Le banche europee possono ancora generare valore? Ecco un Airbag Cash Collect sulle big italiane

21/04/2023 · Tema di Investimento a cura di T-Finance

La volatilità registrata sui listini a metà dello scorso mese di marzo ha reso ancora più convenienti le valutazioni di mercato dei titoli bancari del Vecchio continente. Fortunatamente, il caso della banca svizzera Credit Suisse non ha scoperchiato un nuovo vaso di Pandora dato che i principali istituti di credito in Europa sono ben capitalizzati e con una buona dose di liquidità in cassa. Inoltre, la risalita dei tassi di interesse sostiene la redditività del comparto.

Titoli a sconto ma esistono dei fattori di rischio

Le due settimane di marzo che hanno fatto temere gli investitori per una nuova crisi del sistema bancario a livello globale hanno reso ancora più convenienti le valutazioni dei titoli bancari europei, che attualmente trattano a sconto rispetto al loro fair value. Nonostante non si possa escludere un ritorno della volatilità a breve termine, secondo gli esperti i titoli bancari in Europa potrebbero ancora essere in grado di creare valore per un investitore orientato al lungo periodo. Questo, in primis, per i segnali di robustezza mostrati dal comparto: i tassi interbancari sono rimasti stazionari, a conferma che la crisi di Credit Suisse non rappresentava la debolezza generalizzata del sistema bancario europeo. Inoltre, come è emerso dagli ultimi dati trimestrali, i bilanci degli istituti di credito sono solidi, disponendo di ampia liquidità e robuste riserve di capitale.

Tuttavia, a preoccupare le banche è il peggioramento della congiuntura economica. L’inflazione si è dimostrata più resiliente del previsto, costringendo le banche centrali ad alzare i tassi di interesse. Ma nonostante questo, le curve dei rendimenti hanno iniziato a inclinarsi verso il basso, riflettendo le aspettative di una recessione in tutta Europa che minaccia di far aumentare la percentuale di crediti insoluti nei bilanci delle banche del Vecchio Continente.

Si respira aria di M&A in Italia

Negli ultimi giorni è tornata a circolare la voce di un possibile acquisto di Banco BPM da parte di UniCredit. Sicuramente un matrimonio di cui si è tanto parlato e che sarebbe stato osteggiato, secondo le diverse voci, prima dalle difficoltà di Banca MPS e poi dallo scoppio della guerra in Ucraina. Con la banca senese per il momento al sicuro, i rumor riaprono alla possibilità di un matrimonio tra Banco BPM e UniCredit.

Tuttavia, l’ostacolo sarebbe rappresentato, ancora, dalla politica. A farlo notare in modo esplicito è Intermonte, secondo cui l’acquisto di Banco BPM da parte di Piazza Gae Aulenti “chiuderebbe la questione Mps-Banco Bpm, con probabile disaccordo del governo. Riteniamo che il governo veda di buon occhio la creazione di un terzo polo bancario piuttosto che un’operazione UniCredit-Banco BPM e che Credit Agricole cerchi di preservare i propri accordi commerciali con Banco BPM”, ha scritto ancora Intermonte.

Equita risponde: “riteniamo complicata un’operazione in questo momento, considerando le incertezze sull’evoluzione dello scenario macro e alla luce della presenza di Credit Agricole come primo azionista di Banco BPM, nonché partner nel settore del credito al consumo e assicurativo”.

Rendimento incondizionato del 10,8% nel primo anno

Un modo alternativo di investire sul settore bancario è quello di utilizzare i certificati d’investimento come gli Airbag Cash Collect di BNP Paribas emessi di recente sul SeDeX di Borsa Italiana. Questa nuova serie di Certificate risponde alle esigenze di coloro che sono alla ricerca di un flusso di rendimento costante e non condizionato dall’andamento dei sottostanti, offrendo la possibilità di ottenere premi fissi nel primo anno di vita del prodotto: una caratteristica molto apprezzata dai risparmiatori, soprattutto in un periodo influenzato da forti incertezze come quello attuale. Al tempo stesso, questi strumenti offrono protezione dai ribassi a scadenza grazie al posizionamento delle barriere fino al 50% rispetto al prezzo di riferimento iniziale dei sottostanti.

