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Cash Collect di prima qualità
entre gli operatori si interrogano sugli sviluppi delle politiche monetarie delle principali banche centrali, con le aspettative dei primi tagli dei tassi che continuano a evolversi in scia alle letture dei dati macro e agli aggiornamenti sull’andamento dell’inflazione, l’industria dei certificati non rimane a guardare e continua a proporre soluzioni d’investimento di grande appeal, come la recente emissione di 20 Fast Step-Down Cash Collect certificates quotati sul SeDeX da Bnp Paribas e legati a una serie di panieri di tipo ”Worst of” composti alternativamente da due, tre o quattro titoli azionari. Questa tranche promette di coniugare molti degli aspetti più interessanti dei prodotti che pagano cedole, con rendimenti potenziali annui che per la quasi totalità degli strumenti quotati si attestano in doppia cifra (oltre il 10% lordo annuo).
Volendo ridurre al massimo l’impatto del meccanismo “Worst of”, si può per esempio concentrare l’attenzione sul certificato su Intesa Sanpaolo e Banca Mps (Isin: NLBNPIT21SU9), due sottostanti che tra l’altro appartengono allo stesso settore e quindi vantano un grado di correlazione elevato, tale da ridurre ulteriormente l’effetto dell’indicizzazione multi-asset.
Questo certificato ha una scadenza triennale (8 aprile 2027), ma la durata dell’investimento potrà ridursi anche in modo netto per effetto di un’opzione mensile di esercizio anticipato che si attiverà già dal sesto mese (17 ottobre 2024): la denominazione “Fast” si riferisce proprio alla rapidità con cui potrà entrare in gioco l’opzione autocallable, che per di più sarà associata al meccanismo “Step Down”, in virtù del quale la soglia limite che i sottostanti dovranno rispettare perché la condizione di rimborso risulti verificata diminuirà progressivamente nel tempo. Non solo, nella prima data di valutazione mensile, che cadrà l’8 ottobre prossimo, sarà richiesto a entrambi i sottostanti di chiudere a un livello almeno pari al 95% del rispettivo valore iniziale, quindi a un prezzo che ammette già un minimo saldo negativo: successivamente, la soglia limite diminuirà poi di un punto percentuale al mese, fino ad arrivare eventualmente al 66% dello strike nell’ultima data di valutazione possibile (8 marzo 2027), quando l’esercizio anticipato risulterà verificato anche se uno o entrambi i titoli dovessero maturare una perdita del 34%.
Sempre con cadenza mensile, partendo però già dal 17 maggio prossimo, l’investimento potrà inoltre pagare un premio condizionato di ammontare pari allo 0,9% lordo, il 10,80% su base annua. Questi importi saranno vincolati al rispetto da parte di entrambi i sottostanti di un livello barriera posto al 40% del rispettivo valore iniziale. Tra i plus di questa serie figurano infatti anche delle soglie di knock-out generose, che vanno addirittura dal 30% al 55% dello strike. Nel caso specifico, finché Intesa Sanpaolo o Banca Mps non pagheranno un ribasso superiore al 60%, i premi mensili saranno corrisposti. Se e quando accadrà che almeno uno dei due titoli comprometterà invece tale limite, il premio non sarà pagato, ma potrà comunque beneficiare dell’effetto Memoria, in virtù del quale potrà essere recuperato già dalla prima data di valutazione successiva, sempre che nel frattempo la condizione di pagamento torni nuovamente rispettata.
A scadenza, quindi in caso di mancato esercizio anticipato, anche il rimborso del valore nominale (100 euro) sarà subordinato al rispetto dello stesso livello barriera: in dettaglio, se l’8 aprile 2027 Intesa Sanpaolo e Banca Mps chiuderanno a un livello almeno pari a 1,3424 e 1,634 euro rispettivamente, l’investimento sarà liquidato al suo prezzo di emissione e pagherà tutti i premi dovuti, cioè quello di competenza dell’ultimo mese più tutti quelli precedenti eventualmente accantonati in memoria. Di fatto, il rispetto di questa condizione anche solo a scadenza garantirà l’esito migliore per l’investimento, indipendentemente da quello che sarà successo nell’arco dei suoi tre anni di durata. Al contrario, se anche uno solo dei due titoli chiuderà al di sotto della barriera, il certificato pagherà un importo commisurato alla performance del sottostante peggiore, “Worst of” appunto.
La struttura descritta è pressoché identica per tutti i 20 certificati di questa tranche: come detto, le barriere vanno dal 30% al 55% dello strike, mentre i premi mensili sono compresi tra lo 0,70% (l’8,40% annuo) e l’1,45% lordo (il 17,40% annuo). (riproduzione riservata)
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