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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Le Borse hanno ripreso forza dopo un avvio di settimana deludente grazie alle forti misure di stimolo in Cina intraprese dalla PBoC. Fronte dati macro, la fiducia dei consumatori degli Stati Uniti è crollata a settembre. L’indice elaborato dal Conference Board è sceso a 98,7 rispetto al 105,6 di agosto (rivisto da 103,3). Le attese erano per un aumento a 103,8. Il calo di settembre è stato il più consistente dall’agosto 2021. Le valutazioni dei consumatori sulle attuali condizioni commerciali sono diventate negative, mentre le opinioni sul mercato del lavoro si sono ulteriormente attenuate. I consumatori si sono dimostrati più pessimisti sulle condizioni future del mercato del lavoro e meno positivi sulle condizioni economiche e sul reddito futuro. I dati riflettono probabilmente le preoccupazioni dei consumatori per il mercato del lavoro e potrebbero portare a una riduzione della spesa per consumi. Inoltre, nonostante il rallentamento dell’inflazione complessiva, a settembre le aspettative medie di inflazione a 12 mesi sono aumentate al 5,2%. Guardando al Vecchio Continente, continua a preoccupare lo stato di salute dell’economia tedesca. Le condizioni economiche in Germania hanno subito un ulteriore peggioramento a settembre, evidenziato dall’ultimo sondaggio dell’IFO. L’indice del clima aziendale è sceso a 85,4 (attese a 86,1), rispetto agli 86,6 di agosto. I dati riflettono un quadro economico negativo, già evidenziato dai recenti PMI, con prospettive che non lasciano intravedere grandi miglioramenti nei prossimi mesi.

Giornata scarna di dati macroeconomici di rilievo quella odierna. Gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati su alcuni dati riguardanti gli Stati Uniti. Per gli USA gli investitori monitoreranno i permessi di costruzione (agosto), le vendite di nuove abitazioni (agosto) e i dati dell’EIA sulle scorte e la produzione di greggio. In serata si terrà l’asta di Treasury a 5 anni. Guardando alla restante parte della settimana, gli operatori attenderanno gli interventi di Powell e Lagarde in agenda domani e i dati sull’inflazione degli Stati Uniti (deflatore PCE) che verranno diffusi venerdì.

Le azioni ENI rimangono all’interno del trading range che vede come supporto area 13,70-13,50 euro e come resistenza area 14,90 euro. Nel caso di ulteriori ribassi, per i compratori sarà importante la difesa dei 13,50 euro. Si potrebbe considerare il Certificato Bonus Cap con Barriera a 12,1200 euro e scadenza al 20/12/2024. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 12% con un livello Bonus a 122 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI si mantengono sopra al livello orizzontale a 70,20 dollari al barile, all’interno del movimento rialzista iniziato l’11 settembre. Segnali di forza su questo livello potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long. Posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo di profitto area 74 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 77,80 dollari al barile. Lato ribassista, un ritorno sotto i 70 dollari potrebbe consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 67 dollari e un secondo obiettivo a 64 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD si mantengono impostate al rialzo, in scia al rimbalzo registrato dal supporto a 1,1050 a metà mese. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 1,1150 potrebbero dare il via a strategie di stampo long, che avrebbero come primo obiettivo il livello psicologico a 1,1200, mentre un secondo target potrebbe essere posto in zona di massimi a 1,1250. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 1,1250 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo il supporto a 1,1120 e un secondo target sul sostegno a 1,1050.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno rimbalzato dopo il test del livello orizzontale a 33.500 punti. Nuovi segnali di forza su questo supporto potrebbero consentire l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.870 punti. Lato ribassista invece, un ritorno sotto il supporto a 33.500 punti potrebbe consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con la struttura grafica in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 33.000 punti e un target più ambizioso a 32.470 punti.

Le quotazioni del future sul DAX si mantengono in prossimità della resistenza orizzontale a 19.200 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza in area 18.860 punti potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long, in linea con la tendenza di breve termine. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 19.200 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.400 punti. Lato ribassista invece, posizioni in vendita potrebbero essere valutate nel caso di segnali di inversione in area 19.200 punti. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.800 punti e un secondo target a 18.400 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 continuano a evidenziare incertezza sulla resistenza a 5.780 punti. In caso di ritracciamento, segnali di forza sul supporto orizzontale a 5.650 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza dominante. Il primo obiettivo potrebbe essere posto sui massimi registrati a luglio in area 5.780 punti, mentre un target più ambizioso sul livello tondo a 5.900 punti. Lato ribassista, un ritorno sotto i 5.650 punti potrebbe dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target potrebbe essere in area 5.560 punti e un secondo obiettivo sul supporto a 5.450 punti.