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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi venerdì. L’attenzione degli investitori è stata rivolta ai dati sull’inflazione dell’Eurozona e degli Stati Uniti. Fronte USA, l’inflazione misurata dal deflatore PCE è aumentata dello 0,2% a luglio e del 2,5% a/a, in linea con le attese. Escludendo i prezzi di cibo ed energia, il PCE core è aumentato dello 0,2% m/m e del 2,6% rispetto a un anno fa, meno della stima del 2,7%. Il reddito personale è aumentato dello 0,3%, leggermente superiore alla stima dello 0,2%, mentre la spesa dei consumatori dello 0,5%, in linea con le stime. Secondo il CME FedWatch Tool, il mercato si aspetta un taglio dei tassi dello 0,25% a settembre, con una probabilità che sfiora il 70%, seguito da ulteriori tagli di 25 punti base a novembre e dicembre. Ora la Fed probabilmente passerà da un’attenzione quasi completa alla riduzione dell’inflazione a una pari concentrazione a supporto del mercato del lavoro. L’attenzione verrà quindi rivolta al rapporto sui salari non agricoli di agosto, che dovrebbe mostrare un aumento di 163.000 unità. È possibile che il taglio di settembre aumenti da 25 a 50 punti base se i dati sull’occupazione di venerdì saranno più deboli del previsto. Fronte Eurozona, l’inflazione si è attestata al 2,2% a/a, al tasso minimo degli ultimi tre anni, rispetto al +2,6% di luglio, in linea con le attese. In linea con le stime anche l’inflazione core, salita ad agosto del 2,8%, rispetto al 2,9% di luglio. Le letture dovrebbero confermare un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE nel prossimo meeting.

Giornata scarna di dati macroeconomici di rilievo quella odierna. In mattinata, gli operatori dei mercati finanziari monitoreranno i dati degli indici PMI manifatturiero di agosto dell’Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna ed Eurozona. Per l’Italia verranno rilasciati anche il PIL del secondo trimestre del 2024 e i prezzi alla produzione relativi a luglio. Segnaliamo infine che Wall Street oggi sarà chiusa per festività (Labor Day), le contrattazioni riprenderanno regolarmente domani.

Le azioni ENI hanno ceduto terreno dopo il test della resistenza orizzontale a 14,85 euro. I prezzi rimangono all’interno della struttura laterale in atto da luglio. In caso di nuovi ribassi, per i compratori sarà importante la difesa del supporto a 13,80 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 12,1200 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa l’8% con un livello Bonus a 122 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno ceduto terreno fino a riportarsi in prossimità del supporto statico a 73,20 dollari al barile. Segnali di forza in questa zona di prezzi potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo la resistenza a 77,50 dollari. Un target più ambizioso potrebbe essere posto in prossimità della resistenza a 79 dollari al barile. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 77,50 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 75 dollari e un secondo obiettivo a 73 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD hanno proseguito al ribasso fino a effettuare il test del livello orizzontale a 1,1060. Segnali di forza su questo supporto statico potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto la resistenza a 1,1200, mentre un secondo target potrebbe essere posto in zona 1,1260. Lato ribassista, un ritorno delle quotazioni stabilmente sotto il sostegno a 1,1060 potrebbe consentire l’implementazione di strategie di stampo short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo target area 1,0970 e un secondo obiettivo di profitto posto a 1,0900.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno proseguito al rialzo, portandosi in area 34.370 punti. I corsi rimangono all’interno della tendenza rialzista in atto dal 5 agosto. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 33.500 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. Il primo obiettivo potrebbe essere a 34.300 punti, mentre un target più ambizioso sulla resistenza a 34.860 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in zona 33.500 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con il trend in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere a 32.470 punti e un secondo target a 30.870 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno proseguito al rialzo dopo la violazione del livello orizzontale a 18.690 punti, tornando in area 18.970 punti. In caso di storno, segnali di forza presso il supporto a 18.690 punti potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 18.925 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.200 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di segnali di inversione in area 18.925 punti. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere sul supporto statico a 18.690 punti, mentre un secondo target a 18.210 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 si mantengono sopra al livello orizzontale a 5.600 punti, all’interno dell’area di consolidamento in atto dal 20 agosto. Segnali di forza su questo livello potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere in area di massimi a 5.720 punti, mentre un target più ambizioso a 5.800 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 5.600 punti potrebbero dare il via a posizioni di stampo short. In questo caso, il primo target dei venditori potrebbe essere posto sul supporto a 5.430 punti, mentre un secondo obiettivo in zona 5.270 punti.