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Banche italiane ancora in un trend positivo. Un Cash Collect sulle big di Piazza Affari
Il momentum positivo delle banche italiane è destinato ad andare avanti secondo gli analisti, grazie alla resilienza dei margini netti di interesse. Utilizzando i Cash Collect Certificate, prodotti finanziari in grado di conciliare in varie strutture la possibilità di crescita di valore e la salvaguardia del proprio portafoglio, è possibile prendere posizione sul settore bancario puntando sui titoli più promettenti all’interno del panorama italiano come UniCredit, Banco Bpm, Bper Banca e Banca Mps.
Banche italiane fanno il pieno degli utili
Ottimo primo semestre per le principali banche italiane quotate sul Ftse Mib di Piazza Affari (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Bper Banca e Banca Mps) che hanno riportato nel periodo un utile netto aggregato di 12,6 miliardi di euro, in crescita del 20% su base annua, o del 16%, escludendo le voci di bilancio straordinarie. Nel secondo trimestre del 2024, l’utile netto aggregato dei cinque istituti di credito italiani è ammontato a 6,6 miliardi, in rialzo del 15% su base annua o del 10% escludendo l’impatto fiscale positivo sui conti di Mps e gli oneri di ristrutturazione di Bper. Su base trimestrale, la crescita dell’utile netto delle Big Five del credito italiano è stata pari a +10%, o dell’8% trimestre su trimestre, escludendo le poste straordinarie di entrambi i periodi.
Secondo gli analisti, il trend positivo dei risultati di bilancio con la crescita del fatturato riportata nel primo semestre dagli istituti è stato sostenuto dai rialzi dei margini netti di interesse (NII) e delle commissioni nette. A sostenere i conti sono stati anche la disciplina sui costi e il calo degli LLP, ovvero degli accantonamenti delle riserve che le banche di norma effettuano per far fronte a eventuali future perdite sui crediti erogati (NPL, crediti deteriorati). I ricavi migliori delle attese hanno consentito alle 5 Big del settore bancario italiano di riportare nel primo semestre del 2024 un RoE, in media e su base annualizzata, del 15,6% circa, in rialzo rispetto al ROE del 13,6% dei primi sei mesi del 2023.
UniCredit, utili e un fatturato oltre le attese
UniCredit, la banca italiana gestita dal ceo Andrea Orcel, ha annunciato una trimestrale che ha messo in evidenza utili e un fatturato migliori delle attese. Oltre ai conti, la banca di Piazza Gae Aulenti ha reso noto di avere stipulato un accordo vincolante per l’acquisizione dell’intero capitale sociale della banca polacca Vodeno e della banca belga Aion Bank.
UniCredit ha annunciato di avere riportato il quattordicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e un primo semestre record, con un utile netto pari nel secondo trimestre del 2024 a 2,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto all’anno precedente, e un RoTE di circa il 20% che conferma il profilo da blue-chip della banca.
I ricavi netti si sono attestati a 6,3 miliardi, in rialzo del 6% anno su anno, con una crescita del 2% del margine di interesse a 3,6 miliardi, e una forte crescita del 10% delle commissioni a 2,1 miliardi, trainata da tutte le principali categorie. Utili e ricavi sono stati superiori alle attese. La previsione era di un utile netto di 2,342 miliardi, poco distante dai 2,6 miliardi circa incassati nei primi tre mesi del 2024. I ricavi erano stimati a 6,008 miliardi, rispetto ai 6,371 miliardi incassati nei primi tre mesi del 2024.
Sulla scia di questi risultati solidi, UniCredit ha annunciato di avere migliorato la guidance per il 2024, conservando flessibilità ad ulteriore protezione delle ambizioni di lungo termine per il 2025 e il 2026. La guidance sui ricavi netti per il 2024 è stata alzata ad oltre 23 miliardi, mentre quella sulla generazione organica di capitale è stata migliorata ad oltre 350 punti base. La guidance sull’utile netto per il 2024 è confermata a oltre 8,5 miliardi.
Banco Bpm, alza il target di redditività
Banco Bpm ha annunciato di aver terminato il primo semestre del 2024 con un utile netto di 750 milioni, con una crescita del 20% rispetto al 30 giugno 2023. Nel secondo trimestre, l’utile netto è stato pari a 379,9 milioni, in crescita del 2,6% rispetto ai 370,2 milioni del primo trimestre del 2024. A livello adjusted, l’utile netto è risultato pari nel primo semestre del 2024 a €776 milioni, in rialzo del 19% a/a rispetto ai €652,3 milioni del primo semestre del 2023.
