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Le quotazioni dei principali indici di Borsa USA ed europei hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. In attesa dei dati sull’inflazione degli Stati Uniti che verranno rilasciati domani, dal sondaggio della Fed di New York sulle aspettative d’inflazione dei consumatori è emerso che le prospettive dei cittadini statunitensi in materia di pressioni inflazionistiche sono rimaste invariate, in un contesto di continua riduzione delle pressioni sui prezzi. L’inflazione tra un anno e 5 anni sono viste rispettivamente al 3% e al 2,8%, invariate rispetto a luglio. A tre anni, l’inflazione è vista al 2,5% (2,3% a luglio). Domani verranno rilasciati i dati effettivi dell’inflazione USA: il CPI è atteso stabile allo 0,2% su base mensile e in calo al 2,6% dal 2,9% a/a. Il dato core è atteso stabile allo 0,2% m/m e al 3,2% a/a. I dati rappresenteranno l’ultimo test per la Fed, mentre si avvicina la riunione del 17-18 settembre. Mentre il mercato si attende sicuramente un taglio dei tassi, l’incognita è sull’entità di tale riduzione. Secondo il CME FedWatch Tool, le chance tra un taglio di 25 o 50 punti base sono rispettivamente pari al 75% e 25%. Le probabilità di un taglio dello 0,50% potrebbero aumentare nel caso i dati sull’inflazione risulteranno più deboli del previsto. Rimanendo in tema di Banche centrali, giovedì sarà il turno della BCE. Con un’inflazione che si avvicina all’obiettivo del 2%, alcuni membri dell’Eurotower vedono nell’economia in difficoltà un’altra ragione per procedere con un taglio dei tassi. L’attenzione degli investitori sarà rivolta anche all’aggiornamento delle proiezioni economiche e alle parole di Lagarde, in cerca di indizi sulle prossime mosse da qui a fine anno.

Nella giornata odierna gli operatori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti l’Italia e gli Stati Uniti. Per l’Italia si attende il dato della produzione industriale (luglio), mentre per gli Stati Uniti verrà diffuso l’indice NFIB (ottimismo delle piccole imprese, agosto). L’OPEC pubblicherà il suo report mensile, mentre l’EIA diffonderà lo Short-Term Energy Outlook. Lato Banche centrali segnaliamo il discorso di Barr (Federal Reserve). Infine, fronte politico in USA, segnaliamo il primo dibattito ufficiale tra Kamala Harris e Donald Trump.

Le azioni Stellantis rimangono impostate al ribasso, all’interno della tendenza discendente in atto da marzo. I prezzi stazionano in prossimità del livello statico a 14,15 euro, mostrando debolezza. Nel caso di nuovi ribassi, sarà importante la difesa dei 13 euro. Si potrebbe guardare al Bonus Cap con Barriera a 9,8448 euro e scadenza al 20/06/2025. Questo prodotto permette di ottenere un rendimento potenziale annuo di circa il 10% con un livello Bonus a 113 euro.

Le quotazioni del petrolio WTI hanno registrato un primo rimbalzo dopo la serie di sedute negative consecutive iniziata a fine agosto. Segnali di forza in area 66,70 dollari potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long. In tal caso, posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo la resistenza a 69,50 dollari. Un secondo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 71,50 dollari al barile. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 69,50 dollari potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto a 66,70 dollari e un secondo obiettivo a 66 dollari al barile.

Le quotazioni del future su EUR/USD hanno nuovamente violato al ribasso il livello orizzontale a 1,1060, evidenziando debolezza nel breve termine. Un recupero di questo livello potrebbe permettere la valutazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo di profitto la resistenza a 1,1160, mentre un secondo target potrebbe essere posto in zona 1,1210. Lato ribassista, nuovi segnali di debolezza in area 1,1060 potrebbero consentire l’implementazione di strategie short. In questo caso, posizioni in vendita avrebbero come primo target il sostegno a 1,0970 e un secondo obiettivo posto sul livello psicologico a 1,0900.

Le quotazioni del FTSE Mib stazionano sul livello orizzontale a 33.500 punti, mostrando incertezza. Segnali di forza su questo livello potrebbero dare il via all’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo dei compratori potrebbe essere posto a 34.400 punti, mentre un secondo target sulla resistenza a 34.870 punti. Lato ribassista invece, segnali di debolezza in area 33.500 punti potrebbero consentire l’implementazione di posizioni short, in linea con il trend in atto da maggio. In questo caso, il primo obiettivo dei venditori potrebbe essere posto a 32.470 punti e un target più ambizioso sul sostegno a 30.870 punti.

Le quotazioni del future sul DAX hanno ripreso forza dopo aver sfiorato il supporto a 18.210 punti. Nel caso di un proseguimento del ribasso, segnali di forza presso questo sostegno potrebbero essere sfruttati per valutare strategie long. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto sulla resistenza a 18.690 punti, mentre un secondo obiettivo a 19.000 punti, massimi segnati a inizio mese. Lato ribassista, posizioni in vendita potrebbero essere valutate in caso di nuovi segnali di debolezza in area 18.690 punti. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 18.400 punti e un secondo target sul supporto a 18.210 punti.

Le quotazioni del future su S&P 500 hanno ripreso forza dal supporto a 5.430 punti, anche se nel breve termine la struttura rimane ancora orientata al ribasso. Segnali di forza su questo livello potrebbero permettere l’implementazione di strategie long. In questo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto a 5.590 punti, mentre un target più ambizioso sui massimi segnati a metà luglio a 5.720 punti. Lato ribassista, segnali di debolezza in area 5.430 punti potrebbero dare il via a posizioni short. In questo caso, il primo target dei venditori potrebbe essere posto sul supporto a 5.270 punti, mentre un secondo obiettivo in area 5.120 punti.