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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. L’attenzione degli investitori è stata rivolta ai dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti relativi a settembre, che hanno battuto le aspettative. Le buste paga del settore non agricolo sono aumentate di 254.000 unità, molto di più delle 140.000 unità attese. Il dato precedente è stato rivisto al rialzo, da 142.000 a 159.000 unità. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,2% al 4,1%, rispetto a un dato atteso stabile. Riguardo i salari, su base annua la lettura è aumentata al 4% dal 3,9% di agosto (rivisto da 3,8%). Le attese erano per una variazione stabile al 3,8%. Su base mensile la crescita dei salari è passata allo 0,4%, rispetto allo 0,3% atteso e al dato precedente allo 0,5% (rivisto da 0,4%). Le letture hanno dato forza ai sostenitori di un “soft landing” per l’economia USA e hanno ridotto le aspettative per un nuovo taglio da 50 pb da parte della Federal Reserve. Secondo il CME FedWatch Tool, il mercato si aspetta tagli da 25 punti base nelle riunioni di novembre e dicembre, mosse che porterebbero il costo del denaro al range 4,25%-4,5%. Questa settimana Fed e BCE pubblicheranno i verbali delle ultime riunioni di politica monetaria e verranno inoltre rilasciati i dati dell’inflazione USA di settembre. Lato BCE, gli analisti si aspettano un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, mentre i recenti dati sui PMI hanno evidenziato un netto peggioramento e l’inflazione ha segnato la sua prima lettura al di sotto dell’obiettivo del 2% in più di tre anni.

Questa prima seduta di contrattazioni della settimana risulta scarna per quanto riguarda la diffusione di dati macroeconomici di rilievo. Gli operatori dei mercati finanziari monitoreranno le vendite al dettaglio (agosto) e la fiducia degli investitori Sentix (ottobre) dell’Eurozona. Fronte Banche centrali, segnaliamo gli interventi di Nagel (BCE) e Kashkari (Federal Reserve). Guardando all’intera settimana, gli investitori attenderanno i verbali delle ultime riunioni di politica monetaria della Federal Reserve e BCE, che verranno diffusi rispettivamente mercoledì e giovedì. Giovedì saranno inoltre rilasciati i dati dell’inflazione degli Stati Uniti relativi a settembre.

Le azioni Banco BPM rimangono all’interno della struttura laterale- ribassista in atto da aprile. I prezzi hanno reagito positivamente dopo il test del supporto a 5,75 euro. Nel caso di ribassi, sarà importante la difesa del sostegno a 5,40 euro. Si potrebbe considerare il Bonus Cap con Barriera a 4,1944 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 12% con un livello Bonus a 119 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno ripreso forza, riuscendo a violare la linea di tendenza discendente che collega i massimi segnati a luglio e agosto. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 73 dollari potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo di profitto area 76 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 77,80 dollari. Lato ribassista, un ritorno sotto i 70,20 dollari potrebbe consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere in area 67 dollari e un secondo obiettivo a 64 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD hanno proseguito al ribasso, effettuando il test della linea di tendenza ascendente che conta i minimi segnati a giugno e agosto. Segnali di forza in area 1,1000 potrebbero dare il via a strategie long, che avrebbero come primo obiettivo il livello tondo a 1,1200. Un secondo target potrebbe essere in prossimità della resistenza a 1,1255. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 1,1045 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short, in linea con il movimento di breve termine. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo area 1,0945 e un secondo target a 1,0845.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno ripreso forza dopo aver sfiorato il supporto orizzontale a 32.975 punti. Segnali di forza su questo livello potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto sul livello tondo a 34.000 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.735 punti. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 34.000 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere posto in area 33.000 punti e un secondo target sul supporto statico a 32.470 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno reagito positivamente dopo il test della linea di tendenza ascendente che collega i minimi segnati ad agosto e settembre. Segnali di forza in area 19.200 punti potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con la tendenza di breve termine. In questo caso, il primo target potrebbe essere in zona 19.600 punti, mentre un secondo obiettivo in area 19.800 punti. Lato ribassista invece, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di un ritorno sotto i 19.000 punti. In questo caso il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.600 punti e un secondo target in area 18.390 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno ripreso forza venerdì, riportandosi sopra al livello orizzontale a 5.780 punti. Nuovi segnali di forza su questo livello potrebbero permettere l’implementazione di strategie long, in linea con la tendenza dominante. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere in area 5.800 punti, mentre un target più ambizioso in zona 5.900 punti. Lato ribassista invece, un ritorno delle quotazioni sotto i 5.650 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target dei venditori potrebbe essere posto in area 5.560 punti e un secondo obiettivo sul supporto orizzontale a 5.450 punti.