Nel primo semestre dell’anno, il margine netto di interesse è ammontato a 1.722,8 milioni (1.552,9 milioni nel 1° sem. 2023; +10,9%), mentre nel secondo trimestre, la stessa voce di bilancio è stata pari a 858,4 milioni, in calo dello 0,7% rispetto agli 864,4 milioni del primo trimestre dell’anno. Il Common Equity Tier 1 ratio si è attestato al 15,17% rispetto al 14,16% del 31 dicembre 2023, raggiungendo il livello più alto dalla costituzione di Banco Bpm nel 2017.
Riguardo alla guidance, Piazza Meda ha annunciato che, “in piena coerenza con quanto anticipato nel primo trimestre, la solidità dei risultati raggiunti, unitamente alla positiva view prospettica, portano a innalzare ulteriormente i target di redditività e remunerazione per gli azionisti per l’intero l’esercizio e ad identificare una nuova previsione di EPS di 95 centesimi di euro al netto delle componenti non ricorrenti”. Infine, “il margine di interesse dovrebbe comunque confermare un trend positivo rispetto al 2023, beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell’anno precedente”.
Bper, nuovo piano ad ottobre
Semestrale in rialzo per Bper che presenterà il nuovo piano industriale a ottobre. La Banca emiliana ha annunciato i risultati del primo semestre che vedono un utile netto pari a 724,2 milioni di euro (+2,8% rispetto all’analogo periodo del 2023) e ricavi in rialzo del 4,1% a 2,76 miliardi, con quelli ‘core’ in aumento del 7% a 2,7 miliardi. Nel solo secondo trimestre Bper ha mostrato un utile di 266,9 milioni e ricavi di 1,4 miliardi, dati che si raffrontano con i profitti attesi dal consensus Bloomberg pari a 391,8 milioni e un fatturato atteso a 1,38 miliardi.
Per l’esercizio 2024 la banca ha aggiornato la propria guidance rispetto ai risultati di fine 2023, “presentando un margine di interesse stabile, commissioni nette con una dinamica positiva grazie allo sviluppo dei ricavi da gestione e intermediazione del risparmio e consulenza, oneri operativi in leggero aumento rispetto a quelli del 2023. Lato qualità degli attivi, si prevede di mantenere un costo del credito in leggero miglioramento rispetto al 2023. La redditività netta ordinaria si ritiene possa prevedibilmente essere in linea con quella del 2023, al netto dell’effetto della fiscalità differita. Si prevede una conferma ed un rafforzamento della solidità patrimoniale”.
Banca Mps, nella fase di “rinascimento”
Il primo semestre di Banca Mps ha battuto le attese sugli utili, sui ricavi e sul margine di interesse, rimarcando quello che è stata chiamata una fase di “rinascimento” per la banca senese. Mps, la banca italiana guidata dal ceo Luigi Lovaglio, ha annunciato di avere concluso il primo semestre del 2024 con un utile netto pari a 1,159 miliardi di euro, in crescita dell’87,3% su base annua. Nel secondo trimestre del 2024, l’utile netto è ammontato a 827 milioni, compreso l’effetto netto positivo delle imposte per 457 milioni di euro.
Al 30 giugno 2024 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 2,031 miliardi di euro, in aumento del 9,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi del secondo trimestre 2024 sono saliti rispetto al trimestre precedente (+0,5%) grazie alla positiva dinamica registrata dalle commissioni nette e dagli altri ricavi della gestione finanziaria e alla sostanziale tenuta del margine di interesse. Il margine di interesse al 30 giugno 2024 di Mps è risultato pari a 1,172 miliardi di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023 (+8,3%, pari a 89,4 mln di euro). Occhio all’aggiornamento del piano, con Mps che ha annunciato di prevedere una evoluzione del Pre-tax Profit da 1,300 miliardi di euro nel 2024, a 1,420 miliardi nel 2026 e a 1,657 miliardi di euro al 2028.
Per quanto riguarda il processo di privatizzazione di Mps, vale la pena ricordare che il governo Meloni si è mosso smobilizzando una prima quota pari al 25% alla fine del 2023, vendendo un’altra partecipazione in mano al Mef tuttora maggiore azionista, all’inizio di quest’anno. In base agli accordi presi con l’Unione europea, lo Stato italiano dovrà riconsegnare al mercato Mps entro la fine di quest’anno. E’ previsto dunque un terzo atto da parte del governo Meloni, che per ora non si è ancora palesato.
Sta di fatto che, proprio guardando a Mps, si è scommesso più volte a Piazza Affari sul risiko delle banche italiane che dovrebbe portare alla creazione di un terzo polo. Diverse le speculazioni sul possibile cavaliere bianco che potrebbe decidere di convolare a nozze prendendo in sposa Mps, ora che la banca sembra finalmente rinata. Le scommesse e indiscrezioni si sono incentrate nell’ultimo periodo sulla possibilità che regista di una eventuale operazione di M&A che si incentri su Mps sia Unipol, la compagnia assicurativa bolognese che controlla già Bper e la Popolare di Sondrio.
