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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai ribassi. L’attenzione dei trader e degli investitori ieri è stata rivolta ai dati degli indici PMI e ISM manifatturiero degli Stati Uniti. L’attività commerciale nel settore manifatturiero ha continuato a contrarsi, sebbene a un ritmo più morbido in agosto, con l’ISM Manufacturing PMI che è salito a 47,2 da 46,8 a luglio, mentre gli analisti si aspettavano che arrivasse a 47,5. “Pur rimanendo in territorio di contrazione, l’attività manifatturiera statunitense ha subito una contrazione più lenta rispetto al mese scorso”, ha dichiarato Timothy R. Fiore, presidente del Comitato per l’indagine sulle imprese manifatturiere dell’Institute for Supply Management (ISM). “La domanda continua ad essere debole, la produzione è diminuita e gli input sono rimasti accomodanti”. Si è trattato del quinto mese di contrazione consecutivo e il 21° mese su 22 in cui si è contratta l’attività manifatturiera, ovvero quando il valore dell’indice ISM è inferiore a 50. Il sottoindice dei nuovi ordini è sceso a 44,6, da 47,4 a luglio, mentre la componente occupazionale è migliorata, ma è rimasta in contrazione a 46, dopo 43,4 del mese precedente. Oggi sarà la volta degli indici PMI dei servizi e composito delle principali economie del Vecchio Continente (dati finali di agosto). Per quanto riguarda l’Eurozona, l’indice dei servizi è atteso in aumento a 53,3 dai 51,9 punti di luglio, mentre il composito è visto passare a 51,2 dai 50,2 punti precedenti, sui massimi da tre mesi.

Giornata densa di dati macroeconomici di rilievo quella odierna. Gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati su alcuni dati riguardanti le principali economie dell’area euro e gli Stati Uniti. Il focus sarà rivolto agli indici PMI dei servizi e composito di agosto dell’Italia, Germania, Eurozona e Gran Bretagna. Per l’Eurozona si attendono anche i prezzi alla produzione (luglio). Per gli Stati Uniti gli investitori monitoreranno i dati della bilancia commerciale (luglio), nuovi lavori JOLTS (luglio), ordini di beni durevoli (luglio) e gli ordini di fabbrica (luglio). Infine, in serata verrà pubblicato il Beige Book della Federal Reserve.

Le azioni Saipem sono crollate ieri, avvicinandosi al supporto a 1,86 euro. I prezzi rimangono all’interno dell’ampia figura laterale-ribassista in atto da metà aprile. Nel caso di nuovi ribassi, per i compratori sarà importante la difesa del supporto a 1,86 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 1,3860 euro e scadenza al 20 giugno 2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 21% con un livello Bonus a 119 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno proseguito al ribasso fino a effettuare la violazione del supporto a 70,50 dollari al barile. Segnali di forza in area 70,50-69,50 dollari potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo la resistenza a 77,60 dollari. Un target più ambizioso potrebbe essere posto in prossimità della resistenza a 82 dollari al barile. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 73,80 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 70,50 dollari e un secondo obiettivo a 69,50 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD hanno proseguito al ribasso fino a effettuare la violazione del supporto a 1,1060. Un recupero di questo livello potrebbe permettere la valutazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto la resistenza a 1,1200, mentre un secondo target potrebbe essere posto in zona 1,1260. Lato ribassista invece, nuovi segnali di debolezza in area 1,1060 potrebbero consentire l’implementazione di strategie di stampo short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo target il sostegno a 1,0970 e un secondo obiettivo di profitto posto sul livello psicologico a 1,0900.

Le quotazioni del FTSE Mib hanno virato al ribasso, riassorbendo parte dei guadagni registrati la scorsa settimana. Nel caso di un proseguimento del ritracciamento, segnali di forza in prossimità del supporto a 33.500 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. Il primo obiettivo potrebbe essere a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.860 punti. Lato ribassista, la violazione dei 33.500 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con il trend in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere a 32.470 punti e un secondo target a 30.870 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno virato al ribasso, effettuando la violazione del supporto orizzontale a 18.690 punti. Il recupero di questo livello potrebbe essere sfruttato per valutare strategie di stampo long. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto sul livello psicologico a 19.000 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.200 punti, massimi segnati a metà maggio. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di nuovi segnali di debolezza in area 18.690 punti. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.400 punti e un secondo target sul supporto orizzontale a 18.210 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno perso terreno, effettuando la violazione del supporto a 5.600 punti e tornando in area 5.510 punti. Nel caso di un proseguimento dello storno, segnali di forza sul supporto a 5.430 punti potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere a 5.600 punti, mentre un target più ambizioso a 5.720 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 5.600 punti potrebbero dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target dei venditori potrebbe essere posto sul supporto a 5.430 punti, mentre un secondo obiettivo in zona 5.270 punti.