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Tanto rendimento per chi punta sulla normalizzazione della curva dei tassi
BNP Paribas lancia due obbligazioni Target Steepner, in euro ISIN XS2479682614 e in dollari ISIN XS2484633768. Entrambe pagano le prime quattro cedole semestrali incondizionate (5% e 8% annuo). Poi il rendimento sarà legato all’evoluzione della curva dei tassi. Scadenza anticipata legata al target di rendimento (11% e 17%).
Il mondo obbligazionario torna a far battere i cuori degli investitori italiani. L’iperinflazione che tanti mali ha portato con sé ha realizzato qualcosa che fino a due anni fa sapeva d’incredibile: rilanciare i rendimenti per lungo tempo rimasti pari a zero (se non negativi). Assodato che è questo il momento di fare incetta di Bond, bisogna anche saper scegliere e diversificare per emittente e tipologia di prodotto.
A tal proposito BNP Paribas ha lanciato due bond dalla struttura ricercata. Ci riferiamo al Target Steepner in euro a quattro anni ISIN XS2479682614 e il Target Steepner in dollari a quattro anni ISIN XS2484633768. La struttura è la stessa. Cambia il rendimento cedolare dei primi due anni, il target per il rimborso anticipato e la valuta. Anche il ragionamento che giustifica questa struttura è la medesima. Le curve dei tassi in America ed Europa presentano una forte inversione (vedi grafico sotto su quella americana) con i tassi a breve molto più alti di quelli a lungo. Uno scenario atipico che sostanzialmente sottolinea la forte possibilità di
recessione sia in USA che in Europa. Ma essendo condizioni atipiche, la scommessa è nel ritorno alla normalità di queste curve e quindi con tassi a lungo più alti di quelli a breve. Una struttura dunque ragionata.
Primi due anni a tasso fisso, poi variabile legato alla differenza 30y – 2y
I due bond corporate emessi da BNP Paribas hanno valore nominale 1.000 euro per il certificato ISIN XS2479682614 e 1.000 dollari per il certificato XS2484633768. La durata è di quattro anni, con data di scadenza 22 marzo 2027 per quello in euro e 20 marzo 2027 per quello in dollari. Nei primi due anni la cedola è fissa: il prodotto sulla curva europea corrisponde cedole semestrali calcolate ad un tasso fisso annuo pari al 5%; l’altro invece paga cedole semestrali calcolate ad un tasso fisso annuo pari al 8%. Essendo fisse, le cedole sono pagate senza alcuna condizione.
Dal 3° anno cambia la storia, i coupon saranno sempre semestrali ma variabili, calcolati ad un tasso annuo pari alla differenza tra il tasso CMS a 30 anni e il tasso CMS a 2 anni. Cercando di semplificare al massimo il concetto, il rendimento pagato sarà uguale alla differenza nella data di osservazione semestrale tra il tasso a 30 anni e il tasso a 2 anni. Ove la suddetta differenza sia inferiore allo 0%, il tasso variabile annuo risulterà pari a 0%. La peculiarità però di questo prodotto è appunto il target, da cui prende il nome. Ovvero nel momento in cui il bond raggiungerà un rendimento uguale o superiore al target, il prodotto andrà in rimborso anticipato restituendo il valore nominale all’investitore. Il target del ISIN XS2479682614 in euro è 11%, mentre di quello in dollari ISIN XS2484633768 è 17%. In entrambi i casi, basterà che il bond paghi un 1% subito dopo il secondo anno, per far sì che il prodotto vada in rimborso anticipato.
La logica sottostante ai due bond. La normalizzazione della curva dei tassi
La curva dei tassi è una rappresentazione grafica (vedi sopra) della relazione fra le varie scadenze di uno stesso tipo di titolo e il relativo rendimento. Semplicemente, avremo sull’asse delle ordinate i rendimenti che il titolo assume in corrispondenza di ciascuna scadenza e sull’asse delle ascisse il tempo, dunque le scadenze. Di norma la curva presenta un’inclinazione crescente, al crescere del tempo cresce anche il rendimento atteso perché ovviamente sale l’incertezza. Infatti, gli investitori che acquistano un’obbligazione, si aspettano un rendimento tanto più alto quanto
più è avanti nel tempo la scadenza dell’obbligazione stessa. Questa “forma” della curva si chiama steepening della curva, ed è la situazione normale.
Oggi però versiamo in una situazione di inversione della curva, ovvero i tassi a breve rendono molto di più di quelli a lungo. Una situazione che è frutto della preoccupazione sull’andamento economico degli USA e, nel nostro caso, della zona Euro. Infatti, se le prospettive sull’economia di un dato Paese si deteriorano in modo significativo, avviene l’inversione della curva: i tassi di interesse a breve termine saranno più alti di quelli a lungo termine. Questo fenomeno, oltre ad essere chiaramente illogico, è anche preoccupante per gli operatori dei mercati finanziari, dal momento che rappresenta un segnale di recessione. Gli investitori in questo caso ritengono sia più rischioso il breve termine del lungo termine e si attendono un livello dei tassi d’interesse più alti nell’immediato e più bassi in futuro. Il mercato si attende infatti che in futuro la Banca centrale dovrà abbassare il costo del denaro per far fronte a una contrazione dell’economia e dell’inflazione. Proprio quello che sta succedendo ora. La curva è stata invertita sia in Europa che in USA per tanto tempo. Nell’immagine sotto vedete proprio quanto detto. Il differenziale 30-2 è stato negativo da agosto 2022. Se guardate invece a marzo 2023 vedete quel forte movimento che preannuncia una recessione ormai imminente, secondo il mercato obbligazionario, tanto che ormai la curva sta disinvertendo. La curva dei tassi infatti anticipa di 9 mesi, 1 anno l’andamento economico. Quindi ora il
mercato comincia a scontare, o così parrebbe, il futuro graduale ritorno alla normalità. Ecco perché la proposta di BNP Paribas è congiunturalmente e logicamente centrata.
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