Low Barrier Cash Collect con protezione ribassi fino a -60%
Un modo alternativo di investire sul settore bancario italiano è quello di utilizzare i certificati d’investimento, come i nuovi Low Barrier Cash Collect targati BNP Paribas, disponibili sul SeDeX di Borsa Italiana. Questi Certificate di durata triennale (con scadenza fissata il 30 luglio 2027) sono strutturati su panieri worst of di azioni, offrono un premio potenziale mensile tra lo 0,78% (9,36% annuo) e l’1,40% (16,80% annuo), con effetto memoria e hanno barriere premio e a scadenza che coincidono, poiché fissate entrambe al 50% o al 40% del valore iniziale dei sottostanti.
La nuova emissione ha dunque l’obiettivo di generare rendimento per gli investitori in contesti di mercato rialzisti, laterali o anche ribassisti, purché i cali siano contenuti entro i livelli barriera. A questo proposito, i Low Barrier Cash Collect si caratterizzano per la profondità delle barriere (fino al 40%, ovvero proteggono per ribassi fino al -60% dei sottostanti), permettendo così di ampliare le possibilità di rendimento e protezione a scadenza anche in caso di andamento ribassista dei mercati azionari. A questa caratteristica, particolarmente apprezzata dagli investitori in situazioni di mercati incerti come quelli attuali, si coniuga la possibilità di rimborso anticipato automatico dopo i primi sei mesi (a partire da gennaio 2025) a condizione che i sottostanti siano al di sopra del valore iniziale.
Rendimento annuo del 14,4% con barriera al 40%
I panieri dei 15 certificati della nuova serie sono costruiti per permettere all’investitore di prendere posizione tramite un unico strumento su alcune tra le più importanti realtà finanziarie ed industriali italiane e internazionali, seguendo un approccio tematico e consentendo di puntare sui titoli di diversi comparti economici.
Tra questi troviamo anche il Certificate (ISIN NLBNPIT260M0) per prendere posizione sul settore bancario italiano costruito sul paniere composto da UniCredit, Banco Bpm, Bper Banca e Banca Mps. Il prodotto pagherà un premio mensile pari all’1,20% (ovvero 1,20 euro, pari al 14,4% annuo) ad ogni data di valutazione intermedia in cui il valore delle azioni sottostanti è maggiore o uguale al livello barriera premio, posta al 40%. Inoltre, tutte le cedole sono dotate di effetto memoria, un meccanismo che permette all’investitore di ricevere, a una data di valutazione mensile, un premio cumulativo comprendente tutte le cedole non pagate precedentemente, se a tale data di valutazione sono soddisfatte le condizioni per ricevere il premio.
Inoltre, a partire dal sesto mese di vita (gennaio 2025), i Certificate possono scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazione mensili tutte le azioni che compongono il paniere quotino a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile (1,20 euro), l’importo nozionale (100 euro) oltre gli eventuali premi non pagati precedentemente.
Quando e se il certificate giungerà a scadenza (22 marzo 2027), si prospettano due possibili scenari:
- se la quotazione di tutte le azioni è pari o superiore al livello barriera a scadenza (40% del valore iniziale dei sottostanti), il Certificate rimborsa l’importo nozionale (100 euro) più il premio (1,20 euro) con effetto memoria;
- se la quotazione di almeno uno dei sottostanti è inferiore al livello barriera a scadenza (40% del valore iniziale dei sottostanti), il Certificate paga un importo commisurato alla performance dell’azione peggiore (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).
Di seguito le analisi di scenario a scadenza:
I giudizi degli analisti sui titoli del paniere
Il consensus raccolto da Bloomberg sui tre titoli del paniere, che riportiamo nella tabella qui sopra, è positivo. Su UniCredit, Banco Bpm, Bper Banca e Banca Mps prevalgono le raccomandazioni di acquisto (buy), mentre la restante parte suggerisce di mantenere la azioni in portafoglio (hold). Gli unici analisti che dicono di vendere (sell) sono su Banco Bpm e rappresentano una minoranza. Inoltre, il target price medio indica che attualmente questi tre titoli appaiono ancora sotto-prezzati e dai quali gli analisti si aspettano potenziali upside dal 18% al 25% entro i prossimi 12 mesi.
Questo rende i sottostanti del paniere idonei a strategie con un Certificate Low Barrier Cash Collect, ovvero per chi ha una visione laterale o moderatamente rialzista di un determinato settore (in questo caso il comparto bancario italiano). Questi certificati offrono all’investitore la possibilità di ricevere un flusso di premi mensili anche nel caso di andamento negativo dei sottostanti (entro i limiti del livello barriera), sia di cavalcare l’andamento rialzista dei mercati azionari, per ottenere un rendimento interessante al momento della scadenza anticipata (a partire da gennaio 2025) oppure alla fine della vita del prodotto dopo tre anni (luglio 2027).
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