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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata da segni negativi venerdì. Oggi l’attenzione degli investitori sarà rivolta agli indici PMI delle principali economie dell’area euro e degli Stati Uniti. I PMI dell’Eurozona sono attesi in flessione a settembre: l’indice del settore manifatturiero è atteso in leggero calo, da 45,8 a 45,6 punti, il dato sui servizi da 52,9 a 52,4, mentre il composito a 50,6 punti (51 ad agosto). Per quanto riguarda gli USA, il PMI manifatturiero è invece atteso in crescita a 48,5 da 47,9 di agosto, mentre l’indice del settore dei servizi è atteso in lieve calo a 55,2 (55,7 ad agosto). Il vero market mover della settimana sarà però l’inflazione degli Stati Uniti misurata dal deflatore PCE, la metrica preferita dalla Federal Reserve, insieme ai dati sui redditi e le spese personali, che verranno diffusi venerdì. Su base annua, il PCE è atteso in calo dal 2,5% di luglio al 2,3% ad agosto, mentre il PCE core in leggero aumento, dal 2,6% al 2,7% a/a. I redditi sono attesi in leggera accelerazione ad agosto, allo 0,4% dallo 0,3% di luglio, mentre le spese personali sono attese in calo allo 0,3% dallo 0,5% di luglio. I dati arriveranno dopo il maxi taglio di 50 punti base effettuato dalla Fed, la prima riduzione dei tassi dal 2020. La scorsa settimana la Fed ha affermato che l’inflazione “ha compiuto ulteriori progressi”, anche se rimane elevata. Il FOMC ha “acquisito maggior fiducia sul fatto che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso l’obiettivo”. Nel dettaglio, l’inflazione PCE è stata rivista al ribasso per il 2024, al 2,3%, mentre è vista scendere al 2,1% nel 2025 e al 2% nel 2026-2027.

In questa prima seduta di contrattazioni della settimana, gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti le principali economie dell’area euro e gli Stati Uniti. L’attenzione degli investitori sarà rivolta agli indici S&P Global PMI (manifatturiero, servizi e composito) di settembre (letture preliminari). Per gli USA si attende anche il dato del Chicago Fed National Activity Index (agosto). Fronte Banche centrali, segnaliamo i discorsi dei componenti della Federal Reserve Bostic, Goolsbee e Kashkari.

Le azioni UniCredit rimangono all’interno della struttura laterale-rialzista in atto da aprile. Nelle ultime sedute i prezzi hanno violato la resistenza a 37,20 euro e sembrano mirare ad area 39 euro. Nel caso di ribassi, sarà importante la difesa dei 32,20 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 24,1115 euro e scadenza al 20/06/2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa l’8% con un livello Bonus a 117 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno proseguito al rialzo, portandosi sopra alla resistenza a 70,20 dollari al barile. Segnali di forza su questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, in linea con il rimbalzo in atto dall’11 settembre. In tal caso, posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo area 74 dollari. Un secondo target potrebbe essere sulla resistenza a 77,80 dollari al barile. Lato ribassista, un ritorno sotto i 70 dollari potrebbe consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 67 dollari e un secondo obiettivo a 64 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono impostate al rialzo, in scia al rimbalzo registrato dal supporto a 1,1050 a metà mese. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 1,1100 potrebbero consentire la valutazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo il livello tondo a 1,1200, mentre un secondo target potrebbe essere posto in zona di massimi a 1,1250. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 1,1200 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo il supporto a 1,1050 e un secondo target sul sostegno a 1,0950.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno evidenziato un segnale di debolezza dopo il test dei 34.000 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 33.500 punti potrebbero dare il via all’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.870 punti. Lato ribassista, un ritorno sotto il supporto a 33.500 punti potrebbe consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con la struttura grafica in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 32.470 punti e un target più ambizioso a 30.870 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno virato al ribasso dopo il test della resistenza orizzontale a 19.200 punti. Nel caso di un proseguimento dello storno, segnali di forza in area 18.860 punti potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con il trend di breve termine. In questo caso, il primo target potrebbe essere sulla resistenza a 19.200 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.400 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di segnali di inversione in area 19.200 punti. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.800 punti e un secondo target a 18.400 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno evidenziato un segnale di debolezza dopo il test della resistenza a 5.780 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza sul supporto a 5.650 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con il trend di fondo. Il primo obiettivo potrebbe essere sui massimi registrati a luglio in area 5.780 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 5.900 punti. Lato ribassista, un ritorno sotto i 5.650 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target potrebbe essere in area 5.560 punti e un secondo obiettivo sul supporto a 5.450 punti.