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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Oggi l’attenzione degli investitori sarà rivolta agli indici PMI e ISM manifatturiero e soprattutto all’inflazione dell’Eurozona. Il PMI dell’Eurozona è atteso in calo a 44,8 a settembre dal 45,8 di agosto, il valore più basso da inizio anno. Per quanto riguarda i singoli Paesi del blocco europeo, solo il PMI della Francia è atteso in leggero aumento, da 43,9 a 44 a settembre. Il PMI manifatturiero della Gran Bretagna dovrebbe attestarsi a 51,5, in calo dal 52,5 di agosto. Fronte USA, l’S&P Global PMI è atteso in calo a 47 (47,9 ad agosto), mentre l’ISM manifatturiero è visto in lieve crescita, da 47,2 a 47,5 punti. Per gli Stati Uniti, inoltre, gli operatori monitoreranno i posti vacanti JOLTS in attesa del report di ADP (domani) e dei dati sul mercato del lavoro dell’U.S. Bureau of Labor Statistics (venerdì). L’inflazione dell’Eurozona dovrebbe registrare un ulteriore flessione a settembre. Il CPI (flash) dovrebbe crescere dell’1,9% a/a rispetto al 2,2% di agosto, mentre il dato core è visto stabile al 2,8% a/a. Ieri la numero uno della BCE, Christine Lagarde, ha affermato che “gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia nel fatto che l’inflazione tornerà al target in modo tempestivo”, aggiungendo che il board ne terrà conto nella prossima riunione. Le sue parole hanno rafforzato l’ipotesi di un nuovo taglio ai tassi questo mese. Lato Fed, il presidente Jerome Powell ha affermato che la Banca centrale intende fare ciò che serve per mantenere l’economia “in forma solida”, ma che non ha fretta e probabilmente taglierà i tassi con entità minori in futuro.

Oggi l’attenzione dei trader e degli investitori sarà rivolta a diversi dati macroeconomici di rilievo riguardanti le principali economie dell’area euro, Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Focus sugli indici PMI manifatturiero (settembre) e sull’ISM manifatturiero (settembre) per gli USA. Per l’Eurozona si attendono inoltre i dati sull’inflazione di settembre (preliminari). Per gli Stati Uniti verranno diffusi anche i nuovi lavori JOLTS (agosto). Infine, fronte Banche centrali, segnaliamo gli interventi di Rehn, de Guindos, Schnabel, Nagel (BCE), Bostic e Cook (Federal Reserve).

Le azioni ENI rimangono all’interno del range in atto da metà giugno, che vede come supporto i 13,50 euro e come resistenza i 14,90 euro. I prezzi si trovano sopra al supporto appena evidenziato. Nel caso di nuovi ribassi, sarà importante la difesa dei 13 euro. Si potrebbe considerare il Bonus Cap con Barriera a 12,1200 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 27% con un livello Bonus a 122 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI si mantengono in area 68 dollari al barile, all’interno della tendenza ribassista in atto da luglio scorso. Nel caso di un proseguimento del movimento negativo, si potrebbero attendere segnali di forza sul supporto a 64 dollari per valutare strategie long. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo la resistenza a 70,20 dollari. Un secondo target potrebbe essere in area 74 dollari. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 70 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere a 67 dollari e un secondo obiettivo a 64 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono in area 1,1170, all’interno della tendenza rialzista in atto da fine giugno. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 1,1160 potrebbero dare il via a strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto il livello psicologico a 1,1200. Un secondo target potrebbe essere posto in area di massimi a 1,1255. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 1,1250 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo il supporto a 1,1120 e un secondo target sul sostegno orizzontale a 1,1045.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno virato al ribasso dopo aver sfiorato la resistenza a 34.870 punti, tornando in area 34.125 punti. Nel caso di un proseguimento del movimento negativo, segnali di forza in area 33.500 punti potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.870 punti. Lato ribassista, segnali di inversione in area 34.870 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 34.000 punti e un secondo target a 33.500 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno evidenziato un segnale di debolezza in area 19.550 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 19.300-19.200 punti potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con la tendenza di breve termine. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto in zona 19.500 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.800 punti. Lato ribassista invece, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di segnali di inversione in area 19.800 punti. Per questo secondo scenario, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 19.500 punti e un secondo target a 19.200 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 si mantengono a ridosso del livello orizzontale a 5.780 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 5.670 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza dominante. Il primo obiettivo potrebbe essere sui massimi registrati a luglio in area 5.780 punti, mentre un target più ambizioso sul livello psicologico a 5.900 punti. Lato ribassista invece, un ritorno sotto i 5.650 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target dei venditori potrebbe essere in area 5.560 punti e un secondo obiettivo sul supporto a 5.450 punti.