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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. Dai PMI diffusi ieri è emerso che per la prima volta in sette mesi, l’indice composito dell’Eurozona è sceso sotto alla soglia di 50, a 48,9 punti, indicando una contrazione del comparto industriale. Sotto le attese anche il PMI manifatturiero e dei servizi che si sono attestati rispettivamente a 44,8 punti, il minimo da 9 mesi (attese a 45,6), e a 50,5 punti, il minimo da 7 mesi (attese a 52,4). A preoccupare sono stati i dati della Germania: l’attività delle imprese si è contratta al ritmo maggiore degli ultimi sette mesi. Il PMI composito è sceso a 47,2 da 48,4 di agosto, al di sotto del 48,2 previsto. L’indice dei servizi è calato a 50,6 da 51,2 di agosto, contro le attese per una flessione a 51, e il manifatturiero a 40,3 da 42,4 di agosto, contro le stime a 42,3. I PMI flash di settembre forniscono quindi un assist per nuovi tagli dei tassi da parte della BCE. Fronte USA, il PMI composito è calato a 54,4 da 54,6 (attese a 54,3). Il manifatturiero è passato da 47,9 a 47, rispetto alle attese per un aumento a 48,5, mentre il dato dei servizi si è attestato a 55,4 da 55,7, sopra alle attese a 55,3. Oggi verrà diffuso il dato della fiducia dei consumatori del Conference Board. L’indice è atteso in leggero calo a 102,9 dai 103,3 di agosto. Tuttavia, ricordiamo che l’indice elaborato dall’Università del Michigan è salito al suo massimo valore da maggio nel rapporto preliminare di settembre, a 69 da 67,9, aumentando per il secondo mese consecutivo. Il valore è risultato sopra alle attese a 68 punti.

Nella giornata odierna gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti la Germania e gli Stati Uniti. Per la Germania si attendono gli indici IFO (settembre), mentre per gli USA gli investitori monitoreranno i dati dell’indice dei prezzi delle abitazioni (luglio), la fiducia dei consumatori elaborata dal Conference Board (settembre) e l’indice manifatturiero della Fed di Richmond (settembre). In serata si terrà l’asta di Treasury a 2 anni. L’OPEC pubblicherà il World Oil Outlook. Infine, fronte Banche centrali, segnaliamo gli interventi di Nagel, McCaul (BCE) e Bowman (Federal Reserve).

Le azioni Leonardo rimangono all’interno della fase laterale-ribassista in atto da aprile. Nelle ultime sedute i prezzi hanno ripreso forza da area 19,70 euro, tornando in prossimità della resistenza a 21 euro. Nel caso di ribassi, sarà importante la difesa dei 19,70 euro. Si potrebbe valutare il Bonus Cap con Barriera a 17,7760 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 38% con un livello Bonus a 115 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI si mantengono sopra al livello orizzontale a 70,20 dollari al barile, nonostante la correzione vista ieri. Segnali di forza su questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, in linea con il rimbalzo in atto da metà settembre. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo area 74 dollari. Un secondo target potrebbe essere sulla resistenza a 77,80 dollari al barile. Lato ribassista, un ritorno sotto i 70 dollari potrebbe consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 67 dollari e un secondo obiettivo a 64 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono impostate al rialzo, in scia al rimbalzo registrato dal supporto a 1,1050 a metà mese. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 1,1100 potrebbero dare il via a strategie di stampo long, che avrebbero come primo obiettivo il livello psicologico a 1,1200, mentre un secondo target potrebbe essere posto in zona di massimi a 1,1250. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 1,1200 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo il supporto a 1,1050 e un secondo target sul sostegno a 1,0950.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno ceduto terreno, effettuando il test del livello orizzontale a 33.500 punti. Segnali di forza su questo supporto potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.870 punti. Lato ribassista invece, un ritorno sotto il supporto a 33.500 punti potrebbe consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con la struttura grafica in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 33.000 punti e un target più ambizioso a 32.470 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno virato al ribasso dopo il test della resistenza orizzontale a 19.200 punti. Nel caso di un proseguimento dello storno, segnali di forza in area 18.860 punti potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con il trend di breve termine. In questo caso, il primo target potrebbe essere sulla resistenza a 19.200 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.400 punti. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di segnali di inversione in area 19.200 punti. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.800 punti e un secondo target a 18.400 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 continuano a evidenziare incertezza in prossimità della resistenza a 5.780 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza sul supporto a 5.650 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con il trend dominante. Il primo obiettivo potrebbe essere sui massimi registrati a luglio in area 5.780 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 5.900 punti. Lato ribassista, un ritorno sotto i 5.650 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target potrebbe essere in area 5.560 punti e un secondo obiettivo sul supporto a 5.450 punti.