Tra i 14 panieri Worst Of della nuova gamma troviamo proprio quello (ISIN NLBNPIT1OKW5) formato da tre colossi del settore bancario italiano: Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit. Nel dettaglio, il certificato offre un premio fisso mensile di 0,90 euro (10,80% p.a.) per i primi 12 mesi di vita del prodotto e non condizionato all’andamento dei sottostanti. A partire dal tredicesimo mese, la cedola mensile, sempre di 0,90 euro, viene corrisposta a condizione che i titoli Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit quotino tutti a un valore pari o superiore al Livello Airbag (60% del valore iniziale). Qualora invece anche solo uno dei sottostanti quoti ad un valore inferiore al Livello Airbag, il certificato prosegue senza pagare il premio. Gli eventuali premi non pagati non sono tuttavia persi definitivamente, grazie all’effetto memoria.

A partire dal sesto mese di vita, inizia inoltre la possibilità di scadenza anticipata ad ogni data di valutazione mensile. Se tutte le azioni che compongono il paniere quotano a un valore pari o superiore al valore iniziale, il certificato scade anticipatamente: l’investitore riceve così, oltre al premio mensile (0,90 euro), il valore nominale (100 euro) e gli eventuali premi non pagati precedentemente.

A scadenza ulteriore protezione con l’Airbag

Se il certificato non scade anticipatamente e arriva a scadenza (13 aprile 2026) si prospettano due possibili scenari. Nel primo caso, se la quotazione di tutte le azioni è pari o superiore al livello Airbag (60% del valore iniziale), il prodotto rimborsa il valore nominale più il premio con effetto memoria. Altrimenti, qualora la quotazione di almeno una dei sottostanti sia inferiore al 60% del valore iniziale, il certificato paga un importo commisurato alla performance della peggiore azione del paniere (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito). Grazie all’effetto Airbag, in questo caso l’importo di rimborso non seguirà linearmente la performance del sottostante peggiore ma sarà migliorativo.

L’Effetto Airbag permette quindi di contenere gli effetti negativi di eventuali ribassi delle azioni che compongono il paniere oltre il Livello Airbag e di limitare, in tale scenario, le perdite rispetto a un investimento in un classico certificato Cash Collect su azioni. In che modo? In pratica, nel caso in cui a scadenza la quotazione dell’azione con la performance peggiore del paniere sia inferiore al Livello Airbag si attiva l’Effetto Airbag e l’investitore riceve un importo commisurato al valore di tale azione a scadenza moltiplicato per il Fattore Airbag. Per il certificato in esame, essendo il Livello Airbag pari al 60% del valore iniziale delle azioni sottostanti, il fattore Airbag è pari a 1,6667. Ad esempio, ipotizzando un ribasso del 40% per la peggiore azione del paniere, il rimborso a scadenza del Certificate sarà pari a 66,67 euro ovvero 40 euro moltiplicato per 1,6667.

Oltre l’80% degli analisti raccomanda il Buy

Il consensus sui tre titoli del paniere raccolto da Bloomberg, che riportiamo nella tabella qui sopra, è sostanzialmente positivo. La quasi totalità degli analisti (l’82%) consigliano l’acquisto (buy) con una minoranza (il 15,6%) che suggerisce di mantenere la azioni in portafoglio (hold) e la quasi assenza (2,4%) di giudizi di vendita (sell). Inoltre, il target price medio indica che attualmente questi titoli appaiono sotto-prezzati e dai quali gli analisti si aspettano che il prezzo posso aumentare di circa il 20% entro i prossimi 12 mesi. Questi sottostanti sono quindi ideali per un investimento attraverso un Certificate Airbag Cash Collect che punta sulla crescita o lateralità di alcuni titoli per ottenere un rendimento interessante al momento della scadenza anticipata.

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