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Tornano i Cash Collect Callable di Bnp Paribas

Estate prolifica per Bnp Paribas, che ha quotato sul SeDeX una nuova tranche “Premi Fissi Cash Collect Callable certificates, dando così seguito all’emissione dello scorso maggio, particolarmente apprezzata dal mercato. Questa nuova serie comprende un totale di 14 strumenti legati ad altrettanti panieri di tipo «Worst of» composti da tre o quattro diversi titoli azionari, italiani e/o esteri.
Com’è noto, sono prodotti a rendimento cedolare, che prevedono cioè il pagamento di una serie di importi periodici nel corso della loro vita: nel caso specifico, questi importi sono definiti “Premi Fissi” in quanto non sono soggetti ad alcuna condizione accessoria. Sono premi di tipo incondizionato, che saranno quindi pagati indipendentemente dallo scenario di mercato, eventualmente anche in presenza di un forte ribasso di uno o più sottostanti: questo aspetto riduce l’incidenza del meccanismo «Worst of», che non avrà infatti alcun impatto sullo stacco delle cedole.
Questi premi saranno pagati con cadenza mensile a partire già dal prossimo 14 settembre, mentre il loro ammontare va da un minimo dello 0,70% lordo (8,40% annuo) del certificato su Banco Bpm, Pirelli&C. e Tenaris, a un massimo dell’1,40% lordo (16,80% annuo) di quello su C3.ai, Uipath e Marvell Technology. Considerando la scadenza triennale (3 agosto 2026) di tutti i certificati di questa serie e la cadenza mensile degli stessi, in totale potranno essere pagati 36 premi incondizionati, considerando anche il rimborso a scadenza.
In relazione a quest’ultimo aspetto è però bene considerare il fattore “callability”, che rappresenta la vera peculiarità di questi prodotti: a partire da maggio del prossimo anno, si attiverà infatti una cosiddetta opzione “Callable”, che attribuirà all’emittente una facoltà discrezionale di richiamo anticipato dei prodotti. Bnp Paribas potrà decidere di esercitare tale opzione una volta al mese, in una data prefissata e con un preavviso di almeno tre giorni lavorativi. In apparenza questa opzione non rappresenta un valore aggiunto per l’investitore, in quanto tale facoltà di richiamo anticipato non è nella sua disponibilità, né risulta vincolata a un meccanismo automatico come nel caso dei certificati «Autocallable», ma proprio per il fatto che introduce una sorta di “fattore di disturbo”, consente di ottenere un rendimento più elevato rispetto ad altre tipologie simili o magari barriere più generose. In sostanza, l’emittente deve offrire condizioni più vantaggiose per potersi garantire tale facoltà e questo si traduce di un beneficio indiretto per l’investitore. Tanto più che il “rischio” di richiamo anticipato non impone alcuna reale penalizzazione per l’investitore, che incasserà infatti i premi previsti finché lo strumento rimarrà attivo e si vedrà poi restituito il capitale iniziale nel momento in cui dovesse essere stabilito il rimborso dell’investimento.
A scadenza, quindi in caso di mancato richiamo anticipato, potranno infine verificarsi due scenari alternativi: a) se nessuno dei titoli in gioco chiuderà al di sotto della barriera, posta al 40%, 45%, 50%, 55% o 60% dello strike, a seconda dello strumento, il rimborso sarà pari al valore nominale del certificato; b) se anche uno solo dei titoli del paniere chiuderà invece al di sotto della barriera, il certificato replicherà la performance del sottostante peggiore, cioè di quello che avrà maturato la perdita più ampia rispetto al suo valore iniziale. In entrambi gli scenari si potrà comunque incassare l’ultimo premio mensile, che sarà anch’esso di tipo incondizionato.
A titolo di esempio, si consideri il certificato su Banco Bpm, Pirelli&C. e Tenaris: questo prodotto ha una barriera molto generosa, posta al 40% dello strike: ciò significa che i tre sottostanti potranno perdere fino al 60% dal rispettivo valore iniziale senza per questo mettere in discussione la protezione condizionata del valore nominale. Tale barriera avrà inoltre un impatto effettivo solo a scadenza, dal momento che, come detto, i premi mensili sono tutti di tipo incondizionato. A fronte di efficienza in termini di gestione del rischio, il rendimento potenziale si attesta comunque all’8,40% lordo annuo, lo 0,70% lordo mensile. (riproduzione riservata)
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