Un certificato per investire nel settore delle utility

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28/02/2023 · Tema di Investimento a cura di Investire Certificati

Potenziale prossimo premio
0,95
Frequenza
Distanza da Barriera
+3,37 %
76,91
77,91
+0,20 %

Un certificato interessante su Intesa Sanpaolo

L’industria dei certificati è sempre in movimento per creare nuove strutture in modo da offrire nuove soluzioni di investimento per rendere più efficiente il portafoglio di un investitore.

L’ultima innovazione consiste nella soluzione “switch to protection” che BNP Paribas ha cucito sulla nuova emissione di certificati “cash collect”.

Un esempio è il certificato “Switch to Protection Cash Collect” con ISIN NLBNPIT1M9Q4 costruito su Intesa SanpaoloUnicredit e Nexi.

 

Entrando nel dettaglio del prodotto:

-Il nome commerciale è Switch to Protection Cash Collect

-l’Emittente è BNP Paribas

-Il codice ISIN è NLBNPIT1M9Q4

-Obiettivo finanziario: entrata periodica

-Tipologia: capitale condizionatamente protetto

 -La quotazione attuale del certificato è in area 99 e quindi sotto la pari, ossia ad un livello inferiore al valore nominale di emissione che è 100

-La scadenza è prevista il 18/02/2026

-Il prodotto è quotato sul mercato Sedex di Borsa Italiana

-Il sottostante sono i titoli Intesa SanpaoloUnicredit e Nexi

-Lo Strike è posto rispettivamente a 2,47 per Intesa Sanpaolo, a 18,22 euro per Unicredit e a 8,35 euro per Nexi

-La barriera, che è “discreta” e quindi attiva solo a scadenza, è posta al 60% ed è posta rispettivamente a 1,482 per Intesa Sanpaolo, a 10,932 euro per Unicredit e a 5,01 euro per Nexi

-La “barriera premio” e la “barriera capitale” coincidono e sono poste al 60%

-La struttura cedolare è quella classica di un cash collect con il pagamento di cedole periodiche

-L’importo della cedola ammonta allo 0,95%

-La frequenza di pagamento della cedola è mensile per cui il flusso cedolare potenziale annuo ammonta al 11,40 euro

-Tutte le cedole godono dell’effetto memoria

-L’opzione “autocall” è prevista solo in due momenti, ossia in occasione della data di rilevazione di febbraio 2024 e di febbraio 2025

-L’opzione “switch to protection”: se alla fine del primo anno la quotazione (rilevata in base al prezzo di chiusura) di tutte le azioni che compongono il paniere sia stata in tutte le date di valutazione giornaliere, ovvero dal 08/02/2023 al 08/02/2024, pari o superiore al livello della “barriera Switch”, si attiva il meccanismo di switch to protection che cambia la struttura del certificato che diventa a capitale protetto e a cedola incondizionata.

-La “barriera switch” è posta al 70% dello Strike per cui ad un livello leggermente superiore rispetto alla “barriera premio” e alla “barriera capitale”

 

Analisi della struttura del certificato

In occasione delle prime undici date di rilevazione (da marzo 2023 a gennaio 2024, compresi), non è attivo l’opzione autocall e la struttura è quella classica di un certificato cash collect tradizionale che paga cedola condizionate pertanto si potranno verificare 2 scenari:

-tutti i sottostanti hanno una quotazione uguale o superiore alla barriera premio: il certificato paga la cedola dello 0,95%, oltre alle eventuali cedole non pagate in precedenza (grazie all’effetto memoria) e si va alla successiva data di rilevazione.

-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera premio: il certificato non paga la cedola, che però gode dell’effetto memoria, e si va alla successiva data di rilevazione.

In occasione della dodicesima data di rilevazione (febbraio 2024), che equivale al termine del primo anno di vita del certificato, si verificano le condizioni per l’attivazione della clausola “switch to protection”.

Entrando nello specifico, se alla fine del primo anno la quotazione di tutte le azioni, che compongono il paniere, in occasione tutte le date di valutazione giornaliere, quindi dal 8 febbraio 2023 al 8 febbraio 2024, sia stata sempre uguale o superiore rispetto alla “barriera switch”, che coincide con la barriera, si attiva il meccanismo di “switch to protection”.

