello premio a 100,80 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno recuperato terreno dopo il test di area 82 dollari al barile, riassorbendo parte delle vendite viste dal 20 ottobre, in seguito alla falsa rottura della trendline che conta i minimi di giugno e agosto 2023. Un eventuale superamento degli 86 dollari potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come obiettivo la resistenza a 90 dollari. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 84-85 dollari potrebbero permettere la valutazione di strategie in vendita con obiettivo di profitto localizzabile presso l’area di concentrazione di domanda a 81-80 dollari.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono in area 1,06 dopo aver effettuato la falsa rottura della resistenza orizzontale a 1,0700. Un eventuale ritorno dei corsi sopra questo livello potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di strategie di stampo long, in linea con il trend di breve. In questo caso, il target delle forze rialziste potrebbe essere localizzato in prossimità della resistenza a 1,0830. Fronte ribassista invece, segnali di debolezza in area 1,0600-1,0650 potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie short che avrebbero come obiettivo di profitto l’area di concentrazione di domanda a 1,0480.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno registrato un segnale rialzista dopo l’ennesimo test del supporto a 27.150 punti. Un eventuale ritorno dei corsi sopra i 27.700 punti potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo la resistenza statica a 28.750 punti e target più ambizioso sul livello tondo e psicologico a 29.000 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 27.800-28.000 punti potrebbero dare il via a strategie di matrice short. In questo caso, l’obiettivo di profitto dei venditori potrebbe essere localizzato presso l’area di concentrazione di domanda a 27.600 punti.

Le quotazioni del future sul DAX si mantengono in area 14.800 punti. Un eventuale recupero dei corsi sopra il livello tondo e psicologico dei 15.000 punti potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di strategie di matrice rialzista. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere localizzato in area 15.400 punti, mentre un target più ambizioso sulla resistenza a 15.700 punti. Lato ribassista invece, la violazione del supporto orizzontale a 14.715 punti potrebbe consentire la valutazione di strategie di stampo short. In questo caso i venditori potrebbero avere un target presso l’area di concentrazione di domanda a 14.500 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 si mantengono in area 4.180 punti dopo le vendite viste mercoledì e ieri. Segnali di forza presso l’area di supporto statico a 4.160 punti potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di stampo long. In questo caso il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere in area 4.235 punti, mentre un target più ambizioso a 4.300 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 4.230 punti potrebbero consentire la valutazione di posizioni di stampo short in linea con la tendenza discendente in atto da luglio scorso. In questo caso, il target sarebbe posto sul supporto a 4.160 punti.