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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Come ampiamente atteso, ieri la Banca centrale europea ha tagliato il tasso di interesse sui depositi di 25 punti base, dal 3,75% al 3,5%, mentre quello sui rifinanziamenti principali e sui prestiti marginali, per l’aggiustamento tecnico derivante dal nuovo quadro operativo, sono scesi rispettivamente al 3,65% dal 4,25% e al 3,9% dal 4,5%. Le ultime proiezioni della BCE hanno confermano le prospettive d’inflazione precedenti. L’inflazione complessiva si collocherà in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026, come nelle stime di giugno. L’inflazione dovrebbe tornare ad aumentare nell’ultima parte di quest’anno e successivamente diminuire fino a raggiungere l’obiettivo nella seconda metà del 2025. Per quanto riguarda l’inflazione core, le attese per il 2024 e il 2025 sono state riviste lievemente al rialzo: 2,9% quest’anno, 2,3% nel 2025 e al 2% nel 2026. L’inflazione risulta ancora persistente a causa dei salari che “continuano a crescere a un ritmo elevato”. Il PIL è visto aumentare dello 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026, con una lieve revisione al ribasso rispetto alle proiezioni di giugno, principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta al dato della fiducia dei consumatori USA elaborato dall’Università del Michigan. L’indice di fiducia è atteso in leggero rialzo a 68 punti dai 67,9 punti di agosto, ancora sui livelli più bassi da dicembre 2023, ma in graduale recupero dai 66,4 punti di luglio.

Quest’ultima seduta di contrattazioni della settimana risulta scarna di dati macroeconomici di rilievo. In mattinata, gli operatori monitoreranno i dati della produzione industriale dell’Eurozona relativi a luglio, mentre nel pomeriggio il focus si sposterà agli Stati Uniti, quando verrà rilasciato il dato della fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan (settembre, preliminare). Lato Banche centrali, segnaliamo l’intervento della presidente Christine Lagarde al meeting dell’Eurogruppo.

Le azioni Banca MPS rimangono all’interno della struttura laterale in atto da maggio scorso. I prezzi hanno virato al ribasso dopo il test della resistenza a 5,32 euro. Nel caso di ulteriori ribassi, sarà importante la difesa del supporto a 4,80 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 3,0336 euro e scadenza al 20 giugno 2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 18% con un livello Bonus a 118 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno proseguito al rialzo, in scia al rimbalzo messo a segno dal supporto a 65,25 dollari al barile. Il superamento della resistenza a 70,50 dollari potrebbe essere sfruttato per l’implementazione di strategie long. In tal caso, posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo area 74 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 77,60 dollari al barile. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 70,50 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 67 dollari e un secondo obiettivo a 65,25 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD hanno ripreso forza da area 1,1050, ma rimangono ancora all’interno della fase discendente in atto da fine agosto scorso. Nuovi segnali di forza in area 1,1060 potrebbero consentire la valutazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto il livello tondo a 1,1200, mentre un secondo target potrebbe essere posto in zona di massimi a 1,1250. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 1,1200 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo target il sostegno a 1,1050 e un secondo obiettivo a 1,0950.

Le quotazioni del FTSE Mib continuano a evidenziare segnali di debolezza in prossimità del livello orizzontale a 33.500 punti. Un recupero di questo livello potrebbe dare il via all’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.870 punti. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 33.500 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con il trend in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 32.470 punti e un target più ambizioso a 30.870 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno proseguito al rialzo dopo il test del supporto orizzontale a 18.210 punti. Nuovi segnali di forza su questo livello di sostegno potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto sulla resistenza orizzontale a 18.690 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.000 punti, massimi segnati a inizio mese. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di nuovi segnali di debolezza in area 18.690 punti. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.400 punti e un secondo target sul supporto a 18.210 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno proseguito al rialzo, in scia al rimbalzo effettuato dal supporto statico a 5.430 punti. Segnali di forza in area 5.600 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto sui massimi segnati a metà luglio in area 5.720 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 5.800 punti. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 5.590 punti potrebbero dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target potrebbe essere sul supporto statico a 5.430 punti, mentre un secondo obiettivo in area 5.270 punti.