In questo caso, il certificato si trasforma e cambia pelle, diventando un prodotto a capitale protetto e con cedola incondizionata.

In caso contrario, se le condizioni per lo “switch to protection” non si verificano, il certificato mantiene la struttura classica di un certificato cash collect a capitale condizionatamente protetto con cedole condizionate ed effetto memoria della cedola.

Al contrario invece, se si verifica la condizione, si attiva la clausola “switch to protection” che trasforma le caratteristiche del certificato: la cedola diventerà incondizionata e il certificato in un prodotto a capitale protetto che a scadenza rimborsa 100 e quindi mantiene la protezione dal capitale.

In questo caso l’unico rischio in carico al risparmiatore sarà quello legato all’emittente.

A partire dal secondo anno di vita del certificato, possono quindi verificarsi due distinte fattispecie.

La prima fattispecie prevede che si sia attivata la clausola “switch to protection”.

In questo caso il certificato si trasforma in un prodotto a capitale protetto per cui a scadenza rimborserà 100 euro per ogni certificato e con cedole incondizionate, ossia pagate indipendentemente dall’andamento dei sottostanti, dello 0,95% fino a scadenza oppure fino alla unica data in cui potrebbe verificarsi l’opzione autocall in occasione della data di rilevazione di febbraio 2025, qualora tutti i sottostanti abbiano una quotazione uguale o superiore rispetto al valore dello Strike.

La seconda fattispecie prevede che non si sia attivata la clausola “switch to protection”: in questo caso il certificato continua ad essere un prodotto a capitale condizionatamente protetto con cedole condizionate.

In quest’ottica in occasione delle successive date di rilevazione da marzo 2024 a gennaio 2025 (compresi) non sarà attiva l’opzione autocall per cui si potranno verificare 2 scenari:

-tutti i sottostanti hanno una quotazione uguale o superiore alla barriera premio: il certificato paga la cedola dello 0,95%, oltre alle eventuali cedole non pagate in precedenza (grazie all’effetto memoria) e si va alla successiva data di rilevazione.

-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera premio: il certificato non paga la cedola, che però gode dell’effetto memoria, e si va alla successiva data di rilevazione.

In occasione della data di rilevazione di febbraio 2025, sarà attiva l’opzione autocall e in questo caso si potranno verificare 3 scenari:

-tutti i sottostanti hanno una quotazione uguale o superiore allo Strike: in questo caso, scatta si attiva l’opzione autocall, il certificato rimborsa in anticipo rispetto alla naturale scadenza, mantenendo la protezione per cui rimborsando 100 e pagando la cedola dello 0,95%, oltre alle eventuali cedole non pagate in precedenza (grazie all’effetto memoria).

-almeno un sottostante quota ad un livello inferiore allo strike ma tutti hanno una quotazione uguale o superiore alla barriera premio: il certificato paga la cedola dello 0,95%, oltre alle eventuali cedole non pagate in precedenza (grazie all’effetto memoria) e si va alla successiva data di rilevazione.

-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera premio: il certificato non paga la cedola, che però gode dell’effetto memoria, e si va alla successiva data di rilevazione.

Se in questa occasione non si verifica l’autocall, il certificato riprende la sua struttura con cedole condizionate e senza autocall.

In pratica quindi, da questo momento fino a scadenza, ad ogni data di rilevazione si potranno verificare 2 scenari:

-tutti i sottostanti hanno una quotazione uguale o superiore alla barriera premio: il certificato paga la cedola dello 0,95%, oltre alle eventuali cedole non pagate in precedenza (grazie all’effetto memoria) e si va alla successiva data di rilevazione.

-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera premio: il certificato non paga la cedola, che però gode dell’effetto memoria, e si va alla successiva data di rilevazione.

 

Infine a scadenza potranno verificarsi 2 scenari:

-tutti i sottostanti hanno una quotazione uguale o superiore alla barriera: il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa 100 e paga la cedola dello 0,95%, oltre alle eventuali cedole non pagate in precedenza (grazie all’effetto memoria).

-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera: il certificato perde la protezione del capitale e rimborsa la performance negativa del sottostante “worst of”.

In questo caso per calcolare il prezzo di rimborso, si prende a riferimento il sottostante “worts of” (quello che durante la vita del certificato ha messo a segno la performance peggiore) e si applica la formula (prezzo finale/Strike)*100.

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