Cedole garantite e richiamo discrezionale

09/06/2023 · Tema di Investimento a cura di Milano Finanza

I nuovi Cash Collect di Bnp Paribas potranno pagare fino a 36 premi incondizionati, se l'emittente non deciderà di rimborsarli in anticipo

Nuova gamma di strumenti a rendimento cedolare per Bnp Paribas, che si conferma tra gli emittenti più attivi soprattutto sul fronte dei prodotti d’investimento: nell’occasione l’operatore francese ha quotato su SeDeX 16 certificati denominati «Premi Fissi Cash Collect Callable», che rientrano quindi evidentemente nell’ampia classe dei Cash Collect, declinati nell’occasione con una doppia qualifica di “Premi Fissi” e “Callable”.

Il termine «Premi Fissi» fa riferimento alla natura incondizionata degli importi periodici che saranno pagati da questi certificati in virtù della loro appartenenza alla classe dei Cash Collect, all’interno della quale confluiscono proprio i certificati che staccano cedole. Nel caso specifico, i premi sono definiti «fissi», in quanto non sono vincolati al rispetto di alcuna condizione accessoria da parte dei sottostanti in gioco, che potranno quindi incappare anche in uno scenario fortemente ribassista, senza che questo possa incidere sulla capacità dei certificati di pagare gli importi addizionali.

 

 

Il termine «Callable» si riferisce invece a una facoltà discrezionale di richiamo anticipato di cui può beneficiare l’emittente: a partire da marzo 2024, Bnp Paribas potrà infatti esercitare tale opzione una volta al mese, in corrispondenza di una serie di date di richiamo prefissate e con un preavviso di almeno tre giorni lavorativi. Tale opportunità è interamente a carico dell’emittente e non è vincolata a un particolare scenario di mercato, a differenza di quanto accade per i certificati «Autocallable», la cui opzione di esercizio anticipato è invece appunto “automatica”. Questi prodotti potranno essere richiamati in anticipo rispetto alla loro scadenza triennale (26 maggio 2026), a seguito di una decisione che Bnp Paribas potrà prendere o meno, a sua totale discrezione e in relazione alla quale dovrà poi rimborsare il 100% del valore nominale dei prodotti richiamati (100 euro), senza nessuna penalizzazione quindi per l’investitore.

Al contrario, cioè se tale facoltà non sarà mai esercitata, i certificati saranno infine regolarmente liquidati alla loro naturale scadenza: a) se nessuno dei titoli in gioco chiuderà con una perdita finale superiore al limite massimo espresso dalla barriera, peraltro generosa, posta al 40% o 50% dello strike, a seconda dello strumento, il rimborso sarà di nuovo pari al 100% del valore nominale del certificato; b) se anche uno solo dei titoli chiuderà invece al di sotto della barriera, il certificato replicherà la performance del sottostante che avrà maturato la perdita più consistente. In entrambi gli scenari sarà comunque sempre pagato l’ultimo premio mensile.

A titolo di esempio, consideriamo il certificato su Banco Bpm e Unicredit: a partire già dal prossimo 4 luglio è previsto il pagamento di un premio unitario da 0,82 euro, pari al 9,84% lordo annuo, che sarà corrisposto ogni mese indipendentemente dal comportamento dei due titoli. A partire dal nono mese si attiverà poi l’opzione «Callable», in ragione della quale Bnp Paribas potrà, come detto, decidere se richiamare in anticipo l’investimento o meno. In caso di rimborso a scadenza, il prodotto sarà infine liquidato a 100 euro se Banco Bpm chiuderà a un livello almeno pari a 1,9815 (oggi quota attorno a 3,85 euro) e Unicredit a un livello almeno pari a 9,563 (oggi quota attorno a 18,60 euro). Da notare che dopo tre anni questo certificato avrà pagato ben 36 premi incondizionati, per un ammontare complessivo di 29,52 euro, quasi il 30% del valore nominale: in caso di scenario negativo questo controvalore andrà a compensare almeno in parte la perdita maturata. 

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