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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai ribassi. Oggi l’attenzione dei trader e degli investitori sarà rivolta ai dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti di settembre. Le buste paga del settore non agricolo sono attese in aumento di 140.000 unità, in leggero calo rispetto alle 142.000 di agosto. Il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 4,2%, così come i salari medi orari su base annua, al 3,8%. Su base mensile i salari sono visti in leggero calo, allo 0,3% dallo 0,4% di agosto. Ricordiamo che dal report di ADP diffuso mercoledì, i dati sull’occupazione sono risultati superiori alle attese: +143.000 unità, rispetto alle stime a 120.000 unità, mentre il dato di agosto è stato rivisto a 103.000 da 99.000 unità. Le misurazioni saranno attentamente monitorate dalla Fed in vista della prossima riunione. Se le letture dovessero segnalare un deterioramento del mercato del lavoro, la Banca centrale potrebbe essere disposta a valutare tagli ai tassi più consistenti nei prossimi meeting, come affermato di recente dal presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic. Intanto, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate più del previsto: 225mila rispetto alle attese a 220mila unità. L’ISM dei servizi ha sorpreso: la lettura si è attestata a 54,9 a settembre, il valore più alto da febbraio 2023, dai 51,5 di agosto, meglio delle attese a 51,7. Fronte Eurozona, l’indice PMI composito è risultato in contrazione per la prima volta da febbraio, passando da 51 a 49,6 punti. L’indice sui servizi è passato da 52,9 a 51,4, il valore più basso da aprile, ma ancora sopra alla soglia di 50 e superiore alle attese a 50,5.

In quest’ultima seduta di contrattazioni della settimana gli operatori saranno concentrati prevalentemente sugli Stati Uniti, per i dati del mercato del lavoro relativi a settembre. Focus sulle buste paga del settore non agricolo (Non Farm Payrolls), tasso di disoccupazione e salario orario medio. Per l’Italia verranno diffusi i dati delle vendite al dettaglio relativi ad agosto. Infine, fronte Banche centrali, segnaliamo gli interventi di de Guindos, Elderson, Buch (BCE) e Williams (Federal Reserve).

Le azioni Leonardo rimangono all’interno della struttura laterale- ribassista in atto da aprile. I prezzi hanno reagito negativamente dopo il test del livello statico a 21,10 euro. Nel caso di ulteriori ribassi, sarà importante la difesa di area 19,70 euro. Si potrebbe considerare il Bonus Cap con Barriera a 15,5540 euro e scadenza al 20/06/2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 18% con un livello Bonus a 117 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno ripreso forza, riuscendo a violare la linea di tendenza discendente che collega i massimi segnati a luglio e agosto. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 73 dollari potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo di profitto area 76 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 77,80 dollari. Lato ribassista, un ritorno sotto i 70,20 dollari potrebbe consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere in area 67 dollari e un secondo obiettivo a 64 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD hanno proseguito al ribasso, effettuando il test del supporto orizzontale a 1,1045. Segnali di forza su questo livello potrebbero dare il via a strategie long, che avrebbero come primo obiettivo il livello psicologico a 1,1200. Un secondo target potrebbe essere localizzato in prossimità della resistenza orizzontale a 1,1255. Lato ribassista invece, la violazione del sostegno a 1,1045 potrebbe consentire l’implementazione di strategie short, in linea con il movimento di breve termine. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo area 1,1000 e un secondo target sul supporto a 1,0945.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno proseguito al ribasso, effettuando la violazione del supporto orizzontale a 33.500 punti. Un ritorno sopra a questo livello potrebbe consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.870 punti. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 33.500 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere posto sul supporto a 33.000 punti e un secondo target in zona 32.470 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno proseguito al ribasso, effettuando il test della linea di tendenza ascendente che collega i minimi segnati ad agosto e settembre, a 19.135 punti. Segnali di forza in questa zona potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con la tendenza di breve termine. In questo caso, il primo target potrebbe essere in zona 19.600 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.800 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di un ritorno sotto i 18.850 punti. Il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.650 punti e un secondo target in area 18.390 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 rimangono sotto al livello orizzontale a 5.780 punti, mostrando debolezza. Nel caso di un proseguimento del movimento ribassista, segnali di forza in area 5.670 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza dominante. Il primo obiettivo potrebbe essere in area 5.780 punti, mentre un target più ambizioso sul livello psicologico a 5.900 punti. Lato ribassista invece, un ritorno sotto i 5.650 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target dei venditori potrebbe essere in area 5.560 punti e un secondo obiettivo a 5.450 punti.